“L’orgoglio di sentirsi sannicolesi e di appartenere ad uno dei comuni più importanti della Campania non può essere più prorogato, né delegato ad altri! ”:

è, questo, il grido d’ allarme lanciato da Michele Vagliviello, candidato al prossimo consiglio regionale nella lista dei Repubblicani-Democrazia Liberale (con Bassolino aspirante presidente).

Sannicolese “purosangue”, da sempre attentissimo alle problematiche e alle vicende della sua terra, il cinquantaduenne esponente del centrismo laico locale non ha dubbi:

“Solo con la riscoperta del valore che la comunità sannicolese esprime nel contesto regionale si può ridare sostanza e concretezza alle istanze provenienti da tutti gli ambiti sociali del nostro comune, sistematicamente ignorate o abbandonate nei meandri della burocrazia”.

Campanilismo?

“Assolutamente no! ”.

 Vagliviello è un politico di taglio moderno, dalle larghe vedute e non si perderebbe in discorsi...fuori dei tempi.

“Quello che tengo a precisare e a far capire ai sannicolesi è che essi sono titolari di una grande forza, di un prorompente peso sociale in Campania, sinora mai espresso nella costituzione di una rappresentanza diretta in seno al massimo consesso regionale e, per tanto, mai concretizzata in vere e proprie opportunità politiche.”

Questa, dunque, è una ...buona occasione?

“Le elezioni del consiglio regionale della Campania, con un candidato dell’ area laica di centro, rappresentano un’ occasione da sfruttare per rivelare agli occhi di tutta la comunità campana i veri problemi di una città che non appartiene più soltanto ai sannicolesi e che è diventata un polo di attrazione sociale, culturale e logistica di rilevanza interprovinciale. I famosi dormitori di cui tanto si parla, le pluricriticate barriere periferiche spontaneamente formatesi con le immigrazioni degli ultimi decenni, hanno, è vero, creato molti problemi prima sconosciuti.

L’ integrazione tra i vecchi e i nuovi sannicolesi, a più riprese proclamata e poi miseramente fallita nei suoi obiettivi primari, deve assolutamente costituire il banco di prova per una comunità sociale lontana dall’ arginare i propri confini ed intelligentemente proiettata verso un’ ulteriore evoluzione della sua storia.

Vivere a San Nicola, crocevia allettante per tanti aspetti, mèta indiscutibile di flussi lavorativi ed economici provenienti dall’ intera Campania, non deve più significare semplicemente abitarvi. Una città dalla connotazione urbanistica invidiabile e dalle potenzialità come la nostra non può assolutamente restare patrimonio locale, ma deve assurgere a polo di attenzione regionale e nazionale. E tutti devono dare il loro contributo. Dai politici, portatori di istanze, alle istituzioni, coscienti del proprio ruolo; ma, soprattutto, dai cittadini, tantissimi cittadini, che si trovano a fare i conti con una realtà incredibilmente cresciuta e che, per raggiungere il suo miglior equilibrio, ha bisogno di una svolta, in termini di riconoscimento del proprio peso, che ne sancisca definitivamente le aspirazioni e le attese”.

Dalle premesse ai programmi.

Michele Vagliviello ha il pallino della “sicurezza”:

“Non si può lasciare una comunità, come quella sannicolese, alla mercè di tante problematiche sociali, caratteristiche di una società in crescita sfrenata. Delinquenza, droga, emarginazione sono problemi che vanno portati, per essere risolti o almeno inquadrati in un’ ottica di pianificazione, in ambito ultracomunale. La Regione, per prima, deve prendere coscienza della realtà sannicolese, avallandone le attese di sviluppo e predisponendo i correttivi e le strutture necessarie”.

Un esempio?

“L’ex-Ciapi. Una struttura che, così come è adesso, non serve praticamente a niente.

La mancata disponibilità della Regione a prestare la dovuta attenzione alla richiesta del comune di farne uno spazio culturale e di aggregazione sociale, nonché atta ad ospitare istituti di scuola superiore, è un fatto sintomatico di quanta pressione occorra ancora per potersi vedere riconosciute istanze e proposte così logiche, così giuste e così improcrastinabili. Ventimila abitanti non possono attendere altri fiumi di parole e di inchiostro. Il sindaco in primis, come sta facendo, e tutte le altre forze sociali devono  attrezzarsi per far sentire la propria voce. Soprattutto ora che ...si è disposti ad ascoltarla”.

E poi, il nodo dei rifiuti.

“Bisogna finirla di confondere in un calderone i diversi e per certi versi contrastanti aspetti del problema, che deve essere risolto a livello provinciale.

Sì, occorre...provincializzare una questione che non può permettersi il lusso di sconfinare laddove si creerebbero altri ed infiniti problemi. Ciascuna provincia deve badare ad organizzare i propri rifiuti, creare le strutture più adeguate e moderne, disciplinare gli effetti ricadenti nella propria sfera di azione e, soprattutto, utilizzare le proprie risorse in termini occupazionali e di servizio”.

Un ultimo flash per la cultura. Forse pochi sanno che Michele Vagliviello è membro della Commissione regionale permanente per gli  Spettacoli, l’organo istituito in seno alla Regione Campania che valuta le strutture artistiche presenti sul territorio di pertinenza.

“Un impegno politico che miri a valorizzare la crescita di una comunità non può prescindere da una forte attenzione da riversare sulla realtà culturale. Il teatro, il cinema, la musica e l’ arte in genere sono tra gli aspetti più importanti per incidere in maniera sensibile sulle potenzialità di affermazione di una città come la nostra: le cui aspirazioni...oltre cortina, ormai, nessuno può più nasconderle”.