"STRATEGIA RIFIUTI ZERO"
STRATEGIA RIFIUTI ZERO: INCENTIVAZIONE ALL'UTILIZZO DELL'ACQUA DEL RUBINETTO COME PRIMO PASSO. Artt. 179 e 180 del D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta "Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati.
Molti credono che il massimo che si può fare è riciclare al meglio. Purtroppo, però, riciclare non basta: la vera sfida ambientalista sta nel produrre il minor numero di rifiuti possibile.
Perché riciclare non basta.
Spesso ci dimentichiamo di cosa succede alla spazzatura dopo averla buttata nel cassonetto, pensiamo che non sia più affar nostro. Crediamo che se ne debba occupare l’amministrazione comunale, noi da bravi cittadini ci impegniamo a pagare l’onerosa tassa sui rifiuti e a riciclare con cura. A volte, l’idea che “tanto si può riciclare” diventa persino una giustificazione allo spreco: un esempio sono tutti i prodotti usa e getta.
La verità, però, è che non tutti i materiali sono facilmente riciclabili e riciclare di per sé ha un costo ambientale ed economico non indifferente. Tutte le fasi della catena del riciclo, dalla raccolta al trasporto, dallo smistamento al riciclo vero e proprio, richiedono molta energia e producono alte emissioni di CO2. Si stima che gestire rifiuti differenziati provochi un costo aggiuntivo di circa € 200 per tonnellata raccolta e non tutti gli impianti sono in grado di gestire i vari tipi di materiale e forme dei packaging (imballaggio, per la normativa legale e regolamentare italiana, è il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci) un altro problema è che non tutti i materiali possono essere riciclati all’infinito: la plastica, ad esempio, può subire un numero limitato di cicli di riciclaggio. Quando non sono più riciclabili, i rifiuti devono essere smaltiti e al momento l’unica soluzione è rappresentat a dagli inceneritori e termovalorizzatori. Parlando di plastica, si stima che riusciamo a riciclarne solo il 30%, il resto va a finire in mare e nello stomaco dei pesci che mangiamo.
L’obiettivo è quello di guidare le persone verso uno stile di vita dove non si producano materiali di scarto ma, al limite, rifiuti compostabili. Ma come fare? Il primo passo è scegliere alternative ai prodotti di uso quotidiano: per esempio, si può scegliere di fare la spesa in un negozio alla spina. Il secondo passo è quello di dare una seconda vita agli oggetti quando possibile: vendere o donare piuttosto che buttare, riparare invece di acquistare un nuovo prodotto. Il terzo passo è quello di evitare ogni tipo di spreco.
Molti Comuni sono nelle condizioni di non poter più fare fronte ai costi di smaltimento o di conferimento dei rifiuti e la politica della individuazione di discariche non sarà più sostenibile sia per l'opposizione delle popolazioni sia per la impossibilità ad esercitare un controllo sui conferimenti col rischio di avere anche immessi rifiuti speciali o tossici che hanno bisogno di trattamenti particolari.
Inoltre le popolazioni dei piccoli Comuni devono acquisire l'abitudine a trattare i rifiuti secondo criteri di compatibilità ambientale e le Amministrazioni comunali dovranno adottare sistemi idonei convincere le popolazioni a seguire le direttive impartite.
Bevendo l'acqua del tuo rubinetto, eviti di produrre rifiuti sotto forma di bottiglie di plastica. Ogni anno gli italiani producono 100.000 tonnellate di plastica da smaltire, a causa del consumo di acqua in bottiglia.
Direttamente nella tua caraffa! Bevendo l'acqua del rubinetto non corri il rischio che sia stata stoccata a lungo nei magazzini o magari esposta a luce e calore dentro le bottiglie di plastica, con il rischio di alterarne le caratteristiche.
La giusta quantità di sali minerali presente nell'acqua del tuo rubinetto ti assicura di mantenerti in salute, mentre il basso contenuto di sodio riduce il rischio di ritenzione idrica.
Non è necessario far viaggiare dei camion per trasportare le bottiglie… se bevi l'acqua del rubinetto! Imbottigliare e trasportare 100 litri d'acqua per 100 chilometri “costa” all'ambiente ben 10 kg di anidride carbonica. Non c'è paragone con il prezzo delle acque in bottiglia!
Bere l'acqua del rubinetto significa dire addio ai carrelli colmi di acque in bottiglia, alla fatica di caricare le casse in auto e trasportarle fino a casa… Ti basta aprire il rubinetto ed è sempre a tua disposizione, a qualsiasi ora!
L'unico viaggio che l'acqua del rubinetto deve fare è quello dalla sorgente al tuo rubinetto, attraverso le tubazioni. Non deve viaggiare sui camion per migliaia di chilometri!
La storia dell'acqua del rubinetto è semplice e seguita passo passo, dalla sorgente a casa tua. Non è possibile invece sapere che percorso abbia fatto un'acqua in bottiglia, se è stata ferma al sole, se è stata stoccata al caldo eccetera.
Anche l'acqua del tuo rubinetto è oligominerale, cioè contiene da 50 a 500 mg/litro di residuo fisso. Povera di sodio, fa bene alla linea… anche se non è pubblicizzata in tv.
INOLTRE LA NORMATIVA PREVEDE:
il D.Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, Parte Quarta "Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati" ed in particolare l'art. 179 dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti; l'art. 180 del d. Lgs. 152 prevede che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all'art. 179 riguardino in particolare:
a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l'uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell'impatto di uno specifico prodotto sull'ambiente durante l'intero ciclo di vita del prodotto;
b) la previsione di clausole di gare d'appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;
c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d'intesa anche sperimentali Considerato che bere acqua del rubinetto porterà risparmi immediati di cui beneficerà l'amministrazione comunale e l'azienda gestrice dei servizi rifiuti, in quanto:
-Non dovrà più acquistare acqua in bottiglia nei luoghi pubblici amministrativi: scuole, uffici comunali ecc.
-Non dovrà più gestire tonnellate di plastica che impiegano mezzi, carburante.
-Diminuirà nella città il traffico dovuto al trasporto di acqua minerale verso i punti vendita, i distributori e le abitazioni dei cittadini, con conseguente calo delle polveri sottili PM 10 Considerato, inoltre, che alcuni di questi risparmi saranno tangibili immediatamente, altri solo dopo qualche tempo, e lo sforzo che l'amministrazione farà oggi incentivando un'azione di buon senso, sarà ampiamente ricompensato sia sotto l'aspetto economico, sia civico, sia ambientale.
Si chiede che la Giunta si impegni a:
1) Utilizzare solo acqua del rubinetto nei luoghi pubblici amministrativi a cominciare dal consiglio comunale.
2) Di incentivare nella popolazione, l'utilizzo dell'acqua fornita dal sistema idrico locale, e per mitigare la provata diffidenza da parte dei cittadini verso il sistema idrico e la sua gestione, di incentivare e informare la cittadinanza, sulla possibilità di installare nelle proprie abitazioni impianti di filtrazione dell'acqua a basso costo anche con incentivi;
3) Di incentivare le attività commerciali (bar, ristoranti, hotel, mense) a utilizzare l'acqua del rubinetto.
4) Di attuare un'adeguata campagna informativa a tal proposito.
5) Di installare dei punti di distribuzione di acqua alla spina gratuita.
Corrado Mandati, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
29/11/2018
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