Sempiterni odori tossici

Tutti dobbiamo morire, prima o poi. Soprattutto chi sversa sostanze e illumina con roghi Terra dei Fuochi (essendone più a contatto!). Gli ennesimi casi nel sannicolese/casertano. Segnalare, serve davvero a qualcosa, o è come l’hobby dell’orario dei treni?

Eccoci all’ennesimo inutile articolo su Terra dei Fuochi, quella più sommersa, assumente l’odore plastico-chimico per le vie notturne e aree della nostra provincia.

Ogni tanto si redige un pezzo atto a registrare e comunicare gli esiti di una spirale discendente.

Almeno, prima, avevano la decenza di bruciare roba in piena notte. Oggi, coll’arrivo invernale, chiaramente abbiamo uno slittamento orario. Quindi, per tre sere consecutive quel maledetto odore è iniziato alle ore 19.00 circa.

Finestre immediatamente chiuse. D’estate, quando ti costringono a spegnere anche il condizionatore - non dotato dei giusti filtri, fatto traducibile in una più complessa pericolosità – è peggio. Inoltre, in quelle circostanze, può capitare di continuare a dormire, senza svegliarsi, respirando veleno.

La Campania è tra le regioni in testa per morti di tumore, con un netto stacco rispetto al nord. Numerose testate presentano dati aggiornati e molto precisi, tutti verso un’unica direzione.

Il pentito Carmine Schiavone rivelava cosa c’è sepolto sotto terra e dove. E solo da alcuni anni è stato rimosso il Segreto di Stato dalle sue dichiarazioni. Fusti chimici, rifiuti radioattivi, falde acquifere compromesse, senza contare quelle – magari – prossime alle “discariche chiuse”. E varie altre bombe ambientali, ormai tassello indispensabile dell’estetica (soprattutto) campana.

Sottoterra e sopra, coi roghi notturni e serali. Come se non fossimo già abbastanza compromessi, decidiamo che varie forme tumorali ai polmoni potrebbero arricchire il nostro meraviglioso quadro clinico.

Schiavone epilogava dicendo che è difficile intervenire su ciò che è interrato perché: «Mancano i soldi».

Ci domandiamo sul perché non si intervenga almeno sui roghi notturni. Se non, addirittura, come ci aggiorna una persona molto bene informata sui fatti, sui “roghi privati” compiuti a mezzo di canna fumaria (freelance? Assoldati?).

Abbiamo perso il conto delle segnalazioni agli organi competenti. La prima reazione è quasi sempre: «Non deve contattare noi, ma quell’altro *ufficio*, o quell’altro *organo*». Di consueto eseguiamo e ci sentiamo rispondere la stessa cosa. Abbastanza kafkiano.

Altre volte, ancora, semplicemente: «Abbiamo già ricevuto la stessa segnalazione!». E intanto, l’odore continua, continua, continua… E riprende il giorno dopo.

A proposito, ma il nuovo sistema di video-sorveglianza nell’area sannicolese, è finalmente operativo? Perché se lo fosse, teoricamente, dovrebbe risultare più facile registrare e verificare gli spostamenti notturni nelle aree interessate.

Allora, da profani, la buttiamo così. Uno specialista, o un tecnico, magari ci risolverà il dubbio:

caso 1: se il problema deriva da roghi notturni, non dovrebbero essere visibili da elicottero? (o drone? – e mi lancio addirittura nella fantascienza: con rilevatori termici?). E una volta individuato il terreno, svolgere le opportune verifiche. Con l’ausilio del sistema di video-sorveglianza, si spera.

caso 2: se il problema deriva da canne fumarie, per alcune ore dalla segnalazione – una volta ricevuta indicazione sulla zona – non dovrebbe essere discretamente facile verificare i precisi camini? In fondo, in caso di analisi accurate, quella roba dovrebbe lasciare traccia di combustione per molto, molto tempo. No?

Morire non è un problema.

Tutti moriremo prima o poi.

Anche chi sversa e brucia.

Tuttavia, perché necessariamente di tumore?

Non capiamo questa impellenza.

Antonio Dentice
©Corriere di San Nicola
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