Acqua malata a San Nicola la Strada: le verità che scottano

L’amarezza di Nicola Santagata, già Direttore del Dipartimento tecnico ARPAC Caserta, per la “politica della negazione” di un manager della sanità...


Siamo alle solite. La provincia di Caserta ancora una volta al centro dell’attenzione delle attività giudiziarie, questa volta non per voti presumibilmente comprati durante le Regionali del 2015, né per l’incendio di un sito di stoccaggio di rifiuti, bensì per l’inquinamento da arsenico di dodici pozzi adibiti ad uso irriguo.
In tale desolante contesto, quello che colpisce non è più un ambiente sempre più inquinato, ma le dichiarazioni di un manager delle istituzioni sanitarie.
E’ una sensazione molto amara pensare che un servitore dello Stato, che presumibilmente non conosce niente delle situazioni ambientali del proprio territorio, sappia essere solo affetto da una politica della “negazione” sulle percentuali del male oscuro del secolo: i tumori.
A questo signore vorrei dire che noi potremmo vivere nel posto più bello del mondo solo se riuscissimo ad estirpare da queste terre tre grandi tumori: la criminalità organizzata, una sanità meno vergognosa e un ambiente meno inquinato.
A questo signore vorrei consigliare di non negare l’evidenza dei numeri, ma di far meglio il suo mestiere: così forse non si vedrebbe più in via Paul Harris in piena zona “piscina rossa” un venditore di carciofi, di dubbia coltivazione, la domenica mattina sul marciapiedi.
E’ una storia come tante altre che ogni giorno si ripete, ma che deve farci chiedere come sia possibile assistere a simili immagini di lassismo istituzionale.
Mi chiedo: quando finirà questa grande “idiozia”? 

Nicola Santagata


(Nicola Santagata, Medico-Chirurgo Microbiologo, è stato Direttore del Dipartimento tecnico ARPAC Caserta e Docente a contratto presso la Seconda Università degli Studi di Napoli. E’ autore del libro “Acqua malata - Come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix”)

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