Santagata esorta i giovani a prendersi cura dell'ambiente

Intervista all’ autore del libro-denuncia “Acqua malata”, recentemente presentato anche a San Nicola la Strada.

 

Il recente convegno sulle “criticità delle fonti idriche” svoltosi nel salone borbonico ha certamente scosso le coscienze dei numerosi presenti.
La verità, purtroppo, è piuttosto amara.
Il suo libro “ACQUA MALATA – Come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix”, già presentato a Caserta a dicembre e gennaio e proposto anche a San Nicola la Strada lo scorso 3 maggio, ha evidenziato una vera e propria situazione disastrosa riguardante lo stato di malattia delle acque del territorio casertano.
L’analisi e la ricerca delle cause dell’inquinamento sono da sempre pane quotidiano per il noto medico microbiologo Nicola Santagata sin quando era direttore dell’Arpac. Oggi che è in pensione non ha smesso di occuparsene, anzi, grazie alla sua riconosciuta competenza in materia, è più che mai presente sulla scena, verificando sul campo le sue conoscenze, partecipando a convegni ed elaborando relazioni precise e puntuali sul disastrato ambiente che ci circonda.

Il Corriere di San Nicola, si sa, è da sempre molto sensibile all’argomento. Come lui, partecipa ed è soprattutto libero.
Gli domandiamo: 

-Dottor Santagata, il suo lavoro ha portato alla luce un problema molto grave; cos’altro si può fare adesso per scuotere ulteriormente le coscienze delle persone?

«Il mio libro-denuncia è di grande attualità, quindi non basta solo acquistarlo e leggerlo, ma bisogna capirne il vero significato. Bisogna esortare le istituzioni pubbliche campane a risanare il nostro ambiente disastrosamente compromesso a causa di scelte scellerate e dalla completa assenza di controlli da parte di questi organismi statali che avrebbero dovuto tutelare la salute pubblica. Ho solo riportato una triste verità. L’acqua, che è il bene più prezioso per l’umanità, non solo è bistrattato, ma non è preso minimamente in considerazione da chi ci governa e che dovrebbe assicurarsi ed assicurarci che giunga ai nostri rubinetti una H2O priva di microrganismi dannosi alla nostra salute. Negli anni ho assistito a molte scorrettezze e non finirò mai di affermare che gli strumenti per fermare tale scempio ci sono e sarebbero di facile utilizzo, però quello che realmente manca è la volontà di attuare procedure di controllo sul territorio».

-Il Comitato “Acquapulita”, sorto a margine del convegno, pensa che possa avere un impatto positivo sui cittadini?

«Credo di si, ormai si è giunti ad un punto di non ritorno, la gente vuole porre un freno a tutto questo malessere, bisogna coalizzarsi e fare qualcosa di concreto, non solo chiacchiere. Vorrei vedere coinvolti i giovani in questa iniziativa, cercheremo il loro consenso per renderli partecipi, scenderemo in piazza con gazebi, nelle strade, chiederemo ai dirigenti scolastici ed ai parroci un solido aiuto per sensibilizzare i ragazzi. Il futuro è dei giovani; un ambiente malsano, saturo di inquinamento non giova a nessuno. Dobbiamo fare fronte comune ed essere fattivi».


Il dr. Santagata ci ha annunciato che la costituzione del Comitato “Acquapulita” avverrà nelle prossime settimane. Esso perseguirà finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. I suoi obiettivi fondamentali sono la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, in special modo di quelle idriche.


«Vorrei non fossimo sempre gli stessi a partecipare alle iniziative ambientali; siamo tutti figli della stessa terra e tutti ci dobbiamo prodigare per migliorarne la sua vivibilità».

Giovanna Tramontano
©Corriere di San Nicola