Il Popolo della Famiglia presenta i candidati e chiarisce le proprie idee

Doppia tappa a San Nicola la Strada e a Casagiove per il partito dell’Avv. Fabio Candalino. Tra i punti del programma, la lotta contro l’unione tra le coppie omosessuali, l’aborto, il “gender”, il divorzio breve, l’eutanasia e l’aumento degli obblighi vaccinali. Duri attacchi a tutti i partiti di destra che hanno tradito gli “autentici valori cristiani

 

Nella serata di martedi 27 febbraio, presso l’ex Caserma “De Martino” di Casagiove, dopo una precedente tappa pomeridiana a San Nicola la Strada presso il “Bar Pasticceria Perfetto”, il partito “Il Popolo della Famiglia” ha presentato i propri candidati dei collegi casertani (Caserta, S. Maria C.V. e Aversa).

Grande assente, a causa della sospensione dei voli da Roma (neve!), l’Avv. Gianfranco Amato (Segretario Nazionale), noto penalista casertano, tra gli animatori del Family Day 2016 e co-fondatore del movimento politico.

Ad introdurre i lavori, moderati dal giornalista Francesco Marino, il Dr. Raffaele Adinolfi, Coordinatore PdF della Regione Campania.
Sono intervenuti i candidati Mario Romanelli (Collegio di Caserta), Dr. Giovanni Di Lillo (Collegio di S. Maria C. V.), Prof. Filomena Velotti (Collegio di Aversa) e Avv. Fabio Candalino (Collegio di Caserta), candidato al Senato.  

Di Lillo è stato il primo relatore, manifestando pochi ma precisi punti: contro le unioni gay, contro la legge Cirinnà e la necessità di portare la “famiglia” al Parlamento, individuando l’aumento demografico come propulsore economico.

Romanelli, storico antiabortista sin dal 1977, ha parlato contro la Bonino, definendola un “burattino” nelle mani dei “Padroni del mondo”, che vogliono ridurre le persone a individui fragili e deboli.

La Velotti ha toccato invece il tema “Gender”, preoccupata per la perdita dell’identità sessuale dei ragazzi, tra omosessualità (maschile e femminile) e bisessualità. La docente ha individuato nel “bombardamento mediatico” la principale causa di ciò, con il pericolo di perdere i valori della famiglia: «Se il “gender” entra a scuola, siamo rovinati».

A Candalino l’intervento più composito. L’avvocato, dichiarato sostenitore della vera coppia (uomo e donna), si è scagliato soprattutto contro i partiti di Destra (Salvini, Berlusconi, Meloni) e contro il Movimento 5 Stelle, che formalmente abbracciano i valori cristiani, per poi tradirli. Nello specifico si riferiva ai candidati pro-coppie gay, pro-abortisti e pro-prostituzione di tali schieramenti, tra “favoreggiamento dell’eutanasia” e l’approvazione del “divorzio breve” (anche con la semplice astensione).
Egli ha poi evidenziato il vincolo del Popolo della Famiglia alla Dottrina Sociale della Chiesa, nella necessità di modificare la mentalità collettiva attraverso la legge e nella necessità per il cristiano di battersi contro i provvedimenti ingiusti («Nell’Antica Roma c’era l’omosessualità perché ancora non c’era il Cristo»), ricordando come essa non fosse codificata e formalizzata legalmente neanche allora.
E ha aggiunto: «A Caserta hanno già fatto due Gay pride, arriveranno a scuola a breve. Dove c’è l’unione gay, aumentano i suicidi. Noi amiamo i gay e li dobbiamo portare alla Verità».

Tra gli altri punti toccati dal discorso dell’affermato penalista casertano, la consapevolezza di essere i veri eredi della Democrazia Cristiana, il problema della crisi demografia e l’abuso dei vaccini.
«A noi la battaglia, a Dio la vittoria!»: queste le parole conclusive del suo intervento.

Ha infine parlato Paolo Bonaiuto, Dirigente Nazionale del PdF, che ha manifestato il proprio affetto per tutti i candidati e ha invitato i partecipanti a concentrarsi sul disegno del simbolo del movimento (la famiglia, appunto): «Siamo come i poveri monaci che si difendevano dalle orde di barbari, alzando qualche muro e copiando i manoscritti per trasmettere i valori».

Antonio Dentice d’Accadia