“Ricomincia sempre! Non ti arrendere mai!”

Don Francesco Catrame porge alla sua “amatissima Comunità parrocchiale” gli auguri di “una Pasqua di Pace”: “La vera sconfitta dell’uomo è stata sempre la perdita della speranza”.

 

«Cristo l’Amore immolato

Carissimi,

celebrare la Pasqua, significa riconoscere la realtà salvifica operata da Cristo, significa credere alla sua Parola per la remissione dei peccati; vuol dire, infine, credere all’amore che perdona sempre e che ci riabilita come figli. Occorre abbandonare le nostre false sicurezze e credere all’Amore che salva. S. Giovanni ci ricorda che Dio ha tanto amato il mondo, da mandare il suo Figlio unigenito perché chi crede in Lui non muoia. Siamo capaci di credere a questo Amore?

Ci sentiamo talmente oppressi dai limiti della nostra esistenza e dalle attuali condizioni di vita che facciamo fatica a credere e a sperare nella nostra risurrezione. La vera sconfitta dell’uomo è stata sempre la perdita della speranza.

Il vero cristiano è tale solo quando sa rendere ragione della speranza che è in lui.

Solo chi ha incontrato Cristo potrà resistere e sperare contro ogni speranza e dire come Andrè Frossard, che entrò da ateo, nella Cattedrale Nôtre Dame a Parigi, ne uscì convertito e dichiarò: «Dio esiste, io l’ho incontrato». Solo se si costruisce un rapporto personale con Cristo, si potrà sperimentare la sua presenza nella nostra vita. San Giovanni Paolo II, iniziando il suo pontificato il 22 ottobre del 1978, gridò al mondo intero: «Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo, Egli sa cosa c’è nel cuore di ogni uomo». Sono certo che, ancora adesso, Gesù si avvicina ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito per comunicargli la tenerezza del Padre.

Lo scrittore francese Albert Camus ha dichiarato di non poter credere in un Dio che permette il dolore degli innocenti e uno scrittore tedesco Büchner ha scritto che la sofferenza degli innocenti è “la roccia dell’ateismo”; ma non dobbiamo mai dimenticare che gli innocenti sono amati e salvati dall’Innocente Gesù che abbraccia tutte le vittime innocenti del mondo. A te, che soffri nell’anima o nel corpo, a te fratello solo, trascurato, anziano o ammalato o che ti senti inutile; tremando, perché si deve tremare quando si parla a chi soffre, io dico: Guarda come si è comportato Dio! Nella creazione Egli operava con potenza; ma quando volle manifestare il suo immenso Amore, si sottopose alla sofferenza e alla morte per essere unito ad ogni uomo che soffre e muore, per potergli donare la vita con la sua Risurrezione. A te che sei guancia a guancia con Cristo sulla croce, io dico: resisti e avrai la corona della vita! Desidero condividere le vostre attese e le vostre speranze, ma nello stesso tempo dobbiamo sentirci chiamati dal Risorto ad annunciare la vita che non muore, a fugare ogni dubbio sulla vita che ci attende; ed infine, con la Parola di Gesù riscaldare il cuore di chi vive ma non ama più.

Auguro alla mia amatissima Comunità parrocchiale una Pasqua di Pace ed invoco su tutti la Benedizione del Signore risorto.

Buona Pasqua»

(Messaggio di Pasqua di Don Francesco Catrame, Parroco di Santa Maria degli Angeli in San Nicola la Strada)



RICOMINCIA SEMPRE!

Non ti arrendere mai,

Neanche quando la fatica si fa sentire,

Neanche quando il tuo piede inciampa,

Neanche quando i tuoi occhi bruciano.

Neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,

Neanche quando la delusione ti avvilisce,

Neanche quando l’errore ti scoraggia,

Neanche quando il tradimento ti ferisce,

Neanche quando il successo ti abbandona,

Neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,

Neanche quando l’incomprensione ti circonda,

Neanche quando la noia ti atterra,

Neanche quando tutto ha l’aria del niente,

Neanche quando il peso dei peccati ti schiaccia.

Invoca il tuo Dio,

Stringi i pugni, Sorridi….

E ricomincia!


PREGHIERA

O Cristo Risorto, mistero d’amore, di vita e di luce,

brilla nel mio cuore assopito, che stenta a riconoscere il tuo volto.

Fammi entrare nella grande trepidazione che avvolgeva il Padre

al momento della tua morte e della tua risurrezione.

Fai scoccare la scintilla che mi faccia intuire

anche nelle mie lacrime il tuo sentiero di luce.

Tu sei l'unico Compagno di viaggio su cui non aleggia la morte.

Tu, più ancora che a Nazareth, sei nascosto in ogni uomo

e in ogni donna del nostro villaggio terrestre.

Tu trascini sulla via della croce ognuno di noi

così restio a morire come il chicco di grano.

Tu mi mostri le tue piaghe gloriose,

perché nessun altro salvatore mi possa ingannare.

Tu, anche oggi, con il tuo Spirito, ti fai per me parola e silenzio,

tocco e sguardo, pane e vino, Chiesa e umanità,

affinché ti possa riconoscere, amare, seguire e annunciare.

Francesco Catrame