“Sì alla tecnologia, NO A PONTESELICE!"

Biodigestore: i quattro Comuni che hanno la grande sfortuna di confinare con Caserta hanno fatto ricorso al TAR per ribadire che il capoluogo non ha competenza e non rispetta la legge. Con loro Legambiente, Comitato Cittadino di San Nicola la Strada e “Speranza per Caserta”. Un maggio di fuoco per la civile protesta dei residenti: martedi 8 a Casagiove e poi venerdi 18 nel salone borbonico di San Nicola la Strada.

 

I Comuni di San Nicola la Strada, Recale, Casagiove e Capodrise (rappresentati rispettivamente dai sindaci Vito Marotta, Raffaele Porfidia, Roberto Corsale e Angelo Crescente), il Circolo Legambiente di Caserta (di cui è presidente Nicola D’Angerio), il Comitato Cittadino “San Nicola la Strada Città Partecipata” (presieduto da Domenico Pennino) e il Movimento “Speranza per Caserta” (presieduto da Michele Miccolo), nonché i consiglieri comunali di Caserta, Norma Naim e Francesco Apperti, tutti assistiti e rappresentati dall’Avv. Paolo Centore, hanno formalmente presentato ricorso al TAR contro il Comune di Caserta e la Regione Campania per l’annullamento, previa adozione di adeguate misure cautelari, dei provvedimenti messi in atto per la costruzione e la collocazione di un impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani in località Ponteselice.
Incompetenza a decidere, mancato rispetto delle leggi in argomento e vicinanza ai centri abitati di San Nicola la Strada, Recale, Capodrise, Casagiove e Caserta i motivi dell’impugnazione.
«Ribadendo a chiare lettere -recita il comunicato stampa della primaria associazione che ha sede presso l’ex Caserma Sacchi in Via San Gennaro- che non si è in nessun modo ostili alla tecnologia utilizzata, che anzi è coerente con il concetto di riutilizzo e ri-ciclo del rifiuto (la digestione anaerobica dell’umido e la successiva digestione aerobica produce biometano per il trasporto e compost per la concimazione dei terreni agricoli), si è invece fortemente contrari sulla gestione e sulla competenza di tutto ciò che riguarda l’individuazione del luogo e la realizzazione dell’impianto che per legge spetta all’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) e non ai Comuni».
«L’impianto che si realizzerà -continua il dispaccio- avrà una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate annue, a fronte delle scarse 10.000 generate dalla città di Caserta nel 2015».
Basta solo questo dato, insomma, per capire «che il digestore deve poter servire più comuni e la scelta legislativa di affidare all’ATO la migliore collocazione per un impianto del genere ulteriormente conferma e presuppone che si deve ragionare in termini di area vasta e non del singolo comune».

Premesso che anche Caserta è …lì vicino e che anche i suoi cittadini dovrebbero essere allo stesso modo preoccupati, la protesta contro la più scellerata delle scelte che si potessero fare in un territorio (San Nicola la Strada in primis) già letteralmente massacrato in tema di ambiente e di salute da svariati decenni è dunque giunta al varco.
Gli amministratori del capoluogo che vogliono costruire questo “mostro” a ridosso dei loro confinanti sono gli unici a non rendersi conto di questa assurdità ed avranno pane durissimo per i loro denti.
Nessuno degli sfortunatissimi cinquantacinquemila residenti dei comuni confinanti è disposto a sacrificare la propria pelle per permettere a costoro “di regalare compost per i giardini ai casertani”. Soprattutto quei “poveracci” dei sannicolesi, che non hanno certamente dimenticato la puzza e le schifezze dello Uttaro di cui sono stati vittima per tanti anni.

Nei prossimi giorni importanti manifestazioni sono in programma per informare e sensibilizzare i cittadini su questa gravissima vicenda: dall’assemblea pubblica dell’8 maggio presso la sala consiliare di Casagiove all’attesissimo convegno “NO AL BIODIGESTORE A PONTESELICE”, che si terrà venerdi 18 maggio alle ore 18 presso il Salone Borbonico di San Nicola la Strada, al quale parteciperanno i Sindaci dei Comuni di San Nicola la Strada, Recale, Capodrise e Casagiove, oltre a rappresentanti di primarie associazioni ed esperti del settore.

Nicola Ciaramella
 

Il testo del ricorso è sul sito del circolo Legambiente Caserta www.legambientecaserta.it