Terra dei Fuochi: la strage silenziosa continua...

Ferrillo chiede le dimissioni del ministro. Ancora senza risposte l’accorata lettera del Dr. Marfella scritta un anno fa ai politici...

"Nessuno si aspettava la bacchetta magica, ma per stessa ammissione dei dati ufficiali di Prefetture e Governo i roghi sono in aumento e non di poco. Sergio Costa prenda atto della sua incapacità politica e rassegni le dimissioni".
A dichiararlo è Angelo Ferrillo, presidente dell'associazione “La Terra dei Fuochi”, che così prosegue: "Nei soli mesi di gennaio e febbraio registrati oltre 300 roghi e la primavera deve ancora iniziare. La situazione è da tempo scappata di mano e alle dichiarazioni non seguono mai i fatti. Costa in due anni al governo ha già chiacchierato abbastanza e i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Il Corpo dei Vigili del Fuoco è in continuo affanno per interventi di spegnimento rifiuti; roghi sempre negli stessi posti; un territorio in sofferenza permanente non può essere lasciato all'improvvisazione di un ministro che una volta scarica responsabilità sulla Regione, un'altra sugli enti locali, e ancora non ci fa capire chiaramente lui cosa intende fare e con quali numeri”.

È stato condotto uno studio, anche se non ce n’era bisogno, sull’aumento esponenziale dei tumori nella terra dei fuochi; continua purtroppo il perpetrarsi di questo continuo biocidio sotto gli occhi di tutti. Nella terra di nessuno vengono accumulati veleni e rifiuti, dati al fuoco e con la complicità di una raffinata organizzazione criminale, va in scena da oltre vent’anni la strage silenziosa.

Circa un anno fa il Professor Antonio Marfella, oncologo e Presidente medici per l’ambiente di Napoli, in un articolo sul quotidiano Fatto Quotidiano, tuonava “Terra dei fuochi: mentre si discute sul registro dei tumori, a Napoli si continua a morire di cancro”.
In quell’articolo, che suonava più come un grido disperato che come un’accorata lettera aperta a tutti i politici, il Professor Marfella sottolineava che i 45 siti di inquinamento tenuti sotto controllo da ISS da oltre 13 anni stavano peggiorando, sia in termini di incidenza che di mortalità. La situazione migliora nelle province di Mantova e Brescia, dove si è agito politicamente. Basti pensare che nei grandi siti industriali di Taranto, Gela, Priolo e Porto Torres la popolazione colpita è di gran lunga inferiore a quella residente nella sola Campania.

Riportiamo integralmente alcuni significativi passaggi di quell’articolo del 21 febbraio 2019: «Io, come ammalato di cancro, come competente tecnico perfettamente consapevole della situazione reale e degli ormai ridicoli tentativi di insabbiamento dei “negazionisti”, non posso fare altro che denunciarlo pubblicamente finché avrò vita, salute e sino a quando questa prestigiosa testata giornalistica mi darà spazio di farlo, rispetto al silenzio assoluto ormai imposto ai nostri media locali. Si è cercato di dimostrare che Terra dei Fuochi in Campania non esiste perché le nostre “pummarole” godono di ottima salute e chiunque come me le metta a rischio va bollato, bloccato, umiliato e deriso. Purtroppo Terra dei Fuochi esiste eccome, e si è anche modificata, sia in Campania che in tutta Italia, con i roghi tossici dei grandi impianti di stoccaggio legale. Al dolore quotidiano della mia sofferenza, come ammalato di cancro del 2018 – che sa che sarà censito non prima di altri cinque anni – devo aggiungere quello di vedere che la discussione ambientale nella mia meravigliosa città d’arte, che soffre di cosi gravi problemi ambientali, si è ridotta alla discussione sulla compatibilità estetica e sul danno alla salute pubblica delle “griglie” di aerazione della costruenda metropolitana cittadina nella storica piazza del Plebiscito. Dum Neapolis consulitur, Ignium Terra expugnatur. Che Dio ci perdoni!». 

Queste erano le parole del Dottor Antonio Marfella circa un anno fa. Da allora nulla è cambiato, anzi da oltre vent’anni nulla cambia, ma il tempo per noi non è un problema, l’unica domanda è quanto ancora ne passerà?

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola 

Fonte immagini: facebook, Massimiliano Costantino Esposito