Quando Tiscione disse: "Dobbiamo lottare per l'affermazione della giustizia!"

Dalla VIDEO-GALLERY del CORRIERE DI SAN NICOLA un documento che deve far riflettere, oggi ancora di più, sul vero senso della lotta che le popolazioni di San Nicola la Strada, Casagiove, Recale e Capodrise devono assolutamente portare avanti contro la scellerata decisione dei testardi amministratori di Caserta, che vogliono costruire un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti in una zona dall’ambiente devastato, con una delle più alte percentuali di morti per tumore e vicina ad uno dei monumenti più ammirati al mondo.

 

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DALLA “VIDEO-GALLERY” DEL CORRIERE DI SAN NICOLA: domenica 11 febbraio 2007, nei pressi della discarica Lo Uttaro, l’Avv. Nicola Tiscione parlò alla enorme folla di cittadini partecipanti alla marcia di protesta organizzata dal comitato ambientalista per scongiurare l'apertura, alle porte della città di San Nicola la Strada, di un nuovo mega-deposito di rifiuti voluto dalla Provincia, dal sindaco di Caserta e dal capo nazionale della protezione civile.
La nostra è una lotta per l’affermazione della giustizia!”, tuonò con tutta la sua forza l’ex sindaco di San Nicola la Strada, attivissimo membro del comitato cittadino che, facente capo all’indomito e coraggioso Antonio Roano, si impegnò in maniera determinante in quella che Nicola Ciaramella sul Corriere di San Nicola ebbe a definire la "madre di tutte le battaglie" combattute nel "quadrilatero della morte" (il territorio comprendente i comuni di San Nicola, San Marco, Maddaloni e il capoluogo) contro il "mostro" (così lo chiamò nella sua famosa canzone la cantautrice testimonial di pace Agnese Ginocchio) voluto dai 'signori' governanti di Caserta.
La costruzione di una discarica in questa zona rappresenta un gravissimo atto di ingiustizia e noi ci ribelliamo a questa ingiustizia. La lotta sarà ancora lunga e dura. Noi dobbiamo adesso tenerci pronti per la realizzazione di altre iniziative che possono persuadere le autorità, una volta per sempre, che non si deve costruire questa discarica perché rappresenta per le popolazioni di San Nicola la Strada e gli altri comuni vicini un pericolo per la salute di tutti”: queste le altre parole che, con piglio fermo e con il suo solito elevato senso della democrazia, l’Avv. Tiscione gridò alle migliaia di persone intervenute.
Nicola Tiscione, ricordiamo, con alcuni componenti del Comitato (il presidente Roano in testa), con altri cittadini e soprattutto con Don Oreste Farina, dedicò alla importantissima causa tutto se stesso, pernottando al freddo per evitare l’ingresso dei camion carichi di immondizia ed opponendosi anche, con tutta la sua resistenza fisica, alle intimazioni a sgombrare impartite dalle forze dell’ordine.
Ebbene, mutatis mutandis, messo il biodigestore di oggi in Ponteselice al posto della mega-discarica di dieci anni fa in zona Lo Uttaro, l’indimenticato ed indimenticabile Nicola Tiscione anche oggi certamente si batterebbe per la stessa causa, quella causa che vede ancora una volta la popolazione sannicolese, insieme a quella dei comuni viciniori, vittima predestinata di scelte maniacali fatte da una deprimente manciata di amministratori (tra cui anche qualcuno che all’epoca era al fianco del comitato contro il ‘mostro’), tutti incredibilmente ‘insensibili’ alla assoluta necessità di salvaguardare innanzitutto la salute e di assicurare la giusta vocazione dell’ambiente, "cose" alle quali hanno pienamente diritto le centinaia di migliaia di residenti che hanno la sfortuna di risiedere in questo territorio e la maledizione di essere governati da gente del genere.
Fortunatamente, però, uno dei grandi “allievi” di Nicola Tiscione è stato l’Avv. Vito Marotta, oggi sindaco di San Nicola la Strada, che ha ereditato la sua grande fede nella giustizia e nel dialogo.
Il suo impegno contro gli attentati alla salute e all'ambiente dei sannicolesi è datato dal primo giorno in cui è sceso in campo in politica. C'era alle marce contro Lo Uttaro, nel 2007; c'è nella lotta contro il biodigestore, oggi: quando lo si voleva ancora allo Uttaro e ora che lo si vuole a Ponteselice. Marotta è sempre presente. In questa annosa vicenda per i sannicolesi è una garanzia assoluta. Meno male che a quel tizio che comanda a Caserta (lo diciamo sinceramente, non ci va di scrivere il suo nome, tanta è la nostra rabbia) non ha mai paura di dirgliele tutte e come gli viene. Non si può non essere con Vito Marotta, paladino di una "guerra" combattuta sempre con le giuste armi della parola, della schiettezza, della correttezza, della vera democrazia. 
La speranza è che egli riesca presto nella difficile opera di portare alla ragione i fautori di un progetto folle come la costruzione di un biodigestore a Ponteselice, al centro di una zona dall’ambiente massacrato, dalla salute compromessa e dalle dichiarate vocazioni tutt’altro che pertinenti al disastro che si vuole perpetrare.
Speriamo che Marotta, insieme ai primi cittadini Porfidia di Recale, Crescente di Capodrise e Corsale di Casagiove, ce la faccia a realizzare il grande "sogno" (sì, perché, purtroppo, alla luce delle recenti notizie, questo sembra ormai essere diventato) di convincere quei testardi ed incoscienti amministratori di Caserta, i quali continuano, squallidamente indifferenti alle voci di giustizia che si alzano dalle popolazioni, a non rendersi conto della tragica portata della loro sciagurata decisione.

Nicola Ciaramella 
©Corriere di San Nicola