Donato Barecchia nato a San Marco Evangelista, voce della Campania in Sud Africa

Proveniente dalla "sua" Johannesburg, dove risiede da oltre mezzo secolo,ha partecipato nei giorni scorsi a Napoli, nella ultraventennale carica di “consultore estero”, all’Assemblea della Consulta Regionale per l’Emigrazione. 


L’Ing. Donato BARECCHIA, nato a San Marco Evangelista e qui vissuto fino al 1966 quando poi emigrò a Johannesburg, ha partecipato, nella sua veste di consultore estero per il Sud Africa, all’Assemblea della Consulta Regionale per l’Emigrazione della Regione Campania, che si è svolta nella mattinata del 9 dicembre a Napoli, presso la Sala Agave della Stazione Marittima Molo Beverello.
La Consulta Regionale per l’Emigrazione, istituita nell’ambito della Giunta Regionale della Campania, è, come forse non tutti sanno, l’organo/strumento legislativo istituito allo scopo di mantenere i legami con i nostri corregionali residenti all'estero. Uno strumento che ha lo scopo di valorizzare il cittadino campano trasferitosi all’estero, considerandolo una importante risorsa economica e culturale, capace di promuovere la Campania nel mondo. Essa si compone, tra gli altri, oltre che del presidente del consiglio regionale, dell’assessore regionale delegato in materia e da tre consiglieri regionali, di rappresentanti degli emigrati residenti all’estero (“consultori”) eletti dalle relative associazioni iscritte in un apposito albo.

La nuova mobilità della Campania – emigrazione giovanile – Turismo di ritorno”: questo il tema affrontato nell’incontro conclusivo di un ampio ed articolato programma svoltosi dal 5 al 9 dicembre che ha visto i consultori provenienti dall’estero recarsi in visita ed assistere a vari eventi organizzati a Caposele, Lioni, Paestum, S. Angelo dei Lombardi e Pietrarsa (ad esso non è stata presente la presidente del consiglio regionale, come previsto, ma la consigliera regionale Maria Antonietta Ciaramella). 

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Abbiamo sinceramente apprezzato -si afferma nel documento finale redatto dai consultori giunti da varie nazioni del mondo- lo sforzo per dare un senso a questa Consulta e fare in modo che i giovani che sono stati scelti per accompagnare i consultori se ne sentissero parte. Nel metodo adottato, di un ritorno alle origini, ci é parsa una strada interessante per riprendere i legami con i Campani del mondo attraverso l’organo della Consulta dell’Emigrazione istituita dalla Regione Campania a norma della legge del 19 febbraio del 1996. I quattro giorni sono stati di approfondimento su importanti aspetti della storia della Campania: Paestum, con lo spettacolo sempre alla vista di una parte importante delle radici culturali occidentali ; l’ Abbazia di Sant’ Angelo dei Lombardi, come viaggio nella storia del Cristianesimo e dello sviluppo sociale ed economico dell’ Irpinia; l’Opera di San Gerardo Maiella a Caposele, che si fa interprete della religiosità anche popolare dei Campani; la storica Sala del cinema di Lioni, come veicolo di cultura del dopoguerra e con la proiezione in ante-prima del film, Non far Rumore, dove appaiono anche i volti tristi e per molti di noi sconosciuti dell’ emigrazione Italiana in Svizzera. E poi le sorgenti del Sele con una delle più importanti opere dell’ Ingegneria idraulica; il Museo della macchine di Leonardo e quello ferroviario di Pietrarsa a Napoli, che hanno complementato ed arricchito un itinerario che ha fatto rivivere quel senso che ha l’espressione di “Turismo di ritorno” per riportare alle origini la grande discendenza dei Campani nel mondo come sfida di arricchimento culturale ed il senso dell’ appartenenza che dovrà dare una valenza alla doppia cittadinanza di centinaia di migliaia di italiani nel mondo che si ricollegano al “Ceppo Campano’’».

Preoccupazione per la continuità della Consulta.
«Con questo vogliamo riaffermare l’importanza che ha questo organismo -continua il documento- affinché sia munito dei mezzi finanziari minimi che ne assicurano un lavoro proficuo e che solo potrà avvenire nella continuità delle sue funzioni. La consulta é l’organo di governo che assicura i rapporti regolari ed Istituzionali tra la Regione e le associazioni dei Campani nel mondo. All’ interno di questa convinzione si potranno cambiare ed adeguare le regole, ma non deve succedere che senza spiegazioni se ne chiude il funzionamento come é avvenuto nel periodo 2011-2015. Comprensibili le ragioni economiche ma non il modo come ció avvenne. Bisogna fare in modo che se ne assicuri il funzionamento, oltre gli schieramenti di governo che ci saranno all’ interno del Consiglio Regionale dopo ogni tornata elettorale».

