Caserta cardio-protetta: inaugurato il primo totem salvavita donato dalla Fondazione La Casa della Speranza

La cerimonia, svoltasi martedi 3 marzo in Piazza della Prefettura, è stata presenziata dal Sindaco, dal Prefetto e dal Questore.
Il Primo Cittadino ha annunciato che prossimamente altre postazioni donate dalla Fondazione presieduta dal Dr. Pietro Schettino sorgeranno nei punti cruciali della città. 
 
Guarda il VIDEO della breve e significativa cerimonia:
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Si è consumato il primo step del percorso sinergico tra la Fondazione La Casa della Speranza Onlus e il Comune di Caserta nell’ambito del progetto “Caserta Città cardio-protetta”.
Si è svolta, infatti, nella mattinata di martedi 3 marzo, in Piazza della Prefettura, la cerimonia di inaugurazione della postazione contenente il primo degli otto defibrillatori che l’ente di volontariato medico presieduto dal Dr. Pietro Schettino ha donato alla città capoluogo.
A suggellare l’importante primo appuntamento di quelli previsti nel vasto programma di collaborazione tra i due enti, le massime autorità cittadine, ovvero il sindaco Dr. Carlo Marino, il Prefetto Dr. Raffaele Ruberto ed il Questore Dr. Antonio Borrelli, nonché il delegato alla Protezione Civile del Comune di Caserta, Dr. Pasquale Antonucci.
Per la Fondazione, oltre al suo presidente dr. Pietro Schettino, il presidente del Comitato Scientifico Prof. Angelo Pezzullo, il responsabile del progetto “Giovane Cuore” Dr. Boris Natale, i medici Dr. Ilario Raucci, D.ssa Adele Bove e D.ssa Annunziata Aragione, la responsabile della segreteria Giulia Motti, gli infermieri Adelaide Timpanelli, Daniela Colella e Vincenzo Morzillo, il collaboratore Emilio Di Benedetto.
A far giungere i suoi saluti anche il "mitico" past-president Dr. Vincenzo Menniti. 
Presente, altresì, tra i supporters dell’iniziativa, anche una rappresentanza della Cooperativa di volontariato “Sollievo”, giunta da Poggiomarino con la propria ambulanza.

L’attività della Fondazione La Casa della Speranza”- ha detto il Dr. Pietro Schettino nel porgere i saluti agli intervenuti e nello spiegare lo scopo dell’iniziativa- “ha come presupposto la sua utilità per il territorio. La partnership con il sindaco Marino è stata fondamentale nell’avviare questa importante iniziativa sociale tesa alla realizzazione di una città cardio-protetta. La vicinanza fisica della Prefettura alla postazione che inauguriamo darà certamente una marcia in più all’intero progetto”.
Sulla scia, quindi, di un messaggio lanciato dal Primo Cittadino ad invogliare il personale della prefettura e della questura ad organizzare corsi per l’uso della strumentazione, il Dr. Schettino ha esteso la speranza e l’invito a tutti gli esercenti della zona, sottolineando l’assoluta necessità dell’addestramento per poter fronteggiare casi in cui è in gioco la vita di persone colpite da arresto cardiaco.

Salutiamo con molto piacere e favore questa iniziativa” -ha detto il Prefetto, spiegando che il punto scelto per l’installazione del defibrillatore è il centro non solo urbanistico della città, ma praticamente della vita quotidiana che in essa si svolge. Poi, ritornando anche lui sulla necessità di imparare a conoscere l’uso del defibrillatore, ha aggiunto: “I poliziotti e gli altri addetti che fanno servizio all’ingresso della prefettura e della questura sono operatori della sicurezza, per cui, al di là di quella che può essere la chiamata di un numero di emergenza, ben venga la possibilità di intervenire nell’immediatezza, contribuendo così anche a diffondere la cultura della prevenzione cardiologica nell’ambito di una società sempre più protetta”.

