MOTTA-BASILE, UN GIUSTO PAREGGIO

Dopo il  “botta e risposta” epistolare tra i due noti esponenti politici, ora si attende il proseguimento del confronto in sede elettorale.


Con questa ulteriore lettera di Salvatore Motta indirizzata a Francesco Basile, e fatta pervenire al nostro giornale, pensiamo che sia il caso di chiudere, almeno per quanto ci riguarda, quello che avevamo definito un ping-pong tra due brillanti esponenti della politica sannicolese, che ci onoriamo di ospitare nelle nostre pagine, sia per la correttezza sempre dimostrata nei nostri confronti, che per la loro indubbia capacità di tessere interessanti, anche se a volte duri, contraddittori, che la dicono tutta sulla “passionalità” con la quale essi interpretano i loro ruoli a beneficio di quella dialettica civile che non deve mai mancare in un contesto dove tutti sono impegnati a migliorare la qualità della cosa pubblica.

Doveroso un chiarimento per un atteggiamento poco politico e più personalistico che Basile ha assunto nei miei confronti e del Partito che mi onoro di rappresentare umilmente-dice Motta nella premessa- Questa mia non vuole essere un’ennesima replica alle dichiarazioni di Basile, ma un momento di riflessione finalizzato alla ricerca di un serio confronto con coloro che hanno diverse vedute politiche dalle mie.

Ed ecco il testo della missiva, che ci è giunta a poche ore dall’inizio del nuovo anno:

«Egregio dr. Basile, Lei non si smentisce neanche in questo caso e rilascia delle dichiarazioni pubbliche, piene di illazioni e di giudizi gratuiti nei miei riguardi, che non corrispondono certamente all’atteggiamento di correttezza politica di chi ha avuto il mandato a svolgere un ruolo istituzionale. L’arroganza di certe affermazioni e un siffatto linguaggio appartengono ad una cultura obsoleta e superata (il fascismo), che la Democrazia e la Storia, a cui Lei fa riferimento, hanno sconfessato e debellato, grazie anche e, soprattutto, all’intervento dei Comunisti, che oggi, presenti in tutto il mondo, sono solo oggetto di sterili attacchi di false e illiberali ideologie democratiche. Le mie dichiarazioni, invece, conseguenza di un ingiustificato suo attacco al comunicato della cosiddetta “sinistra radicale”, erano finalizzate ad inquadrare e precisare politicamente delle situazioni poste da Lei con una visione diversa e che non trovavano alcun riscontro oggettivo nella realtà dei fatti; le mie affermazioni erano rivolte all’indirizzo del ruolo politico che Lei riveste, e non certamente alla sua persona, che stimo sia da amico che da professionista, né tanto meno erano atte ad offenderLa. Il fatto che i Comunisti non siano presenti in Consiglio Comunale rientra in quella logica della vita politica, che dà l’opportunità ai cittadini di verificare a lungo termine le scelte politico-programmatiche adottate e i risultati in termini di realizzazione conseguiti dagli amministratori che si alternano nella gestione della cosa pubblica. In ogni modo, i Comunisti sono fieri di non appartenere a questo Consiglio Comunale, dove non esiste alcun distinguo tra maggioranza e opposizione, dove il trasformismo è diventato elemento persistente e di prassi, dove posizioni prima fortemente contrapposte hanno trovato poi una convergenza e un’omologazione comune. Nonostante ciò, e pur non presenti istituzionalmente nella vita cittadina, i Comunisti sono sempre impegnati nel sociale più di quanto lo faccia, pur disponendo di risorse (pubbliche), il governo cittadino da Lei sostenuto e strenuamente difeso. Ai Comunisti interessa conquistare né una “poltroncina” né tanto meno attuare politiche di “convenienza personale”; l’unico scopo della nostra lotta è quello di creare le condizioni migliori di una società, fortemente attaccata e bistrattata dalle logiche ciniche del capitalismo e della globalizzazione di un sistema che favorisce unicamente i potentati e le multinazionali (e nel piccolo del nostro territorio, gli interessi di poche persone ben in vista). Se il manifestare la realtà delle cose così come appare è sinonimo di delirio, allora ha ragione Lei Consigliere, quando afferma che i Comunisti sanno soltanto “farneticare”. Sulla questione della pista ciclo-pedonale, al di là di quelle che possono essere le sue impressioni e le sue valutazioni, “digerisco” ben volentieri gli apprezzamenti che molti cittadini, anche pubblicamente, hanno rivolto all’indirizzo dell’iniziativa dei Comunisti e sulle loro argomentazioni. Inoltre, per le “notorie” integrazioni della TARSU, tengo a precisarLe che le stesse, pur se ridotte del 25%, ma al contempo caricate di varie addizionali, riguardano non gli ultimi 3 anni, ma gli anni 2001, 2002, 2003 e 2004 (quindi gli ultimi 4 anni), e fortuna che per gli anni precedenti subentra per legge la prescrizione dell’illecito amministrativo. Infine, le sue affermazioni ingiuriose inerenti la mia esperienza politica, di gran lunga più consolidata della sua per formazione e vita partecipativa, sia partitica che sociale, sono alquanto fuori luogo e rappresentano, non il mio, ma sicuramente un suo disagio. Egregio Consigliere, quindi, la sua replica non scaturisce da chi è alla ricerca di un pacato confronto politico, a cui sembra invece volersi sottrarre, ma è figlia solo di un atteggiamento difensivo, ma al contempo aggressivo, da leone ferito che, per timore di essere spodestato, cerca invano e con qualunque mezzo di reagire ad un crudele verdetto che gli abitanti della “giungla” potrebbero a breve decidere di emettere.
AugurandoLe un Felice Anno 2006, è cosa gradita inviare i miei più distinti saluti.
Con stima.
Il Segretario di Sezione P.d.C.I.
Salvatore dr. MOTTA».

Il nostro apprezzamento per le qualità umane, politiche e professionali dei due “contendenti” è sincero e doveroso (Basile e Motta sono stati entrambi ospiti, più di una volta, alla nostra trasmissione radiofonica su Prima Rete) e ne conosciamo in maniera approfondita la disponibilità, la pacatezza e il senso dell’educazione.
Tanto basta per essere certi che presto si incontreranno, si daranno la mano e si augureranno, con la congeniale serenità, di proseguire, anche se su strade diverse, il loro cammino di politici seri ed impegnati per una città che amano e per la quale, quotidianamente, affrontano notevoli sacrifici in termini di tempo e di attenzioni ad essa dedicate.