PASCARIELLO RINVIATO A SETTEMBRE

Scongiurata, fortunatamente, l'ipotesi di ...elezioni "monche". Per il processo contro il sindaco, accusato di abuso d’ufficio, se ne parlerà dopo l’estate. La leale esultanza di Lucia Esposito: “Ci sarei rimasta malissimo se la gara si fosse decisa a tavolino”.


Bellissima notizia per Lucia Esposito!
Come la candidata a sindaco sperava, e con lei tutta la coalizione di centrosinistra, nessun atto giudiziario a carico degli attuali amministratori impedirà un “sereno e leale” confronto elettorale tra la leader della Margherita e il sindaco uscente.
Per “legittimo impedimento” dell’avvocato difensore Alfonso Martucci (chissà cosa gli è successo...speriamo nulla di grave), è stata, infatti, rinviata al 21settembre (la decisione è del G.u.p. Ciro Iacomino del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere) la prima udienza del procedimento penale che vede Pascariello e sedici consiglieri comunali (gli unici a salvarsi sono gli allora membri del gruppo FI, Delli Paoli, Palumbo e Tranquillo, oltre all’assente Vagliviello) “accusati” del reato di abuso d’ufficio per l’arcinota vicenda riguardante l’elezione, avvenuta nel consiglio comunale del 7 maggio 2002, dell’avv.Rita Zuccaro a Difensore Civico del Comune di San Nicola la Strada. La stessa Zuccaro, invece, dovrà rispondere, oltre che dell’accusa di cui sopra, anche di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Per la cronaca, ecco cosa il codice penale contempla a proposito di queste due tipologie di reato:
«Art.323 (Abuso d'ufficio)- Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sè o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.
Art.483 (Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico)- Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni.
Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile, la reclusione non può essere inferiore a tre mesi».

Dunque, il 28 maggio saranno i cittadini (e non la giustizia penale) a decidere chi sarà il prossimo sindaco di San Nicola. Lucia Esposito lo desiderava fortemente. L’assessore provinciale si è sempre rifiutata di credere che la competizione si potesse risolvere a tavolino: “Vincere o perdere -ha detto sovente- dopo una gara decisa esclusivamente dagli elettori sannicolesi, va bene comunque. Ci sarei rimasta malissimo se mi fossi ritrovata a gareggiare in una competizione senza il mio principale avversario”.
Una grande lezione di lealtà, non c'è dubbio. Il “premier” sannicolese dell’Unione, in questo senso, ha già ottenuto un’importante vittoria.