A ribadire la volontà di spingere il personale ad istruirsi sull’uso del defibrillatore anche il Questore di Caserta, che assicura: “La disponibilità dei poliziotti a contribuire alla sicurezza dei cittadini da questo momento sicuramente è piena, nell’interesse anche degli stessi poliziotti che lavorano all’interno”.

A seguire, l’apertura del totem per mostrare il defibrillatore, con il Sindaco ad annunciare che presto “altre postazioni donate dalla Fondazione La Casa della Speranza saranno installate in vari punti cruciali della città”. 


Il Progetto “Caserta Città cardio-protetta” trae origine dalla realtà che ogni anno in Italia circa 72.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco e che solo una percentuale inferiore al 5% viene salvata. Le possibilità di sopravvivenza possono aumentare solo se l’intervento avviene in tempi strettissimi; e ciò si può ottenere solo collocando un defibrillatore di pubblico accesso a portata di mano nelle vie nelle piazze e nei luoghi più frequentati, convincendo i cittadini a seguire appositi corsi di formazione in modo da essere in grado di intervenire nel momento del bisogno.
A perseguire il bisogno di far crescere nelle comunità la “cultura della cardio-protezione”, nell’ambito più ampio della prevenzione in generale e fornire gli strumenti adatti in modo da raggiungere l’obiettivo primario della salvaguardia della vita, è oggi, a Caserta e in provincia, la Fondazione “La Casa della Speranza Onlus”, esempio di puro volontariato medico dedito da ormai un decennio alla promozione e realizzazione di iniziative nel campo della salute improntate all'impegno sociale e all’utilità incondizionata per tutti i cittadini.
Il progetto di prevenzione di patologie cardiovascolari “Giovane Cuore” (rivolto agli studenti e giunto quest’anno alla sua settima edizione) e l’altro denominato “Museo cardio-protetto” (consistente nell’installazione di postazioni con defibrillatori presso la Reggia di Caserta) la dicono tutta sulla “familiarità” che la Fondazione ha con la parola “cuore”. Insomma, si può ben dire che la Fondazione La Casa della Speranza di cuore se ne intende e con il cuore agisce al servizio delle persone.
A parte, ovviamente, le tantissime altre iniziative (screening colorettali e prevenzione oncologica, borse di studio per ricercatori, ecc.) di cui è costantemente promotrice.

Il progetto “Caserta Città cardio-protetta”, nella fattispecie, volto sostanzialmente a costruire una rete di solidarietà civica con la collaborazione ed il coinvolgimento di enti ed associazioni del territorio, prevede questi principali punti di svolgimento: 

-installazione nei luoghi pubblici della città caratterizzati per l’alta affluenza di persone di defibrillatori di pubblico accesso DAE (Defibrillatori Automatici Esterni). In collaborazione con l’Amministrazione Comunale sono stati individuati nove siti. I DAE sono la soluzione del problema per il fatto che analizzano automaticamente il ritmo ECG (elettrocardiogramma), determinano con precisione ed assoluta sicurezza se la defibrillazione è necessaria, possono essere usati anche da personale “laico” (non sanitario) specificamente addestrato; 

-integrazione dei DAE con il sistema di allarme sanitario 118 attraverso sistemi di telecontrollo; in questo modo è consentito il rispetto dei principi della "Catena della Sopravvivenza"; 

-iniziative di informazione e sensibilizzazione per diffondere tra la popolazione la cultura del primo soccorso e delle tecniche salva-vita, incontri d'informazione e formazione con gli studenti di scuola secondaria di primo e secondo grado, convegni a tema, utilizzo del web e social in particolare costruzione di apposito sito internet e pagina facebook, spot pubblicitari presso radio locali, comunicati stampa e materiale pubblicitario;

-corsi di formazione gratuiti per i cittadini (tenuti da medici e volontari della Fondazione e Croce Rossa Internazionale) con rilascio della certificazione prevista che in caso di bisogno potranno effettuare con sicurezza le procedure di defibrillazione, essendo comunque esonerati dal compito della diagnosi che viene effettuata dall'apparecchiatura stessa. 

