La prima Domenica della Parola di Dio in Santa Maria degli Angeli






Don Franco Catrame ha celebrato la ricorrenza che Papa Francesco ha voluto istituire per "ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura"


 26 gennaio, III Domenica del Tempo Ordinario del Calendario Liturgico 2020.
E’ stata la prima Domenica della Parola, la ricorrenza istituita da Papa Francesco nel settembre 2019 con la Lettera apostolica in forma di “motu proprio” dal titolo “Aperuit illis” allo scopo di “ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura".

A celebrarla in Santa Maria degli Angeli in San Nicola la Strada è stato il parroco Don Franco Catrame, che nell’omelia della messa di mezzogiorno ha citato un profondo pensiero del 1948, “ironico e più che mai esplicativo”, dello scrittore Paul Claudel: “Il rispetto dei cattolici per la Sacra Scrittura è senza limiti: esso si manifesta soprattutto con lo starle lontano”.

Don Franco ha poi letto questa meravigliosa preghiera di S. Ilario di Poitier, scritta nella prima metà del Trecento.
Millesettecento anni fa..., ma sembra oggi. Specialmente quando si legge il primo rigo: “Signore, ci siamo circondati di maestri e abbiamo inviato in esilio la tua Parola”.

«Abbiamo tentato di chiuderti la bocca, -continua- per non sentire la tua voce scomoda. Ora la tua Parola sta tornando dall’esilio; ci siamo accorti che non può essere incatenata senza che prevalga l’ignoranza e l’iniquità. Chi non sopporta la purezza della tua verità, deve rassegnarsi a subire l’oscurità della menzogna e la crudeltà della violenza. Signore attendiamo che tu dia slancio agli inizi di questa nuova impresa, che tu consolidi questo nostro inizio di cammino in compagnia della tua Parola, che tu ci doni lo Spirito che mosse i tuoi profeti e i tuoi apostoli. Ma soprattutto attendiamo che tu ritorni dopo il forzato esilio a parlare con i tuoi figli, ad educarli e a stimolarli con la tua Parola efficace. Torna presto fra noi, o Signore!».

Mantenere viva la Bibbia affinché non rimanga un semplice libro nelle mani, ma diventi piuttosto strumento continuo di preghiera, di lettura, di meditazione, di studio: è questo il senso che bisogna essere capaci di dare alla vita della Chiesa e soprattutto ad ogni cristiano che voglia cogliere la bellezza della Parola di Dio per farla divenire essenza della sua vita quotidiana. 

A conclusione della messa, Don Franco ha donato ai fedeli un grazioso libretto contenente il testo della lettera apostolica “Aperuit illis” con la quale, come abbiamo detto, il Sommo Pontefice Francesco istituì questa che si spera diventi occasione perenne di crescita del popolo di Dio.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola