San Nicola la Strada “Città per la Pace” e per l’Ambiente

Rinnovato in Piazza Nassiriya il “Patto” tra il Comune e il “Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato”.
Davanti ad una grande platea di giovani, significativi messaggi per la pace e la giustizia sociale lanciati dalle autorità cittadine, dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Capoluogo e dalla testimonial Agnese Ginocchio.
Teresa Pannone, vedova del “Sindaco di Pace” Nicola Tiscione (che tanto ebbe a battersi contro lo scempio dello Uttaro), e il Dr. Nicola Santagata del Comitato Cittadino affermano e ribadiscono la giusta protesta contro chi vuole costruire un biodigestore a pochi passi dalla nostra città.

 

Il “Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio presieduto da Agnese Ginocchio, il Comune di San Nicola la Strada e l’Istituto Comprensivo Capoluogo hanno rinnovato il “Patto di Pace” stipulato il 22 ottobre 2015, in virtù del quale la nostra città, che già possedeva il titolo di “Città per la Pace” ottenuto grazie all'impegno del compianto sindaco Nicola Tiscione, entrò per diritto nella rete provinciale degli “Enti Locali per la Pace”, la cui mappa si arricchisce costantemente di sempre più numerosi comuni della provincia di Caserta.
A tal fine, si è svolta, nella mattinata di venerdi 25 maggio, una bellissima ed emozionante manifestazione che ha visto coinvolti gli studenti in una “Marcia della Pace”, partita dal plesso di Viale Italia per concludersi in Piazza Nassiriya, dove, accanto al tabellone
con le targhe a memoria degli eventi promossi a San Nicola la Strada dal Movimento per la Pace e una dedica particolare a Nicola Tiscione, realizzato con il contributo del quotidiano “Corriere di San Nicola”, si sono riuniti tutti gli artefici di questa esaltante iniziativa.
La data della cerimonia non è stata certamente scelta a caso. L’occasione, oltre che per ricordare lo storico passaggio della “Fiaccola della Pace” (iniziativa promossa nel 2015 dalla sezione casertana del Movimento presieduto dalla famosissima ambasciatrice di pace e cantautrice Agnese Ginocchio), è stata offerta soprattutto dal 103.mo anniversario dell’inizio della tragica Grande Guerra: il 24 maggio 1915, infatti,
quasi mezzo milione di soldati italiani cominciò a marciare verso il confine con l’Impero Austro-Ungarico, ex alleato e ora nemico da combattere. Anche per l’Italia iniziava la Grande Guerra, un conflitto sanguinoso che era già in corso da dieci mesi e che stava falciando un’intera generazione. Uno scontro armato che la maggior parte della popolazione non voleva. Una tragica guerra in cui persero la vita anche centinaia di migliaia di giovani italiani, molti venuti dalle campagne, scarsamente addestrati e che si lasciavano alle spalle la famiglia, la casa, la propria normalità.

Piazza Nassiriya invasa da giovanissimi studenti armati di striscioni inneggianti alla pace: uno spettacolo eccezionale che deve far riflettere soprattutto i più grandicelli che vivono in questo mondo di oggi sconvolto da guerre a tutte le latitudini e longitudini.
Con loro tutte le autorità cittadine, il sindaco Vito Marotta, l’assessore alla pubblica istruzione e cultura Maria Natale, il
comandante della polizia locale Luigi Salerno Mele, il comandante pro tempore dei Carabinieri, M.llo Sarcinelli, con il suo vice, la consigliera delegata alle politiche comunitarie Alessia Tiscione, il presidente della Pro Loco Carlo D’Andrea, il parroco Don Francesco Catrame.

Vito Marotta ha voluto innanzitutto evidenziare il prezioso connubio voluto dagli organizzatori al fine di unire la manifestazione al valore dello sport. “La pace si costruisce tutti i giorni” –ha detto- “attraverso gesti concreti, come la pratica dello sport, il rispetto dell’ambiente e coltivando i valori sani della società”.

Dai grandissimi contenuti anche il discorso di Don Franco Catrame, che ha invitato a proseguire nei passi, nei piccoli gesti. “La pace è dentro il nostro cuore, dentro la nostra vita, nasce con noi, deve crescere con noi e deve vivere con noi, deve abitare la nostra esistenza a tutti i livelli, nelle famiglie, nelle case, nelle famiglie, nelle scuole, nella realtà della vita sociale e politica”.

A seguire, altre splendide parole dall’assessora Maria Natale: “Manifestazioni come queste sono punti di partenza, qualcosa per smuovere le nostre anime, la nostra cultura e la voglia di partecipare. Solo se noi siamo uomini di pace, come lo è stato Nicola Tiscione, solo se abbiamo la pace dentro di noi riusciamo a trasmetterla agli altri”.

Grandioso il discorso di Teresa Pannone (vedova del compianto Nicola Tiscione), presente alla cerimonia con
il figlio Francesco: “Accogliamo le esortazioni alla custodia del creato lanciate da Papa Giovanni Paolo II, da papa Benedetto XVI e da Papa Francesco e teniamo sempre accesa la fiaccola della pace dentro e fuori i nostri confini nel rispetto della dignità di ciascuno”.
Poi, calandosi con fermezza nella realtà locale e riferendosi chiaramente alla vicenda del biodigestore a Ponteselice, ha affermato: “Sta a noi impegnarci per un ambiente più sereno, più accogliente, più pulito, più sano, in una parola più vivibile”.

Invitato per il notevole impegno da sempre (ed oggi più che mai, alla luce dei fatti di Ponteselice) profuso in favore della salvaguardia dell’ambiente, è intervenuto anche Nicola Santagata, membro del consiglio direttivo del Comitato Cittadino San Nicola la Strada Città Partecipata, già Direttore Arpac Caserta, relatore al recente Convegno “NO al biodigestore a PONTESELICE” svoltosi a San Nicola la Strada il 18 maggio.
Santagata, grande esperto di condizioni ambientali (le sue relazioni sullo status dello Uttaro hanno fatto e sono storia ancora recente), personaggio dall’altissimo profilo professionale, punto di riferimento fondamentale della protesta contro il biodigestore che si vuole costruire a ridosso della città di San Nicola la Strada, ha ricordato l’impegno di Nicola Tiscione nella vicenda legata alla “vecchia ma sempre nuova” catastrofe ecologica dello Uttaro.
Nella sua memoria non si sbiadiscono le grida di Tiscione contro il più grande scempio ambientale della storia sannicolese, il suo lottare senza paura con messaggi volti alla ricerca del dialogo e della ragione, la resistenza del suo esile fisico nel “piantare i piedi per terra” (“era la notte del 24 aprile 2007”), insieme a Don Oreste e a tanti altri compagni, per evitare l’entrata nella “cava della morte” dei camion provenienti da ogni parte della provincia e della regione carichi di immondizia di tutti i generi.
Nicola Santagata, uno degli emblemi di questa nuova lotta per l’affermazione della giustizia ambientale in un territorio dove si respira soprattutto aria sannicolese, ha fatto appello a tutti ed in particolare ai giovani per far sì che non si compia un’altra barbarie alle porte della nostra città.
Caserta per noi è una sventura,” -ha detto tra i consensi di tutti- “prima per la scelta de Lo Uttaro ed ora per Ponteselice. Non bisogna permettere questo ulteriore disastro, perché San Nicola la Strada ha già subito tanto e ha già dato tanto in tema di ambiente”.


Protagonisti, infine, di profondi messaggi sulla pace anche studenti e rappresentante dell’istituto comprensivo, che si sono alternati al microfono prima dell’intervento conclusivo di Agnese Ginocchio.
La promotrice della manifestazione, presidente del Movimento per la Pace e la Salvaguardia del Creato, ha raccolto le firme del Comune e della Scuola sul documento riportante il rinnovo del titolo di “Città per la Pace” per San Nicola la Strada.
Con l’impegno, come si legge nell’allegato “Appello di Pace”, “di ri-mettere al centro della nostra vita quei valori condivisi, scolpiti nella Costituzione e nel codice internazionale dei diritti umani”.
Di Agnese Ginocchio tutto si conosce in ogni centimetro quadrato del territorio della provincia di Caserta che sta solcando ininterrottamente da anni, armata della bandiera con i colori dell’arcobaleno, di una chitarra dalle melodie penetranti nei cuori dei sensibili, della tenacia di chi crede fortemente e combatte per la giustizia sociale, contro le sopraffazioni, per condannare la violenza, l’arroganza e la prepotenza.
Fermate il mostro”: fu, negli anni scorsi, la colonna sonora delle marce e del suo impegno contro il disastro che si stava compiendo a Lo Uttaro.
Gli uomini veri”: è il titolo della sua ultima composizione, presentata nel marzo 2017 a Roma nell’ambito della V edizione del “Premio della Nonviolenza” istituito dalle associazioni “Mondo senza guerre e senza violenza” e “Greenpeace”.
Una donna vera contro i mostri dell’ingiustizia: è la riflessione più immediata che sorge a chi scrive e ben la conosce per definirne con una semplice frase tutte le infinite virtù. Agnese Ginocchio, sinonimo di pace, di giustizia, di impegno sociale, di amicizia. Quella vera, dettata solo dai sentimenti che si hanno ben radicati dentro.
Agnese Ginocchio, sorrisi e lagrime: perché c’è sempre. Quando ad innalzarsi sono i valori grandi dell’umanità e quando, a volte, ci si deprime perché ad avere la meglio sono sempre gli ingiusti.
Ma a demordere proprio lei non ci sta mai. E’ caparbia, non ha tempo per meditare, ama solo agire. Agnese Ginocchio non si lascia sopraffare dall’indifferenza e dalla insensibilità di tanti “mostri” che ci sono vicini, più vicini di quanto si possa immaginare.
Tutti quelli che credono e lottano infaticabilmente per la pace, per la salvaguardia dell’ambiente, per i diritti umani, e con loro San Nicola la Strada, hanno solo da dirle “Grazie!”.

Nicola Ciaramella