Il ruolo della “Regina viarum"

Maturi i tempi per un piano di rilancio delle attività turistiche in Terra di Lavoro.
Di vitale importanza
il contributo che darà il segmento campano dell’Appia antica, compreso il tratto che passa per San Nicola la Strada e Caserta. 


La sezione Ambiente della Associazione di volontariato V.S.R. sta seguendo con attenzione lo sviluppo del dibattito sul futuro del Turismo di Caserta e provincia.
Consapevole che l’attività ricettiva rappresenta, nel nostro territorio, l’ultimo baluardo cui è aggrappata la martoriata occupazione.
I Sindaci, di Caserta e di tutti i comuni della provincia, non hanno mai mancato di rimarcare lo sforzo che deve essere fatto per potenziare il turismo in Terra di Lavoro.
Tempo addietro, finanche il presidente della Caritas della città, Don Antonello, sempre sensibile ai temi sociali, è intervenuto sull’argomento.
E’ di pochi giorni la notizia di un vertice presso la Confindustria casertana sullo stesso tema, presenti tre parlamentari pentastellati della nostra provincia.
Il numero di visitatori della Reggia di Caserta è passato dai 428.000 del 2014 agli 838.000 del 2017. 
Il compito, ora, è di trasferire gli effetti di quel risultato anche sull’attività alberghiera del territorio.
Solo se avverrà questo, si potranno avere ricadute significative sulla occupazione.
Si avverte la sensazione che si stia facendo strada un consenso unitario intorno a una strategia condivisa per il raggiungimento di detto obiettivo. Un programma di alto livello finalizzato a trattenere più giorni, in loco, il turista che includa il nostro territorio tra le mete preferite delle vacanze.
Una impresa non difficilissima, date le risorse - storiche, archeologiche e gastronomiche che la nostra provincia possiede. La struttura alberghiera è adeguata? La risposta agli esperti, soprattutto agli operatori del settore.
Determinante per il progetto sarà una politica dell’accoglienza adeguata, che metta al centro il turista in maniera incontestabile.
Qualità dei servizi, prezzi equi, unitamente ad una comunicazione particolarmente efficace saranno il complemento indispensabile delle nostre eccellenze storiche architettoniche.
Accanto ai gioielli, quali Reggia di Caserta, Anfiteatro S.Maria C.V. e altri siti di grande valore, ci corre l’obbligo di sottolineare la potenzialità di una terza eccellenza che può rappresentare la carta vincente del progetto, sia per la sua valenza storica che per la funzione di collante dell’ intero progetto.
E’ giunto il momento di fare entrare in gioco un altro pezzo di prim’ordine del patrimonio millenario della nostra storia: ci riferiamo alla “regina viarum” dei Romani, l’ Appia Antica.
Non è la prima volta ad accadere che il contributo ad una impresa di grande impegno nasce da una risorsa che da secoli è sotto i nostri occhi. 
Solo a titolo di cronaca, ricordiamo che alle porte di Roma da decenni opera il Parco Regionale dell’ Appia Antica e lo stesso MIBAC, da alcuni anni, ha dato indicazioni per il rilancio dell’intero percorso dell’Appia antica, da Roma a Brindisi. La stessa Comunità Europea ha stanziato fondi POR per progetti di ripristino archeologico della famosa via consolare romana.
Il nostro progetto di rilancio del turismo deve essere parte integrante del progetto onnicomprensivo dell’ intero percorso dell’ Appia antica, 600 km che vanno da Roma a Brindisi ripercorrendo la storia e i siti archeologici che si trovano intorno ad essa, con grande beneficio delle attività ricettive che la costellano.
In questa ottica, il contributo che darà il segmento campano dell’Appia antica, quello che va dal Garigliano a Mirabella Eclano (AV ), passando per per Capua nuova, Capua vetere, Caserta, San Nicola la strada, Calatia, Maddaloni, Caudium, Forche Caudine, Benevento, Mirabella Eclano, è, senza ombre di dubbi, il più ricco di storia e archeologia.
Il programma di rilancio turistico di Caserta e provincia non può non essere pensato collegato all’intero percorso dell’Appia antica.
In particolare, il tratto che da S.Maria C.V arriva alla antica Calatia, nei pressi della odierna Maddaloni, passando per San Nicola la strada, ha il diritto di essere ripristinato e restituito alla memoria storica dei cittadini campani e non solo. I Comuni e gli operatori risto-alberghieri presenti intorno a questo segmento dell’Appia Antica si devono sentire impegnati in un unico grande sforzo che deve diventare volano di tutta l’attività turistica del territorio. Lo sviluppo di esso rivitalizzerà le casse dei Comuni, operatori economici e soprattutto la occupazione giovanile della nostra terra.

Pasquale Gravante

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