Luigi Bosco, “Un ruolo diverso per un progetto nuovo”

Il Teatro Centoundici di Caserta stracolmo all’incontro augurale promosso dal consigliere regionale.
Lanciata la sfida per le elezioni del prossimo anno: “Cari partiti, abbiate paura della nostra lista civica!”

Non c’eravamo mai stati al Teatro Centoundici di Caserta. Man mano che scendevamo al secondo piano seminterrato, aumentava la nostra curiosità. Poi, appena entrati, siamo rimasti letteralmente colpiti: una gran bella location, indubbiamente.
Tutte le sedie occupate e tanta, tantissima gente anche in piedi.
Il consigliere regionale Luigi Bosco (eletto nel 2015 in Campania Libera, da poche settimane aderente a “Italia Viva”) non poteva aspettarsi di meglio per augurare, in un clima di grande festa, buon Natale ai suoi sostenitori e agli amici che gli sono al fianco da ormai un decennio (“una bella famiglia di amministratori e non che in questi anni si è radicata, con grande orgoglio, sul territorio”).

Un ruolo diverso per un progetto nuovo”: questo lo slogan dell’incontro, presenziato anche da numerosi esponenti della politica e del mondo imprenditoriale del capoluogo e della provincia.
Sul palco, ad alternarsi nei vari interventi brillantemente moderati dallo stesso Bosco, Francesco Fabozzi (membro del comitato direttivo del Consorzio Asi di Caserta), Domenico Carrillo (vicepresidente dell’Amministrazione Provinciale di Caserta), Gianluigi Santillo (capogruppo della lista “Caserta Viva” nel consiglio provinciale) e Vincenzo Girfatti (presidente del Parco regionale del Matese). E, espressamente chiamato a lasciare il parterre per qualche minuto, anche il collega consigliere regionale Pasquale Sommese.

“Un ruolo diverso per un progetto nuovo”, dicevamo. Luigi Bosco, presenza affabile e determinata, così lo ha spiegato:
«Per essere liberi bisogna iniziare a fare cose nuove. Bisogna iniziare a declinare gli appuntamenti elettorali al plurale e non in maniera unilaterale. Ogni volta che si vota, un leader non deve dire "votate me". Il leader è colui che inizia ad immaginare di fare qualcosa di nuovo; per essere un riferimento di una squadra non bisogna necessariamente occupare una poltrona. Se lo sei, lo sei nei fatti e la gente te lo riconosce tutti i giorni, dandoti la mano, guardandoti negli occhi. Non c’è bisogno di avere un ruolo per essere il leader di una squadra. Questo noi oggi dobbiamo fare in provincia di Caserta. Dobbiamo immaginare un percorso nuovo, dove un consigliere regionale, che poco più di un mese fa ha raggiunto con la sua lista il massimo risultato alle provinciali, decide di ricandidarsi non già facendo la cosa più scontata di tutte, ovvero chiedendo di far confluire i voti sulla propria persona per conservare la poltrona. Sarebbe, questa, una visione miope, che non guarda al di là dell’obiettivo. Dobbiamo, invece, immaginare qualcosa di diverso, dove il leader di una squadra si mette al lato, fa la campagna elettorale come se fosse candidato ma non da candidato e mette in campo otto persone, le più forti della provincia di Caserta per contendersi quel posto che sarà poi in cornice con i consiglieri provinciali, con i consiglieri comunali, con i sindaci, con la filiera: una squadra forte e fattiva. Ebbene, cinque anni fa noi abbiamo fatto una cosa importante, abbiamo sdoganato un concetto, ossia che un gruppo di persone può eleggere un consigliere regionale in una lista civica. Nessuno ci credeva. Pochi hanno scommesso su di noi e con ottomila preferenze ce l’abbiamo fatta. Questa volta la sfida è un’altra. Vogliamo sdoganare un altro concetto: che un gruppo di persone in una lista anche civica possono prendere più voti di una lista di partito. Questa è la nostra sfida. Questa è la sfida alla quale ci stiamo preparando per il prossimo mese di giugno. E da quello che si percepisce, in termini di preoccupazione da parte degli altri, credo che molto di buono stiamo veramente mettendo in campo».

E qui il riepilogo di alcune attività giudicate positive in questi quattro anni e mezzo di governo regionale, come l’uscita dal commissariato della sanità e il testo unico in materia di commercio che in Campania mancava da anni (Luigi Bosco è vice-presidente della III commissione permanente Attività produttive).
I propositi futuri per la provincia di Caserta sono tanti (“siamo, e non ho vergogna a dirlo, ancora in ritardo in molte cose”). Il programma elettorale ha già alcuni dei suoi punti cardine. Bosco promette di continuare a “sgolarsi” e di mettere “nero sul bianco per interrogare la regione” su tante problematiche di cui sta parlando da mesi: ospedale Melorio, ospedali di Maddaloni e di Piedimonte Matese, iniziativa per l'incremento ippico di Santa Maria Capua Vetere, genio civile, allevatori bufalini, "persone che sono uscite dal mondo del lavoro e che da diverso tempo non rientrano ancora in occupazione, pur avendo pochi anni davanti per arrivare alla pensione".

«Io, purtroppo, -ha concluso Bosco- sono consigliere regionale, non sono un assessore, non ho un ruolo esecutivo. Quanto manca a Caserta un assessore! Manca una persona che vada in giunta e tutti i giorni dica al presidente le cose che a Caserta non vanno. Manca una figura del genere a Caserta ed è su questo che dobbiamo anche interrogarci nei prossimi mesi nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2020, che affronteremo con "Italia Viva", a cui, come sapete, ho aderito di recente. Non assumerò, però, incarichi di partito sino a dopo le regionali, perché voglio avere la lucidità di immaginare un percorso in maniera nitida e chiara, guardando oltre l’orizzonte, facendolo con tanti amici che ci mettono la faccia. Cari partiti, abbiate paura, perché siamo qui e non ci fermeremo mai!»

Nicola Ciaramella
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