Ciao, Mimmo, volevo dirti che ti ho sognato nel giorno del tuo compleanno

Mi sembri ancora un giovincello con quel baffetto anni sessanta sempre accattivante. Ma non ti frusciare per favore, eh! Ti ricordo, la prima volta che ti vidi, al volante della tua spider, con giacca bianca e qualche capello in più: mi desti l’impressione di un eccentrico. Qualcuno lontano un miglio. Uno con cui difficilmente avrei legato. Invece è stato esattamente l’opposto. Ti voglio bene come un fratello.
Con te posso parlare di tutto, senza paura, perché hai scolpito nell’anima, nel cuore e nel volto tutti segni che mi piacciono: l’umiltà, la limpidezza, la bontà, il rispetto, la generosa fermezza e tanti altri ancora che fanno grandissima la tua intelligenza. Con te si può affrontare qualsiasi argomento. Sei uno che ha la sua idea su tutto e niente ti è estraneo della vita e delle sue problematiche quotidiane. Ma non nascondiamo, però, che …talvolta litighiamo molto sui colori della squadra di calcio. Guai a toccarti la tua. Guai a toccarmi la mia. Però, alla fine, a vincere siamo sempre noi e nessun altro, perché è il nostro affetto immenso a dipingerci solo del suo colore.
Mi inorgoglisce la stima che tutti hanno di te: me ne vanto, ne traggo insegnamenti, mi ammonisce, mi arricchisce di valori.
Sei molto conosciuto per la tua natura di saper dare a tutti sempre tutto di te stesso.
Sei stato emblema di una di quelle aziende che hanno fatto la storia di Caserta, la gloriosa Upim di Via Cesare Battisti, per la quale hai lottato fino alla fine e per la quale continui anche oggi, mentre sei in pensione e le cose sono cambiate, a testimoniare il tuo senso di appartenenza e il tuo impegno per i lavoratori.
Sei un esempio di grandezza soprattutto per la tua famiglia. Sempre attento, sempre ligio al dovere, sempre pronto a rimediare, sempre aperto al dialogo e all’ascolto, sempre insuperabilmente innamorato.
Aho, Mimmo, ok, ti ho detto tutto quello che penso di te, ma ora ti vuoi muovere? Dai, non farci stare in ansia. Siamo qui tutti pronti per festeggiare i tuoi primi 70 anni. La torta non vede l’ora di essere tagliata. Ci siamo tutti. Manchi solo tu. Muoviti, vieni, fatti abbracciare, non ce la facciamo più ad aspettarti.

Nicola Ciaramella






Domenico Sparano visse dal 24 marzo 1948 al 28 maggio 2004.