45 volte il “Pierino d’Oro”

Non si sa quanti "festival canori per ragazzi" esistano in Italia. Ma non si sa, soprattutto, quanti di essi possano contare la longevità di quello sannicolese: probabilmente è il più vecchio! 
Per l’inesauribile “patron” Enzo Di Nuzzo è la ventisettesima volta da solo, dopo la scomparsa di Pierino Fusco, che lo inventò nel 1974.


E’ di scena -stasera, sabato 14 settembre, e domani, domenica 15, all’Arena Comunale “Ferdinando II”- il “Pierino d’Oro”.
Non sappiamo quanti festival canori per ragazzi esistano in Italia; e non sappiamo, soprattutto, quanti possano contare la longevità del “Pierino d’Oro” di San Nicola la Strada.
Ebbene, siamo alla 45.ma!
Qualcuno ci faccia sapere, per favore, in quale altra città della Penisola e da quanti anni si svolge una manifestazione del genere.
In provincia di Caserta sicuramente no. E probabilmente neanche in Campania. Non a caso, proprio da quest’anno il “minifestival” si avvale del patrocinio anche della Regione. Oltre a quelli, storici ed ampiamente consolidati, della Provincia di Caserta e del Comune e Pro Loco di San Nicola la Strada.
C’è, poi, chi ha copiato il Pierino d’Oro, ma dopo un paio d’anni o al massimo tre ha deposto le armi. Forse perché non c’era passione, che è la spinta fondamentale per tutte le cose che durano nel tempo. 

45.mo Pierino d’Oro! Un numero da brividi. Che ti fa tornare nostalgicamente indietro nel tempo, ma che allo stesso tempo apre il sorriso sul futuro per qualche giovanissimo talento nascosto, che potrebbe qui trovare un trampolino di lancio.
Citiamo solo alcuni nomi: Rossella Zitiello, Rossana Feola, Luigi Bollito, Pasquale Tedesco, Antonio Di Biasio. Insomma, tutto si può dire del Pierino d’Oro tranne che sia stata e che sia un “minifestival”... anonimo. Sono molti, infatti, i ragazzi che hanno poi spiccato il volo per manifestazioni di livello nazionale trasmesse dalle principali reti televisive e radiofoniche. Sono tanti i cantanti in erba saliti in quasi mezzo secolo sul suo palcoscenico ad aver poi raggiunto, partendo proprio da questo palco, platee più importanti, da teatri nazionali (Sanremo, Castrocaro, Rai, Canale 5, ecc.) alle feste di piazza, incidendo dischi e riempendo di ascolti le più importanti piattaforme digitali.
E non solo nel campo della musica, se ci mettiamo dentro anche la famosa giornalista di La7 Tiziana Panella e la presentatrice Rai Teresa Moccia. Sì, anche loro hanno partecipato come concorrenti, anni fa (Panella nel 1975), al Pierino d’Oro.
San Nicola la Strada non può che essere orgogliosa del Pierino d’Oro. 

Per l’inesauribile “patron” Enzo Di Nuzzo è la ventisettesima volta da solo, dopo la scomparsa di Pierino Fusco (avvenuta nel dicembre ’92), che il Pierino d’Oro inventò (sì, è proprio questo il termine più adatto) nel 1974, con Enzo Di Nuzzo suo immancabile braccio destro.
Al fianco di Di Nuzzo ci sono oggi molti collaboratori, tra i quali Giuseppe D’Andrea e con lui tutta la Protezione Civile di Ciro De Maio, supporto insostituibile.
Mai come quest’anno il “Pierino d’Oro” vedrà la partecipazione così corposa di minicantanti provenienti da diverse parti della Campania.
La formula è quella storica: aspiranti divisi per fasce di età, a partire dai 6 anni, tutti, naturalmente come sempre, iscritti gratis. 

Di particolare prestigio è la giuria, composta, tra gli altri, da una autorità cittadina e da giornalisti: a presiederla è il poeta-cantautore Dario Bianchi, pronipote del celeberrimo tenore Beniamino Gigli; il vice presidente è il Dr. Domenico Bovienzo, personalità di grande rilievo nel mondo delle scienze agrarie, di cui è nota la grande passione per le arti. 
Numerosi saranno gli ospiti che arricchiranno il 45.mo Pierino d’Oro.
Tra loro, Francesco Boccia, terzo a Sanremo Giovani nel 2001e autore della canzone “Grande amore”, cantata da Il Volo, che Sanremo, non quello dei giovani, lo vinse nel 2015; il famoso soprano lirico-drammatico Teresa Sparaco, gioiello artistico casertano nel mondo; nonché l'affermato musicista-cantante Luis Navarro, che al Pierino d'Oro partecipò quando si chiamava ancora Luigi Bollito.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola