“FA CALDO, MA HA LA NEVE IN TASCA”...
Il portavoce dei Verdi di Maddaloni così titola una lettera-articolo inviata al Corriere nella quale esorta il “destituito” Roano alla riflessione...
Il direttore Ciaramella si augura di ritrovare Scalera alla guida di una nuova protesta contro i mostri e l’ecomostro che ci stanno massacrando...
«ROANO NEL MESE DI AGOSTO HA LA NEVE IN TASCA
(Politichese e carenze concettuali)
Egregio Direttore,
in questi giorni ho paragonato Antonio Roano a Francesco Caruso.
Dice delle cose giuste, ma nel modo sbagliato.
Il nostro Roano ha fatto un quadruplo salto mortale sulla stampa dell’11 agosto ’07, quindi, senza rete, e forse in equilibrio sul filo, ma che non ha voluto assolutamente sottrarsi.
Il salto senza rete è iniziato, del nostro caro Roano, appena che è entrato a far parte della famiglia dei verdi per la pace.
Non è passato un giorno che non si è scagliato, con avversione, durezza, con superbia contro chi secondo lui commetteva uno sbaglio, contro chi non era sulla stessa lunghezza d’onda, contro i vertici, contro le istituzioni e perfino contro chi oggi è stato nominato (una persona leale, perbene, comprensibile), per aprire un confronto, in poche parole contro tutti, ma principalmente contro se stesso.
Roano è un grande lavoratore, ma tutto il suo lavoro non è stato mai per il suo utile, ma sempre per gli altri, che secondo me molte volte lo hanno manovrato e strumentalizzato, lasciandolo oggi da solo in un ferragosto infuocato. Infatti all’interno del partito è stato sempre all’opposizione e sempre con la minoranza distruttiva, che oggi si trova felicemente sulle spiagge.
E la dimostrazione di quello che sto dicendo, Roano lo ha dichiarato, in piena caloria, sulla stampa dell’11 agosto scorso, dichiarando che: “Continuare le battaglie in cui credo fuori dai partiti, costituendo un’associazione o un movimento. Credo che al momento nessun partito casertano vecchio o nuovo che sia meriti realmente la fiducia dei cittadini, nessuno che si sia battuto per la gente”. Affermando certe non verità ha rinnegato tutto e tutti quei compagni che hanno lottato con lui per la chiusura della discarica.
Noi verdi per la pace, caro Antonio, se vogliamo che la sinistra continui ad esistere, nel secolo ventunesimo, come forza capace di incidere e di agire per il cambiamento, senza trasformarsi alla pura e nobile testimonianza di gruppi di ardimentosi che, in un angolo, continuano a sventolare le proprie, bandiere, gloriose, variegate, un po' stracciate (le identità, se rivendicate in modo esasperato, non costituiscono elementi di arricchimento complessivo, ma divengono ostacoli nei confronti di ogni tentativo di rinnovamento e di crescita e di confronto, cosa che tu non hai mai accettato. O si fa come dici tu o niente).
Ti sei scagliato contro l'attuale governo Nazionale, Regionale e Provinciale che ad oggi non hanno ancora dato risposte ai problemi fondamentali che abbiamo di fronte. E per i quali la maggioranza dei cittadini di terra di lavoro hanno condannato Berlusconi votando per il centrosinistra.
Bene caro Antonio, oggi serve una svolta, un'iniziativa di sinistra che rilanci la partecipazione popolare e conquisti i punti più avanzati del programma dell'Unione, per evitare che si apra un solco tra la rappresentanza politica, il governo Prodi, Bassolino e De Franciscis e chi li ha eletti.
Noi dobbiamo impegnarci in sette grandi questioni.
Quella del lavoro: cioè della sua dignità e sicurezza, con salari e pensioni più giusti, cancellando davvero lo scalone di Maroni e lo sfruttamento delle forme "atipiche", e con la salvaguardia del contratto nazionale come primario patto di solidarietà tra le lavoratrici e i lavoratori.
Quella sociale: cioè il riequilibrio della ricchezza e la conquista del diritto al reddito e all'abitare.
Quella dei diritti civili e della laicità dello Stato: fine delle discriminazioni contro gay, lesbiche e trans, leggi sulle unioni civili, misure che intacchino il potere del patriarcato.
Vogliamo anche che siano cancellate le leggi contro la libertà, come quella sul carcere per gli spinelli.
Quindi, la cittadinanza: pienezza di diritti per i migranti, rapida approvazione della legge di superamento della Bossi-Fini, chiusura dei Cpt. La pace: taglio delle spese militari, non vogliamo la base a Vicenza, vogliamo vedere una via d'uscita dall'Afghanistan, vogliamo che l'Italia si opponga allo scudo stellare.
L'ambiente: ha tanti risvolti, dalla pubblicizzazione dell'acqua alla definizione di nuove basi dello sviluppo, fondate sulla tutela e il rispetto per l'habitat, il territorio e le comunità locali. Per queste ipotesi quali la discarica
Caro Antonio da te chiedo solo (un atto di umiltà, mettendo da parte la tua superbia) e dico solo, attenzione: se vogliamo aprire una stagione di mobilitazione la mia e deve diventare anche la tua unica preoccupazione è di evitare di aprire ulteriori conflitti all’interno del nostro partito e del centro sinistra. Io vedo una stagione in cui c'è una capacità di proposta riformatrice di una sinistra che sappia anche innovarsi dal punto di vista del suo linguaggio, sappia modernizzarsi, sappia fare delle proposte, sappia rappresentare quei bisogni che classicamente una certa economia non riesce a rappresentare, ma tutto questo deve avvenire senza astio, senza superbia, senza cattiveria, anzi cercando di aiutare chi sta sbagliando e chi si trova al tuo fianco. Chi è per la pace è sempre contento ed io non ti ho mai visto soddisfatto e ricordati che chi lavora per la pace ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili.