E poi il tema dei “Giovani ed il futuro”:
«Inutile dire che l’iniziativa di associare i giovani in questo nuovo corso dei rapporti tra le comunitá Campane e la Regione va approfondiito ed intensificato sul piano operativo anche perché le nuove generazioni porteranno le loro esigenze, il loro stile e sapranno anche trovare il modo per integrare la nuova mobilità dei Giovani campani che sono parte di quella che é conosciuta anche con il nome di Nuova Emigrazione. Reti sociali e rapporti di conoscenza e di collaborazione diretta non si escludono, si completano ed i Campani siamo fatti per i rapporti».


DONATO BARECCHIA è nato a San Marco Evangelista nel 1952. E’ stato amico d’infanzia e compagno di scuola del direttore del Corriere di San Nicola, Nicola Ciaramella, con il quale ha frequentato la gloriosa vecchia “Scuola Media Statale” di San Nicola la Strada (oggi “De Filippo”), prima di raggiungere, nel settembre del 1966, la famiglia a Johannesburg e continuare gli studi che lo hanno portato, nel 1977, alla laurea in Ingegneria con specializzazione in controlli elettronici industriali.
E’ coniugato con Caterina Sparaco, figlia di un altro sammarchese emigrato, e ha due figli, Pino di 36 anni e Claudia di 38.
Dopo essere stato impiegato (statale) per sedici anni come ricercatore e progettista di sistemi di controllo per linee di distribuzione di elettricità, nel 1990, “spinto dalle incertezze create dalla scarcerazione di Mandela sul futuro dei bianchi in ditte statali”, si è dedicato all’attività in proprio aprendo una prima e poi una seconda azienda di vendita ed assistenza tecnica di elettrodomestici (con marchi prestigiosi come De Longhi e Smeg) che oggi impiegano ventidue operai. Con sempre al fianco la sua famiglia, soprattutto il suo braccio destro, il figlio Pino, ha aperto recentemente un’altra azienda che si occupa di costruzione di pannelli di controllo per macchinari per la lavorazione della lamiera (linee di taglio, fresatrice, press, ecc). 
Il Cav. Donato Barecchia, oltre alle sue eccezionali doti di ingegnere-imprenditore fattosi da sé in un paese lontanissimo dall’Italia dal contesto socio-politico molto difficile, è da sempre un “volontario comunitario”, come ama definirsi.
Cominciò, insieme alla moglie, negli anni ’90 a promuovere in Sud Africa la cultura italiana e principalmente quella campana, prima come membro e poi come presidente dell’ “Associazione dei Campani nel Mondo - Sezione Sud Africa”, divenendo poi anche presidente del “Circolo Italiano di Johannesburg”.
Nel 1988 fu nominato dal consiglio regionale campano “Consultore per l’Emigrazione della Regione Campania”, carica che ricopre tuttora. In tale sua veste, egli assolve il compito di promuovere e rinsaldare la cultura e le tradizioni della regione all’estero per proteggere i nostri giovani dal rischio di perdere il patrimonio culturale campano.
E’ socio attivo, inoltre, in vari sodalizi quali l’ “Associazione Dante Alighieri”, “Casa Serena” (per anziani) e “Ass. Naz. Carabinieri” (il nonno era un appartenente all’Arma).
E’, infine, segretario della sezione di Johannesburg del “Comites” (Comitato degli Italiani all’estero), organo istituito dal Ministero degli Affari Esteri rappresentativo della collettività italiana, eletto direttamente dai connazionali residenti all'estero nella circoscrizione consolare di riferimento. 
Donato Barecchia, anello di congiunzione tra le vecchie e nuove generazioni di immigrati per praticare la lingua, la cultura, le tradizioni campane nelle quali ci si riconosce e che si vogliono trasmettere oltre i confini dell’Italia, difendendole con ardore dal disuso e dall’oblìo: un onore, oltre che un piacere immenso, rivederlo ogni tanto. Ci incontrammo, l’ultima volta, quindici anni fa. Ci siamo riabbracciati, qualche giorno fa, a San Nicola la Strada. Era con noi un amico comune, lo stimatissimo Dr. Sabatino Foresta, un altro con il suo luogo natìo sempre nel cuore. Perché chi ha nel cuore la propria terra e si impegna in tutti i modi per diffonderne il nome e per preservarne i valori e le tradizioni non ha bisogno di cercarsi; prima o poi si incontra e si riabbraccia senza programmare appuntamenti. E’ anche questa una delle forze più irriducibili che alimentano la passione.

Nicola Ciaramella
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-Nella foto del titolo,Donato Barecchia. Nella foto in articolo, Sabatino Foresta, Nicola Ciaramella e Donato Barecchia.