Sono un Sannicolese "in trasferta lunga" in Olanda, l'Aja per la precisione. Ho notato come qui il problema dell'immondizia sia inesistente, nemmeno nei momenti più bui. Ed infatti sono stato bombardato di domande dal personale del mio cliente sulla situazione in Italia. Per loro sembra assurdo. Chissà come mai! Ho allora fatto una mia piccola indagine sul loro approccio al problema.E sono rimasto esterrefatto! Innanzitutto in questa città i sacchi di immondizia possono essere messi fuori solo una volta la settimana, fra le 10 di sera e le 8 della mattina successiva.Un solo sacco alla settimana per ogni abitazione, a giudicare la zona dove abito. A seguire, non esistono i cassonetti. Ingombrano e sono maleodoranti. I sacchi si depositano sui marciappiedi. Alle 8:05 i sacchi non ci sono più (verificato di persona). Questa cosa farebbe storcere le nostre latine bocche, ma a loro va bene così. Nelle zone del centro storico esistono dei cassonetti interrati nei marciapiedi perché, immagino, i sacchi per strada sarebbero troppi. Ho visto un camion speciale aprire la botola, risucchiare tutto, inviare un getto di vapore, richiudere e andare via. In circa 5 minuti! Fantascienza!
Ma veniamo alla parte succulenta. Non esiste la raccolta differenziata! L'unica "accortezza" consiste nel riportare al supermercato le bottiglie di plastica e quelle di vetro, visto che sono vuoto a rendere con cauzione. Gli Olandesi sono per loro natura attenti ad ogni fonte di risparmi economico e i 5 centesimi a bottiglia fanno gola al punto che c'è gente che gira per la  città a recuperare eventuali bottiglie abbandonate, unendo così l'utile al dilettevole. Tutto il resto va nel sacco nero. Come è possibile? Semplice, la differenziazione viene fatta dalle cosiddette macchine per la "trito-vagliatura". Le stesse usate per l'immondizia di Venezia. Ciò che può essere recuperato viene recuperato, il resto, bruciato per produrre acqua calda o elettricità. Quindi, si tratta di un sistema semplice e, a vederne i risultati, efficace. Un direttore di supermercato mi ha confermato come le bottiglie di vetro vengano selezionate da loro per utilizzo (birra, latte, bibite) e inviate ai relativi stabilimenti dove vengono lavate, etichettate e riusate senza dover passare per una costosa fusione del vetro! Per quelle di plastica non ho avuto ancora informazioni sul loro destino, ma non credo finiscano in mare! Gli imballaggi mi sembrano sostanzialmente analoghi ai nostri. Quindi il fatto che a noi un sacco non basta deve dipendere da cosa scartiamo e buttiamo via!
Al di là di ogni discussione su chi abbia gli interessi nella differenziata (anch'esso un business) e chi nelle discariche (gli stessi, secondo me), io direi che invece di spacciarci per inventori e scienziati, potremmo per una volta provare a copiare quello che altrove funziona! Personalmente mi sento male a pensare a come sia possibile trovare soluzioni semplici a problemi importanti e complessi in una nazione che di scienziati e di inventori ne ha avuto in proporzione meno che l'Italia.
Vincenzo Romano, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
31/3/2008