Carlo Scalera, Verdi Maddaloni»
-Le confesso in piena sincerità, egregio signor Scalera, che in un primo momento avevo deciso di pubblicare senza alcun mio commento la Sua pregiatissima e preziosissima testimonianza.
Ma poi, improvvisamente, è entrato in redazione (le porte e le finestre erano rimaste incautamente aperte) un lezzo insopportabile (di prima mattina, come per dire “buongiorno!”) di chiara provenienza, che mi ha spinto alla decisione opposta.
Inevitabile, allora, qualche mia breve considerazione.
Io non so dove abita, ma se Lei sentisse la puzza della Uttaro come la sentono soprattutto gli abitanti della mia città (la dinamica del sistema dei venti nell’area calatina, mi spiegava uno studioso che ho l’onore di incontrare spesso, è tale da spingere la forzante principale delle correnti d’aria verso la direzione nord-ovest sulla quale si incrocia il territorio di San Nicola) e con essi, in maniera forse leggermente più lieve, le altre duecentomila anime (un quarto della popolazione della cosiddetta Terra di Lavoro) che hanno la sventura di risiedere nella “conurbazione maledetta”, meglio capirebbe e certamente senza remore giustificherebbe quel “nervosismo” che, Le assicuro, non è solo di Roano.
Conosco personalmente Antonio da oltre vent’anni. Mi azzardo ad affermare che lo conosco certamente più di Lei. E’ sempre stato così. Questione di coerenza. Mi assomiglia molto. E’ “sanguigno” perché è vicino alla gente e soffre per i soprusi e le angherie che essa è costretta a subire; perché crede in quello che fa e detesta le sornionerie di comodo delle vecchie volpi; perché è geloso dei valori della propria terra; perché ci rimette, con piacere e passione, tempo e denaro, sottraendoli alla propria famiglia; perché è una persona onesta, leale, giusta, sincera; perché non ha interessi personali o loschi fini da realizzare o da difendere; perché è, molto semplicemente, un uomo degno di questo nome comune e senza lettere maiuscole.
Non ho il piacere, invece, di conoscere personalmente Lei, egregio signor Scalera, ma Le sono parimenti grato perché so che anche Lei ha lottato, strenuamente, come gli altri grandi e stimati personaggi di questa foto (peraltro già pubblicata in passato dal mio giornale), per far chiudere quella discarica illegale che ci sta uccidendo.
Le chiedo, dunque, a nome di tantissimi cittadini, di continuare a farlo. Dia una mano al carissimo Roano per vincere una battaglia che è una questione soprattutto di sopravvivenza.
Nella Sua lettera Lei parla di tante cose importanti e prioritarie, “grandi questioni”, come le definisce, alle quali aggiungerei un altro preoccupante fenomeno, quello delle “migrazioni” politiche, che a Lei forse è sfuggito.
Ma credo che Lei abbia la saggezza di capire che è importante e prioritario anche l’esatto contrario di ciò che elenca. Per questo la politica, si fa per dire, è bella...No? Se La ricorda la vecchia e sempre attuale “Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...” del compianto Gaber?
Ma, però, e mi perdoni il doppio dubitativo, se vogliamo sederci e parlarne un po’, prima preoccupiamoci di sopravvivere... Le pare? E come facciamo se qui si muore ogni giorno di tumore da discarica?
La prego, egregio signor Scalera, lasciamo per il momento ai salotti tutti quei meravigliosi propositi che ha dettagliato. C’è tempo. Ora si concentri anche Lei, La supplico a nome dei sannicolesi, nel cercare di salvare la salute di un’intera popolazione. Dica ai Suoi dirigenti di fare qualcosa per far sì che i politici stiano più vicini alla gente. Gli dica che, se veramente credono nella politica come missione, devono avere l’umiltà di rinunciare a qualcosa di più effimero rispetto alla vita umana. Come, ad esempio, le cariche istituzionali che ricoprono avallando l’operato di governanti impietosi, che non vedono, non sentono, non parlano e sono privi anche del senso dell’olfatto...
Una domanda: secondo Lei, in piena sincerità, ci sono in giro più persone che la pensano come Roano quando afferma che “Credo che al momento nessun partito casertano vecchio o nuovo che sia meriti realmente la fiducia dei cittadini, nessuno che si sia battuto per la gente” , oppure più persone “innamorate” dei nostri eroici politici che ci stanno amministrando?
Concludo. Anche io e tante migliaia di cittadini siamo per la pace... Ma neanche noi, come Roano, siamo contenti e soddisfatti...Però ci illudiamo che così facendo un giorno si disperderanno i superbi e si scalzeranno dai troni i potenti...Bel film. Dove lo danno?
Mi auguro sinceramente, carissimo Signor Scalera, di ritrovarLa presto al fianco di Roano (immagini un po’ quanti governanti sollazzerebbero se non ci fosse), alla guida di una sempre più energica protesta contro i mostri e l’ecomostro che ci stanno massacrando. Migliaia tra sannicolesi, maddalonesi, sammarchesi e casertani sono pronti, eventualmente, ad applaudire i loro verdi salvatori.
Il Direttore
(nicolaciaramella)
Foto: in alto, Carlo Scalera; al centro, gruppo di esponenti del Comitato cittadino contro Lo Uttaro (da sx Lombardi, De Matteis, Tiscione, Don Oreste, Scalera e la cantautrice Agnese Ginocchio)
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