Diciannove anni di Arena

La storia del "teatro all’aperto" del Convitto borbonico.
Il progetto, che prevede una capienza massima di circa 500 posti a sedere, fu opera dell’architetto Biagio Figurato.
Necessaria, ma non urgente, una ristrutturazione.

 


Correva l'anno Duemila, era proprio di questi tempi. La prima estate del nuovo millennio coincise con la prima estate anche dell’Arena Comunale (che il 2/6/2003 fu intitolata al Re “Ferdinando II” di Borbone).
«L’indimenticato Nicola Tiscione, allora sindaco della città, -ci ha raccontato l'Architetto progettista Biagio Figurato- mi convocò un giorno del mese di marzo del 1999 presso la casa comunale per chiedermi se ero disposto a lavorare su qualche idea di progetto, da proporre all’amministrazione, relativa ad una parte del giardino dell’ex Convitto Borbonico sito in Piazza Parrocchia. Ricordo benissimo che siccome l’amministrazione comunale aveva in cassa delle economie provenienti dagli appena eseguiti lavori del restauro del Convitto Borbonico S. Maria delle Grazie (di cui avevo redatto il progetto ed assunto la direzione), avrebbe gradito non perdere quella somma, ma di fare qualcosa di utile per la città. Mi piacque immediatamente quel “fare qualcosa di utile per la città” che nel breve volgere di qualche mese nacque l’idea del Teatro all’aperto della città di San Nicola la Strada».

Il Teatro all’aperto di S. Maria delle Grazie fu inaugurato nel settembre del 2000.

Gli insensibili immediatamente lo battezzarono “’U fuoss”. Nessuno avrebbe mai pensato che esso rappresenta, oggi come già da molti anni, una suggestiva location artistica che tutta la provincia ci invidia.
Grazie allo stesso Arch. Figurato, lo scorso anno riuscimmo ad avere la relazione tecnica illustrativa dell’opera, con qualche grafico e qualche foto dell’epoca.
Siamo contenti di ri-pubblicarla.
Anche perché, alla luce del tempo che è inesorabilmente trascorso, ci si renda conto che qualcosa bisognerebbe fare, anche se in via non urgente, per mantenerne la piena funzionalità.

Nicola Ciaramella

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RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

Il sottoscritto arch. Biagio Figurato, residente in San Nicola la Strada, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, al N.278, fu incaricato dall’Amministrazione Comunale di San Nicola la Strada, nell'anno 1993, di redigere un progetto per la sistemazione della facciata dell’ex Convitto Borbonico “S. Maria delle Grazie”. Per questo edificio l’Amministrazione impegnò un importo di L. 520.000.000 di cui L. 396.000.000 al netto dei lavori. La gara fu aggiudicata con un ribasso d’asta del 22.70% ed è risultato, in seguito ad una variante (sostituzione di alcuni materiali), un residuo attivo di ca.L.87.000.000 a lavoro concluso. Pertanto, l’ A.C. ha inteso di promuovere, col testé menzionato residuo, uno studio di fattibilità, finalizzato al completamento funzionale dell’ex convitto, incaricando il sottoscritto di tale studio.

Il complesso architettonico, ubicato nel centro storico della cittadina sannicolese, presenta sul lato sud-est uno spazio a forma rettangolare, probabilmente adibito a spazio giochi all’aperto, nell'epoca in cui il Complesso era gestito da un Ordine di religiose, e risulta delimitato per tre lati (ovest, sud-est) da una recinzione in muratura di tufo ad una testa per un’altezza di ca. due metri dal piano di calpestio, mentre a nord è chiuso da un lato della facciata (sud) del Complesso sopracitato, restaurata nell'anno 1998. La pavimentazione esistente è costituita da lastroni di cemento, e che, probabilmente, causa la non perfetta costipazione del terreno di posa, è interessata da fenomeni di avvallamento diffuso e differenziato e senza alcuna sistemazione tecnologica per l’evacuazione delle acque piovane. L’Amministrazione Comunale, che gestisce il Complesso da qualche anno, si è attivata per rendere fruibile ed integrato il Complesso Architettonico nel contesto dell’Urbe, destinando tale spazio ad Arena Comunale al fine di consentire manifestazioni culturali popolari nel periodo estivo ai fini della migliore godibilità del Complesso stesso, con l’obiettivo di sviluppare un’azione di sensibilità e prevenzione finalizzate ad una diffusa conoscenza e salvaguardia del patrimonio artistico e culturale di S.Nicola La Strada (il complesso è vincolato dalla legge 1089/39). Pertanto, in guisa di tale discorso, l’Amministrazione intende impegnare oltre al residuo di L. 87.000.000 un’ulteriore cifra (V. quadro economico), con l’obiettivo di migliorare e bonificare la succitata superficie che misura m.(22.00x42.00) ca. con un progetto di teatro comunale all’aperto.

