Il bosco in città

Urge lanciare un appello alle nuove forze politiche di San Nicola la Strada: abbiamo bisogno di aria pulita se vogliamo vivere bene e se vogliamo migliorare la vivibilità del nostro territorio; dobbiamo creare boschi urbani (anche piccoli) come già hanno fatto diverse città in Italia.


E' chiaro, ormai, che per porre rimedio ad una situazione ambientale quasi apocalittica abbiamo bisogno di alberi e che ogni comune in Italia deve avere cura del proprio territorio e degli abitanti che vi risiedono cercando di creare nuove aree verdi con quanti più alberi possibili.

I dati sono di tutta evidenza: l'inquinamento uccide più del coronavirus, ma le autorità sembrano non essere preoccupate del problema che, al contrario del coronavirus, è ormai cronico e in Italia provoca 80 mila decessi l'anno, di cui 56 mila sono le c.d. “morti premature”, cioè di giovani o giovanissimi.

La percezione del rischio coronavirus ha avviato una serie di azioni atte a limitare la diffusione del virus. Perché i dati ben più allarmanti sui danni da inquinamento non mettono in moto un analogo piano di interventi per attuare un auspicabile cambio di passo?

Il nostro territorio, in particolare, è tristemente noto per un alto tasso di mortalità, legato a problemi di inquinamento superiore a quello di altre aree del Paese e proprio per questo dobbiamo avviare quanto prima questo cambiamento.

Caserta gode della presenza di un grande polmone verde rappresentato dal parco della Reggia; a questo si unisce, per nostra fortuna, l'area del Macrico, per il quale diverse associazioni di Caserta lottano da 19 anni, tutte assieme, affinché rimanga un grande bosco urbano da mettere a disposizione dei cittadini (secondo polmone verde della città).

Data la prossimità del nostro comune a Caserta, le vicende del Macrico ci toccano molto da vicino.

Questo, però, non significa che dobbiamo restare a guardare, anzi, guardiamoci intorno, analizziamo il nostro territorio comunale ed individuiamo zone dove cominciare a piantare nuovi alberi.
Un primo importantissimo passo che gli amministratori locali dovrebbero fare è senza dubbio un censimento delle aree di suolo libero e a disposizione per poter, finalmente, mettere in atto quelle famose leggi nazionali fino ad ora ignorate.

Tanto per fare un esempio, si potrebbero impiantare alberi nell’area del comune di San Nicola la Strada limitrofa all’Area ex Saint Gobain, che fino a qualche tempo fa era destinata ad orti urbani e data in gestione ad un gruppo di anziani che coltivavano ortaggi per uso familiare. Oggi, per problemi di inquinamento del terreno e della falda acquifera, è stata abbandonata in quanto posta sotto sequestro dalla magistratura. Perché non trasformarla in un piccolo boschetto, un’area verde dove magari godere un po’ di aria fresca nelle calde serate estive?

Ci si chiede, ancora, dove sono le aree verdi che i costruttori avrebbero dovuto prevedere e realizzare come stabilito dalle norme urbanistiche? A questo proposito si tenga presente che migliorando la qualità dell'aria e l’aspetto paesaggistico urbano del nostro comune (pieno di appartamenti vuoti) si avrebbe anche un aumento di valore di queste case.

Altra nota dolente è rappresentata dall’area ex casermette con annesso mulino Palomba, attualmente area demaniale, che potrebbe ugualmente essere trasformata nel bosco urbano di San Nicola.

L'articolo n. 3 della legge Rutelli del 1992 prevede che i comuni che non hanno terreni disponibili nella loro area urbana possono chiedere in concessione i territori del demanio.

Ma qui si apre una delle pagine più complesse e meno chiare della storia di San Nicola la Strada. La zona in questione è quella parte delle ex casermette con accesso da via De Gasperi, dove appunto c'è quel che rimane del mulino Palomba che fino a qualche anno fa era una discarica di amianto a cielo aperto. Quando poi è stata bonificata è stata anche divisa in due parti con un bel muro in cemento e cancello annesso. Da un lato sono state abbattute anche le strutture in muratura, mentre nella restante parte hanno lasciato alcuni edifici. Cosa è successo? Cosa è cambiato?

Urge lanciare un appello alle nuove forze politiche di San Nicola la Strada: abbiamo bisogno di aria pulita se vogliamo vivere bene, se vogliamo evitare la fuga dei giovani, se vogliamo migliorare la vivibilità del nostro territorio; dobbiamo creare boschi urbani (anche piccoli) come già hanno fatto diverse città in Italia (Catania, Forlì, Verona e non ultima Milano che, con la sua architettura ecosostenibile, ha creato giardini e orti sui tetti e sulle facciate dei palazzi).

Assunta Tammaro
©Corriere di San Nicola