Mons. D’Alise: “C’è un grande lavoro da ri-fare”

Iniziata al Golden Tulip Plaza la XXI Settimana Biblica della Diocesi di Caserta. Il Vescovo sottolinea la necessità di “penetrare realmente la Scrittura”. I lavori del simposio, partecipati da un numeroso pubblico di iscritti ed invitati, tra i quali il parroco Don Francesco Catrame di Santa Maria degli Angeli, proseguiranno fino al 7 luglio.


Lunedi 3 luglio alle ore 9.00 al Golden Tulip Plaza di Caserta si è aperto il ciclo di seminari della XXI Settimana Biblica, promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Pietro” della Diocesi di Caserta.
Il responsabile delle giornate di studio è il Prof. Sac. Don Valentino Picazio, docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Diocesi di Caserta. Vi collaborano gli specialisti il Prof. Sac. Federico Giuntoli (docente di Esegesi dell’Antico Testamento presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma) e il Prof. Sac. Giuseppe De Virgilio (docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma).
Numerosi i rappresentanti di TV e giornali provinciali e regionali, con Antonio Dentice d’Accadia per il Corriere di San Nicola.
Il pubblico di studenti e studiosi di materia biblica supera abbondantemente il centinaio di persone, riempendo letteralmente la sala convegni dell’albergo. Una decina i Sacerdoti al seminario, con la presenza di Don Francesco Catrame, parroco di San Nicola la Strada.
Verso le ore 10.00, in sala stampa, il Vescovo di Caserta Sua Eccellenza Giovanni D’Alise riceve intervistatori e giornalisti. Il Vescovo ribadisce la necessità di questi approfondimenti per sopperire alla mancanza di molti religiosi: «Non si sa rispondere neanche alle minime domande sulla Bibbia. C’è un grande lavoro da RI-FARE. Occorre penetrare realmente la Scrittura».
Il Vescovo prosegue le interviste connettendo l’esegesi del Libro dell’Esodo colla realtà attuale: «L’Africa viene fuori perché è stata rapinata. Ora dobbiamo darle una risposta sociologica e politica. Dio non protegge una religione rispetto all’altra, indica un percorso di liberazione».
Poi, guardando alle politiche europee, specifica: «L’ipocrisia dell’Europa è dire: “non vogliamo migranti, ma diamo all’Italia qualche soldo in più per tenerseli”». Tutto ciò in un momento in cui «il Cristianesimo deve essere salvato dal perbenismo e diventare sincerità».
In definitiva, l’iniziativa ha rivelato una sua imponenza, non solo per la fortissima presenza di centinaia di partecipanti, ma anche per la presenza di alcuni di essi dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna.
Paradossalmente è stata proprio la manifesta debolezza esegetica rilevata da Sua Eccellenza D’Alise a far sì che Caserta diventasse protagonista di un’importante opera di analisi e rinnovamento.

Antonio Dentice d’Accadia

 

 

 

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