Studenti sannicolesi alla Sinagoga di Roma

La visita guidata si terrà in occasione della Giornata della Memoria 2020

Su proposta dell’assessore alla p.i. e cultura Maria Natale, 150 studenti sannicolesi andranno, il prossimo lunedi 27 gennaio, in visita guidata alla Sinagoga ed al ghetto di Roma in occasione della Giornata della Memoria 2020.
Il servizio di trasporto sarà affidato alla ditta Clarobus s.r.l. da San Nicola la Strada. Allo scopo è stata impegnata la somma complessiva di 2.500 euro.

«La Sinagoga, conosciuta come il Tempio Maggiore di Roma -leggiamo sul sito della Pro Loco Roma Capitale- è una delle più grandi d’Europa. Si erge su Piazza delle Cinque Scole e si affaccia sul fiume Tevere. La decisione della costruzione della Sinagoga fu presa da Vittorio Emanuele II dopo l’unità d’Italia nel 1870, quando lo stesso concesse la cittadinanza agli ebrei italiani e diede l’ordine di ricostruire il Ghetto di Roma.
La Sinagoga venne effettivamente costruita fra il 1901 e il 1904 dopo che le due condizioni imposte dagli ebrei italiani vennero accettate: la prima che la Sinagoga doveva essere eretta fra i due simboli della ritrovata libertà romana, cioè fra il Campidoglio, con il suo monumento a Vittorio Emanuele II, e il Gianicolo, luogo di cruente battaglie risorgimentali con la statua di Garibaldi per commemorare quegli anni; la seconda era che dovesse essere visibili a tutti, per cui venne costruita una mole che domina tutta l’aria circostante. L’intero edificio è costruito secondo uno stile assiro-babilonesi e la cupola è decorata con motivi orientali. La Sinagoga è divisa su due piani, uno sottoterra e l’altro a livello del terreno. Sottoterra si trova il Museo ebraico e una Piccola Sinagoga, chiamata Tempio Spagnolo, arredata con parti provenienti dalle cinque scole (la Castigliana, la Catalana, la Siciliana, la Nova e l’Italiana), che anticamente si trovavano nel Ghetto. Al piano terra si trova la Sinagoga grande. La Sinagoga grande è divisa in un’ampia stanza centrale e due navate laterali.
La Sinagoga, per gli ebrei italiani non è solo un luogo di preghiera, ma rappresenta anche un punto di riferimento culturale, a cui fanno capo sia gli organismi religiosi che amministrativi. Dopo l’attentato avvenuto il 9 ottobre 1982 di un commando palestinese la Sinagoga è sorvegliata 24 ore su 24 da una pattuglia di carabinieri. L’attentato causò la morte di Stefano Gaj Tachè, un bambino di soli due anni, e il ferimento di 37 persone.
Una volta visitato l’edificio, vale sicuramente la pena fare una passeggiata nel Ghetto e assaggiare qualche delizioso piatto tipico in uno dei tanti ristoranti kosher.»

©Corriere di San Nicola