Lottizzazioni d’oro anche per il clero. Lauto esproprio di terreni vescovili in cambio di una strada in zona Grotta.
I beni “terreni” sono effimeri...: la chiesa, si sa, lo predica da sempre e bene ha fatto
Per chi ancora non lo abbia capito, parliamo dell’esproprio, deciso dall’amministrazione comunale di San Nicola
Insomma, anche per il clero funziona come per tutti quegli amministratori comunali laici proprietari di terreni (cioè quasi tutti), che da un fazzoletto usato per piangere (in attesa di tempi migliori poi puntualmente arrivati) hanno ricavato una coperta ben imbottita per coprire se stessi e i loro discendenti da qui a settecento anni.
L’esproprio, a suo tempo deliberato dall’esecutivo cittadino, è stato approvato lo scorso cinque aprile anche dal civico consesso. Il presidente Landolfi ha così spiegato all’assise perché si è reso necessario questo provvedimento: “Ragioni di pubblica utilità al fine di rendere la circolazione stradale più fluida ed impedire il formarsi di possibili ingorghi che arrecano grave danno ai cittadini”. Motivazione ineccepibile, non c’è che dire... ma quali ingorghi e quali danni ci sarebbero stati se, ad esempio, ma è solo un esempio, al posto di centinaia di palazzi e di migliaia di forestieri, a “vivacizzare” la zona fossero arrivate, invece, decine di aziende produttive e centinaia di validi imprenditori?