Al centro dell’impegno profuso dalla Fondazione per realizzare gli obiettivi prefissi, c’è la donazione e l’installazione di defibrillatori per esterno; la sensibilizzazione della cittadinanza alla cultura del primo soccorso e delletecniche salvavita; lo sforzo per aumentare il più possibile il numero dei cittadini in possesso della formazione BLSD certificata; la riduzione dei tempi di intervento in caso di necessità. 

Nicola Ciaramella
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La Casa della Speranza a novembre festeggia il decimo anno di vita
 
La “Fondazione La Casa della Speranza”, uno degli enti di volontariato medico-scientifico certamente più noti ed attivamente presenti in Terra di Lavoro, che ha sede in Caserta in Via Alois, nacque nel novembre 2010 grazie alla volontà di un gruppo di medici casertani che si ritrovarono nel Santuario di Santa Lucia e della Divina Misericordia in Caserta, luogo di culto e meta di fedeli provenienti da diverse città della regione, e che non restarono insensibili al grido di richiamo dell’amatissimo rettore Don Primo Poggi, volto ad esortarli a fare di più per dare una risposta al grido di dolore che sale da tanti ammalati, soprattutto quelli oncologici. Intorno a questo primo nucleo di medici, si ritrovarono specialisti primari, ricercatori, professionisti, imprenditori, semplici uomini e donne di buona volontà e tantissimi volontari del mondo laico e cattolico allo scopo primario di sostenere la ricerca scientifica e di attuare progetti di ricerca in ambito locale, attivandosi, altresì, per la divulgazione scientifica affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti.
Da allora, la Fondazione Casa della Speranza, attraverso iniziative pubbliche, conferenze, progetti per le scuole, pubblicazioni, campagne di sensibilizzazione e di informazione, ha svolto e continua sempre più intensamente a svolgere un ruolo di primaria importanza nell’affermazione dell’importanza della prevenzione, della ricerca, della cura e di nuovi stili di vita, che rappresentano i suoi obiettivi, la sua mission, ponendosi a disposizione della collettività come struttura di progettazione medico-scientifica, attraverso un coordinamento con le più prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali.
Favorire ed incrementare la ricerca scientifica, la cura, l'assistenza e la sperimentazione in campo medico, biomedico e chirurgico, con particolare riguardo al settore dell'oncologia; promuovere e realizzare iniziative a favore della cultura della solidarietà, dell'impegno sociale e del diritto di cittadinanza; provvedere all'assistenza spirituale dell'ammalato; realizzare e/o sostenere progetti che prevedano il coinvolgimento e la cooperazione tra reti formali ed informali ed il privato sociale a sostegno dei bisogni degli ammalati oncologici ed ammalati in genere: questi gli obiettivi fondamentali di uno dei più importanti enti di volontariato oggi esistenti in materia sul territorio regionale. Presidente onorario della Fondazione è Don Primo Poggi.
Nel Consiglio di Amministrazione, oltre al presidente Pietro Schettino, ci sono Anna Coscia, Roberto Desiderio, Roberto Mannara e Angelo Pezzullo.
Oltre a quello amministrativo, la Fondazione si avvale dell’opera di altri due organi di grande importanza per la sua attività.
Il primo è il Comitato Scientifico, presieduto da Angelo Pezzullo, chirurgo dell’apparato digerente, e composto dagli oncologi Giacomo Cartenì e Francesco Di Costanzo, nonché dall’ematologo David Pagnini.
C’è, poi, il Comitato Etico, la cui funzione è improntata ai seguenti alti principi: difesa della vita, difesa dell’unità e integrità della persona, promozione della gestione responsabile della salute, umanizzazione del rapporto sofferente/operatore sanitario, passaggio dall’etica sanitaria alla bioetica.
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