"Liberi di scegliere" scrive ai senatori casertani...

Lettera aperta del comitato di genitori e professionisti contro l’abuso e l’obbligatorietà dei vaccini.


Da tutta Italia è  partita la protesta per quello che il Governo italiano sta compiendo con il decreto n. 73 del 7 giugno 2017 (c.d. “decreto Lorenzin”). Centinaia di comitati e associazioni stanno si stanno radunando da giorni a Roma per far sapere ai Parlamentari che le famiglie italiane non tollerano l’imposizione ingiustificata di tanti vaccini, in assenza di allarmi sanitaria (cosa ammessa dallo stesso premier Gentiloni) e soprattutto in assenza di studi sicuri sulla efficacia e sicurezza dei sieri.
In buona parte d’Europa esiste la libertà vaccinale e una informazione adeguata rivolta alle famiglie da parte delle autorità sanitarie e in quegli stessi paesi non esiste nessun allarme epidemiologico.
Diversi scienziati da anni stanno lanciando l’allarme sull’aumento esponenziale di diverse malattie (leucemie, autismo, encefalopatie, sindrome da iperattività, etc.) che potrebbero avere correlazioni con l’inoculazione dei vaccini. Peraltro molti genitori non sanno neanche che in diversi sieri sono inseriti  tre, quattro o addirittura sei vaccini (il c.d. “esavalente”) e se si tiene conto del fatto che è oramai accertato che nei vaccini diffusi in Italia sono preseti alluminio, mercurio, formaldeide, polisorbato) e che addirittura – cosa obbrobriosa anche sotto l’aspetto etico – da alcuni foglietti illustrativi si evince che alcuni vaccini sono prodotti con l’utilizzo di cellule umane di bimbi abortiti, il quadro non può non destare preoccupazione.
In Italia è partita nei mesi scorsi una campagna di intimidazione da parte di diversi Ordini dei Medici, con la radiazione di quelli che chiedevano studi sicuri non finanziati da case farmaceutiche o che sollevavano dubbi sulla efficacia e/o sicurezza dei vaccini. La scienza ha come proprio compito quello di porsi domande, di ricercare sempre nuove evidenze, ma in questo caso le lobbies stanno imponendo il silenzio. Poco dopo poi il Governo Gentiloni ha emanato un decreto legge, che rischia di essere approvato entro il 6 agosto dal Parlamento italiano.
Si tratta di un gigantesco business per le case farmaceutiche, indubbiamente. Il problema però è che l’Italia è stata scelta come capofila per una sperimentazione mondiale di imposizione vaccinale, quando nel 2014 si è riunito a Washington il Global Healt Security Agenda (presente Obama e la Ministra Lorenzin). Dunque si tratta di pressioni internazionali forti, che provengono da quelle medesime consorterie che sono animate da una visione filosofica “neomalthusiana”, ispirata al teorizzatore della riduzione delle nascite. Si tratta di quei soggetti che stanno imponendo a livello globale l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia, l’ideologia gender.
I bambini italiani dovranno fare da cavia.
Se prendiamo come spunto di riflessioni i dati ufficiali che l’AIFA ha dovuto esibire alla procura della Repubblica di Torino nel maggio scorso (cinque bimbi morti poco dopo il vaccino) e migliaia di “reazioni avverse” anche gravi (disturbi psichiatrici, autismo, etc.) davvero nessuno può rasserenarci su cosa accadrà entro i prossimi dieci venti anni a breve, medio, lungo termine con un bombardamento vaccinale come quello che ci vogliono imporre.
Nessuno nega i benefici ottenuti in passato nei casi di poliomielite e vaiolo o di recente in alcune nazioni africane. Non si tratta dunque di “vaccini sì / vaccini no” ma di essere vaccinati solo quando è necessario e solo quando i vaccini siano efficaci e sicuri. Tutti questi presupposti mancano al momento in Italia e non solo. Si tratta di una imposizione pericolosa, ideologica, totalitaria, posta in gravissima e palese violazione della Costituzione, che prevede in cap all’art. 29 della Costituzione prerogative per la famiglia, realtà naturale pregiuridica e prepolitica e dunque limitazioni che non possono essere travalicate dall’intervento statuale e inoltre con l’art. 32 con cui si limita la coercizione sanitari a a casi eccezionali di reale allarme sanitario. Dunque quanto sta accadendo in Italia con il decreto Lorezin, rappresenta una svolta importantissima verso l’abolizione di fatto della nostra Costituzione. Sul punto del resto sono d’accordo anche esimi giuristi come Ferdinando Imposimato, che nelle scorse settimane è addirittura sceso in piazza a manifestare contro il decreto Lorenzin. La Regione Veneto, in cui era prevista la libertà vaccinale da anni (e in cui vi era un’alta profilassi) ha impugnato l’intollerabile provvedimento normativo e anche la Regione Liguria ha fatto sentire fortemente il suo dissenso. Nonostante il clima di intimidazione anche qualche coraggioso Ordine dei Medici, come quello di Bari, si è pubblicamente detto contrario ad un provvedimento così insensato.
Il Codacons, il Comilva, il VA.LI.CA., il Moige e tante altre realtà stanno tentando di sensibilizzare cittadini e parlamentari, affinchè i nostri rappresentanti non approvino lo scellerato decreto legge “Lorenzin”. Anche tra Caserta e Napoli, in sintonia con il VA.LI.CA. ed il Comilva, è sorto un piccolo comitato di genitori e professionisti, “liberi di scegliere – comitato contro l’abuso e l’obbligatorietà dei vaccini”  (www.noabusovaccini.it con annessa pagina facebook) per tentare di scongiurare questo ulteriore passo avanti verso una dittatura tecnocratica e terapeutica.
Ora vogliamo chiedere conto a tutti i Senatori, tra cui Lucio Romano e Rosaria Capacchione, accesi sostenitori di questo decreto e di altre nefandezze, come la legge sulle unioni civili,  di quanto stanno facendo. I cittadini devono sapere e devono ricordare. Chissà che qualche coscienza non si lasci interrogare prima che sia tardi. Sul sito e sulla pagina facebook vi sono tutti gli accounts dei parlamentari italiani. Invitiamo i cittadini a scrivere ai nostri rappresentanti perché si fermino dinanzi ai diritti delle famiglie e dei bambini.

Fabio Candalino

(Ulteriori notizie, filmati, dati tecnici possono essere tratti dai siti del COmilva, Va.Li.Ca., Codacons e dal sito www.noabusovaccini.it o pagina fb “liberi di scegliere”)