L’Angolo della carità

Santa Maria degli Angeli ha il suo punto di riferimento per gli aiuti alle persone bisognose

 

Non amiamo a parole ma con i fatti”: il messaggio campeggia nel grande cuore esposto accanto ad un cesto di vimini davanti all’altare del Santo Patrono in Santa Maria degli Angeli. Parole dense di significato e dai profondi contenuti.
E’ l’accorato grido di solidarietà lanciato dal Parroco Don Francesco Catrame e dai suoi diaconi Don Alfonso Tiscione e Don Biagio Ferrante, teso a sensibilizzare la gente sulla necessità di aiutare i tanti poveri e bisognosi (sì, veramente molti, purtroppo) che ci sono a San Nicola la Strada.
Alleviare le sofferenze di queste famiglie ed offrire a loro gli alimenti primari per la loro sopravvivenza è il preciso scopo per il quale è stato istituito, nella Chiesa Madre, quest’angolo a cui tutti sono chiamati per porgere il loro contributo.
L‘Altare della Carità” – si legge su una locandina affissa ad una parete della Cappella dedicata a San Nicola- “è il punto di riferimento della nostra comunità, dove coloro che hanno il cuore aperto nel donare, con un piccolo gesto si possono sentire felici, dando aiuto a persone che sono in difficoltà”.
L’ “angolo della carità” o “altare della solidarietà”, come si legge in altri fogli scritti a mano, è il “luogo ad immagine del Santo a cui è dedicato” ed “esprime solidarietà, condivisione, compassione, amore, ma soprattutto la carità nei confronti dei fratelli poveri. La carità è il dono più grande che Dio abbia dato agli uomini, come predicava San Paolo; perché il cristiano si completa con la carità, e da essa tutto proviene e prende forma”.
Don Francesco Catrame con Don Alfonso e Don Biagio così spiegano, a chi lo chiede e al termine delle messe, come materializzare questo gesto di solidarietà: “buste, piccole o grandi che siano, piene di alimenti o di offerte spontanee devono essere depositate in maniera anonima nell’obolo della carità. Quando arrivano le donazioni di viveri o di soldi, si prendono da lì e si portano in sacrestia e successivamente vengono trasferite, sempre da volontari, alla Caritas Parrocchiale. Il lavoro di volontariato della Caritas Parrocchiale comincia proprio dall’ Altare della Carità. Il centro di ascolto e le dame di San Vincenzo accolgono a nome nostro il grido del povero e la comunità è chiamata a corrispondere alla richiesta delle varie necessità”.

(Corriere di San Nicola) 

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