“La folle corsa verso la libertà”...

Ennesima aggressione ai semafori perpetrata nei confronti di una cittadina sannicolese 

 

Mattina di sabato 6 ottobre, zona Rotonda emiciclo est.
La malcapitata di turno è la scrivente, ferma al semaforo perché era scattato il rosso.
Avevo manifestato in modo esplicito di non volermi far ripulire il parabrezza anteriore. Non essendo ascoltata, avevo azionato le spazzole dei tergicristalli, scoraggiando -così credevo- il lavavetri di servizio a quell’ora, ma purtroppo le cose non sono andate come speravo.
Il giovanotto, noncurante del mio accorato disappunto, si è deliberatamente arrogato il diritto di volermi ripulire anche il vetro del lunotto posteriore; con tutta calma ho azionato le spazzole del tergicristalli del lunotto posteriore, perché non volevo farmi erogare un servizio non richiesto, ricevendo, ahimè, insulti e non so che altro, in una lingua a me sconosciuta.
Mentre si consumava questa ... piccola diatriba, il semaforo ci ha dato il via libera. Le auto in attesa, appena è scattato il verde, si sono lanciate in una folle corsa verso la libertà. Io, invece, che non riuscivo a divincolarmi dal “servizievole” giovanotto, in evidente difficoltà ho iniziato a suonare il clacson per richiamare la sua attenzione e farlo allontanare.
Il sedicente lavavetri, molto infastidito, mi ha letteralmente piegato e spazzato via il tergicristalli del lunotto posteriore. E ha fatto anche altro alla mia macchina.
Solo dopo essere rientrata a casa mi sono accorta degli evidenti danni ricevuti; quindi, non avendo allertato al momento dell’accaduto le forze dell’ordine, non ho potuto contestare la ...disavventura, che, tanto per fare dei conti, mi è costata la modesta cifra di 380 euro...

Come me, tanti altri cittadini ogni giorno si devono confrontare con una realtà che li mette a dura prova, nel sopportare veri e propri atti di forza da parte di alcuni extracomunitari che con evidente arroganza cercano o di pulirti i vetri dell’auto o di venderti chincaglierie varie non richieste.
La mia non vuole essere assolutamente una voce fuori dal coro. Sono fermamente convinta che l’integrazione razziale sia possibile e che a San Nicola la Strada ci siano molti extracomunitari rispettosi e ben voluti, ma l’episodio non isolato che mi ha coinvolta non deve essere dimenticato.
Noi cittadini sannicolesi ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni; mi faccio portavoce di tutte quelle persone che hanno vissuto brutte esperienze come la mia. Faccio appello, a questo punto, alle istituzioni di San Nicola la Strada, al sindaco, al comandante della Polizia Municipale ed al comandante della Stazione dei Carabinieri affinché garantiscano un maggior controllo sul territorio, specialmente in zone dove si verificano queste spiacevoli situazioni, e non facciano percepire la loro presenza solo in rari momenti. Se le autorità preposte facessero quantomeno un controllo giornaliero, una sorta di ronda, ciò sarebbe non dico un deterrente efficace, ma scoraggerebbe chi quel giorno ha deciso di elargire cattiverie gratuite.

Giovanna Tramontano