L’ipotesi di progetto nasce sostanzialmente da due principi. Il primo è quello di natura storico - architettonico, per il quale ho rimosso tutti quegli elementi aggiunti fissi o mobili (superfetazioni), che rappresentano un elemento di disturbo per la facciata del convitto, (palco smontabile per le manifestazioni),il secondo è quello di rimuovere tutta una serie materiali (lastroni di cemento della pavimentazione attuale, coperchi di cemento di pozzetti non più utilizzati, etc.). L’idea progettuale quindi di interrare completamente lo spazio a gradinate per il pubblico (-2.40 m) nonché un abbassamento di quota della superficie destinata al proscenio di (1.00 m) (vedi grafici progettuali), nel rispetto di quanto sopra detto, circa l’eliminazione degli elementi di disturbo per le facciate architettoniche. La scelta del tufo giallo campano adottato per le pavimentazioni e il rivestimento delle parti strutturali, è nata principalmente per la vocazione della città di San Nicola la Strada verso questo materiale che ha reso questa cittadina famosa nel territorio campano per l’estrazione dello stesso. Non a caso ho immaginato l’intero spazio a disposizione come una cava di tufo non utilizzata, plasmando in essa tutto l’impianto progettuale. Si riscontrano nelle tavole di progetto elementi anche di laterizio, usati in alcuni punti critici per il tufo (bordi e spigoli), mentre una lastra di pietra di Bellona, funge da elemento di cerniera nella zona destinata a platea per il pubblico.

Ovviamente, è previsto un impianto strutturale in c.c.a. a sostegno della zona riservata a gradinate, ed atta a contenere le spinte del terreno non interessato allo scavo (vedi grafici), previa formazione di platea di fondazione in c.c.a., il tutto ricoperto da tufo e laterizi.

Per lo smaltimento delle acque meteoriche è stato posto un pozzetto di raccolta (vedi particolare architettonico) ad una quota di (-2.40 m) nella superficie destinata a platea, che convoglierà l’acqua piovana, mediante tubazione sotto traccia. nella fogna cittadina sistemata in via Bronzetti (v. grafici). Per quanto riguarda le strutture sceniche sono stati ipotizzati dei fori (0.15X0.50) m nella superficie del proscenio, opportunamente chiusi da elementi in ferro, mobili, utilizzabili per l’alloggiamento delle strutture verticali delle quinte teatrali, o per altre strutture necessarie per le manifestazioni estive.

Inoltre è previsto la sostituzione del cancello d’ingresso riservato al pubblico nonché la sistemazione di due ringhiere a protezione delle persone, tra il proscenio e le scale delle gradinate (v. grafici di progetto). Infine è previsto una sistemazione della muratura di confine che delimita l’attuale arena comunale.

Con una predisposizione di sedute mobili (sedie) nella platea, il complesso unitamente alle gradinate fisse, può ospitare fino a 500 ca posti a sedere.
Il Progettista arch. Biagio Figurato.

Nicola Ciaramella
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ARENA COMUNALE "FERDINANDO II" OGGI


IL CORTILE BORBONICO PRIMA DI DIVENTARE ARENA



PROGETTO E GRAFICI





IL PROGETTISTA BIAGIO FIGURATO