La Casa comune e gli obblighi del Comune

Il territorio sannicolese, si sa, è avvelenato in ogni sua parte. Un modo certamente valido per cercare di porre rimedio a tutto questo è creare nuovi polmoni di verde. A tal proposito, esiste una legge (con sue successive integrazioni) che impone ai comuni l'obbligo di piantare un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato nel territorio di competenza.

"La sfida ambientale ci riguarda e ci tocca tutti” (Papa Francesco, enciclica “Laudato si’ “)

Il Papa definisce la natura "la nostra madre terra" e il pianeta è "la nostra casa comune" e ci invita ad avere cura del creato e di ciò che ci è stato donato.
E' quindi nostro dovere avere cura dalla Madre Terra e della nostra Casa comune.
Riflettiamo un attimo sulle parole del Santo Padre e riportiamo tutto questo nella nostra piccola realtà.
Il degrado ambientale in cui versa la nostra città è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
Come ci siamo finiti?
I fatti sono tristemente noti.
Ci sono stati anni in cui il nostro territorio è stato trattato come una discarica, dove era lecito sversare ogni tipo di rifiuto.
Nello stesso tempo era presente sul nostro territorio una importante realtà industriale che dava lavoro a moltissime famiglie, ma che ha avuto conseguenze devastanti sull'ambiente.
A tutto ciò si aggiunga lo sviluppo edilizio, a volte selvaggio, che ha portato allo sfruttamento del territorio con una drastica riduzione delle aree verdi che sono diventate una rarità.
Risultato: il nostro territorio è avvelenato in ogni sua parte.
Nel resto del mondo la situazione non è migliore e dalle notizie che pervengono dai media appare spesso apocalittica.

Qual è la soluzione?
Non esiste la soluzione, ma un modo certamente valido per cercare di porre rimedio a tutto questo è piantare alberi.
Moltissimi studi fatti dai ricercatori delle più importanti università del pianeta hanno, infatti, evidenziato che la nostra terra ha bisogno di nuovi polmoni verdi.
Sono stati ampiamente dimostrati gli innumerevoli benefici prodotti dalla presenza di alberi in un territorio.
Aumentare il verde urbano è una delle indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per migliorare la salute fisica e mentale delle persone.
Gli alberi migliorano la qualità dell'aria e la rendono più pulita, assorbendo una notevole quantità di anidrite carbonica, e riducono le famose polveri sottili presenti nell'aria che causano problemi respiratori.
Tutto questo può essere riportato al nostro territorio perché tutto quello che si fa per migliorare la situazione locale è un passo in più verso la soluzione del problema mondiale.

Come già ampiamente detto, San Nicola la Strada ha un territorio fortemente inquinato come dimostrano i sequestri giudiziari di molti terreni dichiarati non coltivabili per la presenza di veleni e sostanze tossiche nella falda acquifera.
Questi spazi sarebbero sicuramente idonei per porre a dimora nuovi alberi.
E questa logica si può estendere anche ai piccoli spazi verdi presenti nelle aree condominiali private, tanto per cominciare.
In molti comuni la gestione di piccoli spazi verdi è stata affidata agli anziani, migliorando così la socialità e permettendo il recupero di zone degradate.
Perché non adottare questo virtuoso esempio anche a San Nicola la Strada?

Al di là dei buoni propositi (che sono comunque fondamentali), è importante aggiungere che dal 1992 la legge n.113 (c.d. “Rutelli”) impone ai comuni l'obbligo di piantare un nuovo albero per ogni bambino nato nel territorio di competenza entro dieci mesi dalla registrazione all'anagrafe.

L’art.3 della suddetta legge recita: "I COMUNI CHE NON DISPONGONO DI AREE IDONEE PER LA MESSA A DIMORA DELLE PIANTE POSSONO FAR RICORSO, NEL QUADRO DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA, ALL'UTILIZZAZIONE DI AREE APPARTENENTI AL DEMANIO DELLO STATO UTILIZZANDO I FONDI ASSEGNATI ANNUALMENTE ALLE REGIONI AI SENSI DELL ART.4. TALI AREE NON POSSONO ESSERE SUCCESSIVAMENTE DESTINATE A FUNZIONE DIVERSA DA QUELLA DI VERDE PUBBLICO."

Successivamente, nel 2013, questa legge è stata modificata estendendo il provvedimento anche ai bambini adottati.
Inoltre la stessa legge prevede che i comuni debbano avere il “Bilancio Arborio”, secondo il quale ogni comune deve fare il censimento degli alberi messi a dimora ed il sindaco deve rendere noto tale bilancio due mesi prima della scadenza del suo mandato.
Presso il ministero dell'ambiente è stato istituito il “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico”, al quale i Comuni devono inviare le informazioni relative agli alberi messi a dimora; tutti questi dati andranno poi a comporre il quadro nazionale sul verde pubblico.
Nella modifica del 2013 fu stabilito che gli alberi debbano essere messi a dimora nelle aree urbane e non extraurbane, privilegiando le zone particolarmente degradate o colpite da eventi che abbiano recato danni all'ambiente stesso.
Nel 2018 è stata proposta una nuova modifica alla suddetta legge (disegno di legge n.549 del 2 luglio 2018) promuovendo una nuova iniziativa: "Un albero per persona scomparsa prematuramente (prima dei 50 anni)”.

C'è da chiarire un ultimo punto. Gli alberi per gli enti Comuni sono gratuiti: è sufficiente fare domanda ai vivai convenzionati con la regione.
Tuttavia tali disposizioni di legge rimangono, ancora oggi, scarsamente o per niente applicate anche per la mancanza di sanzioni ai Comuni inadempienti.

A questo punto possiamo dire che basterebbe applicare la legge e, senza troppi sforzi, si potrebbe cambiare passo se solo si volesse.

Assunta Tammaro
©Corriere di San Nicola