”Si può fare qualcosa in più per sconfiggere il male del secolo?”

Se lo chiede e lo chiede l’Associazione V.S.R., da sette anni impegnata nel sostegno alla ricerca

 

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:
Franco Mandelli (Bergamo, 12 maggio1931 – Roma, 15 luglio 2018) è stato un medico ed ematologo italiano, presidente del GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto) e dell'AIL (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma).
Umberto Veronesi (Milano, 28 novembre1925 – Milano, 8 novembre 2016) è stato un oncologo e politico italiano. Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ha fondato e ricoperto il ruolo di direttore scientifico e di direttore scientifico emerito dell'Istituto europeo di oncologia. È stato direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994.

Presso la sede dell’Associazione V.S.R. (Volontari Sostenitori Ricerca) si è svolta nei giorni scorsi una assemblea per ricordare le figure di questi due padri fondatori della ricerca oncologica nazionale e internazionale. La riunione ha avuto il significato di rendere omaggio ai due illustri scienziati senza alcuna pretesa di entrare nel merito dei loro preziosi contributi alla Ricerca, tema non alla nostra portata.

Ai Proff. Veronesi e Mandelli va la nostra immensa riconoscenza per il lavoro profuso a favore della lotta al cancro. Essi hanno dedicato la intera vita alla Ricerca e il loro esempio resterà faro nella continuazione della lotta fino alla vittoria finale. Tuttavia, nel corso dell’assemblea è venuto fuori qualche quesito di interesse generale che doverosamente si ritiene di rendere pubblico, anche perché esso richiede una risposta non semplice.

Su tale argomento intendiamo aprire un dibattito generale e cercare, se non l’assoluta verità, almeno elementi per la formazione di un convincimento.

In sintesi, la domanda che si è ripresentata è la stessa di circa sette anni fa, quella che i soci fondatori della V.S.R. si posero all’atto della costituzione dell’Associazione (vedi brochure in calce all’articolo). Nel 2011 il quesito fu posto in maniera generica; oggi, dopo la perdita dei due illustri scienziati, si potrebbe riformulare come segue: “Se i Proff.Veronesi e Mandelli avessero avuto la possibilità di collaborare fianco a fianco, unitamente ad altri esperti di pari valore, utilizzando tutti i mezzi che la scienza mette a disposizione, si sarebbe potuto sperare di giungere un po’ più avanti nella Ricerca?”. Gli esempi riportati nella brochure, casi “enigma” e “bomba H“ come tanti altri, frutto della Ricerca congiunta di menti superiori sono di attualità disarmante. In altri termini, la gente si chiede con angoscia se si possa fare qualcosa in più per sconfiggere il male del secolo.

Se la domanda è banale, chiediamo scusa agli esperti: essa viene riproposta solo perché costretti a restare muti ogni qualvolta ci viene rivolta da chi è stato toccato da tragedie inenarrabili. La V.S.R. ha il dovere di far presente che, nel suo peregrinare per motivare a donare sempre di più per la Ricerca, si ritorna spesso sul quesito suesposto. E i cittadini che generosamente si prestano a questo atto di nobile solidarietà hanno il diritto di conoscere pareri autorevoli su tale argomento. Una cosa è certa, la motivazione che si prova nel dare un aiuto al “pool unito di Ricercatori” genera un sentimento di solidarietà speciale da spingere al massimo sforzo.


Pasquale Gravante