Seduta …impopolare, ma Marotta ha coraggio!
Il consiglio comunale ha preso atto dei pesantissimi aumenti dei tributi locali intervenuti in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario che portò allo scioglimento della precedente amministrazione
Giovedì 30 luglio si è tenuta la prima riunione “operativa” del nuovo consiglio comunale dopo quella “insediativa” dello scorso 2 luglio.
Unico assente il consigliere Letizia (Martire è arrivato con leggero ritardo). Presenti anche tutti i componenti della giunta, e cioè gli assessori Megaro, Sortino, Natale, Tramontano e Mazzarella. Sostituita la segretaria Maciariello, in attesa di conoscere il successore.
Nel palinsesto dei lavori le aliquote 2015 Imu, Tasi, Tari e addizionale Irpef, oltre alle tariffe per l’occupazione degli spazi pubblici e del servizio idrico, piano finanziario Rsu, nuovo regolamento dell’economato e variazioni nella composizione delle commissioni consiliari permanenti.
Un ordine del giorno a dir poco “impopolare” (ci riferiamo ai punti riguardanti i tributi comunali) che il buon Marotta avrebbe potuto benissimo risparmiarsi, per se stesso e per la maggioranza che rappresenta (come, del resto, fanno tantissimi comuni italiani che vivono l’esperienza del dissesto finanziario), ma che egli, animato da encomiabile eccesso di zelo e da finalità di piena trasparenza, ha voluto lo stesso proporre ai cittadini.
A Marotta va senz’altro riconosciuto il “coraggio” di aver voluto mettere in scena, se così si può dire, le note “note dolenti” (vogliate scusarci l’epifora…) che peseranno per cinque anni sulle tasche dei contribuenti.
“Questa è una seduta molto utile” -ha detto con chiarezza il Primo Cittadino- “perché offre a tutti l’opportunità di spiegare nei dettagli la vicenda finanziaria che abbiamo ereditato”.
In effetti, come ha precisato Marotta, il Comune è stato chiamato a rispondere ad alcune osservazioni richieste dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e a fornire elementi integrativi sull’ipotesi di bilancio 2014 redatto dai commissari.
In altre parole, una presa d’atto, chiamiamola così, senza addentrarci nei pedanti meandri amministrativi, dei guai che ha combinato il dissesto del comune: cosa che -come ha sottolineato anche il capogruppo di Insieme per San Nicola, Nicola D’Andrea, riferendosi ai numeri esposti dalla triade commissariale, e come ribadiamo noi riproponendo in calce a questo articolo il “racconto” degli eventi di quel tragico (per i contribuenti) dicembre 2014- con un po’ di buona volontà e di “concreto” amore per i cittadini si sarebbe potuto evitare.
Un atto dovuto, insomma (la cui eventuale mancanza nulla di nuovo, comunque, avrebbe prodotto per la già ultradanneggiata ed ultrapenalizzata comunità sannicolese), occorrente, formalmente, per sanare lo squilibrio formale che si evidenzia nel documento contabile del 2014 redatto sulla base delle vecchie tariffe non più in vigore.
La cosa certa, chiara e limpida (ricordate la vecchissima pubblicità del Recoaro?) è, purtroppo, una sola: per effetto del dissesto dichiarato, a termini di legge, dai superpagati beatissimi commissari prefettizi i contribuenti sannicolesi (quelli onesti, tanto per intenderci, perché ai furbi poco interessano gli aumenti in quanto mai hanno pagato e mai pagheranno e mai nessuno riuscirà, nonostante immani sforzi, a stanarli) saranno costretti, sempre a termini di legge, a sborsare per almeno cinque anni il massimo delle tasse, il massimo dei tributi ed il supermassimo dei prezzi da pagare (refezione scolastica, pubblicità, canoni patrimoniali, oneri di urbanizzazione, diritti di segreteria, ecc.) per avere un servizio dall’ente comunale.
Grazie, per tutto questo, alla scarsa buona volontà di alcune celebrità della vecchia amministrazione. E chiedendo umilmente scusa, se lo ripetiamo, ma chi scrive, come molti che leggono, dovrà sborsare in media circa un migliaio di euro in più all’anno, che, moltiplicato per cinque, fa quasi cinquemila: ovvero moltissimo di più di quanto riuscirebbe, ad un cittadino onesto lavoratore, di risparmiare per future esigenze della sua onesta famiglia.
Al di là, comunque, delle amarezze subite da quei poveri “cornuti e mazziati” dei superbalzellati sudditi sannicolesi (senza offesa per nessuno, per carità, c’è anche chi scrive), la seduta del massimo consesso civico è servita, come ha tenuto ad evidenziare un sempre più dinamico e determinato Marotta, a dimostrare che “stiamo cercando in tutti i modi di dare impulso alla attività amministrativa, visto che manca ancora lo strumento essenziale che è il bilancio 2015”.
Anche se, come ha detto l’attentissimo Nicola D’Andrea, “l’amministrazione non dovrà più fare, per cinque anni, nessun bilancio”, considerato che, effettivamente (e questo è un altro aspetto terribile causato dal quel maledetto dissesto), ci si appresta, pur con tutte le buone intenzioni da parte di tutti gli amministratori, a vivere quel poco che potrà farci vivere il …convento.
Lo stesso D’Andrea si è poi reso protagonista, con Martire, del primo abbandono dell’aula consiliare del quinquennio 2015-2020. L’esponente dell’opposizione ha lamentato “mancanza di democrazia” perché non gli è stato concesso di parlare della Tari, argomento, su sua richiesta approvata, posposto al punto dell’odg riguardante il piano finanziario rsu. Ma il Regolamento -non il sindaco o altri- che glielo ha vietato è Regolamento. Forse sarebbe stato opportuno lasciargli comunque la parola, vista l’importanza della tematica, molto sentita dalla cittadinanza, ma il presidente dell’assemblea, a norma di regolamento, appunto, lo ha sic et simpliciter stoppato, determinandone la stizzata uscita dal campo.
Nicola D’Andrea aveva, in precedenza, anche proposto di parlare delle agevolazioni Imu da applicare ai proprietari di seconda casa concessa in comodato ai figli e congiunti stretti. Argomento, anche questo, molto sentito e che certamente costituirà un cavallo di battaglia di Marotta (“Ci saranno senz’altro tempi e modi per discuterne”). Impossibile non credere fermamente che il sindaco si prodigherà per venire incontro ai già ultratartassati contribuenti sannicolesi, solo che “al momento la questione non è ancora valutabile vista la mancanza di un idoneo bilancio su cui lavorare”.
In fondo all’ordine del giorno, è stato quindi approvato il nuovo regolamento per la gestione del servizio economato, ispirato al fine di ridurre quanto più possibile le spese di approvvigionamento di fogli extrastrong, penne, matite, cartucce e calamai (30mila euro l’importo massimo annuo contro i 40mila attuali previsti in bilancio). Al riguardo, il consigliere di opposizione Federico De Matteis ha proposto di scendere a 20mila, fissando in 5mila il tetto massimo trimestrale. Marotta, accogliendo comunque il segnale di massimo rigore finanziario lanciato dall’esponente di 5 Stelle e capogruppo del Gruppo Misto, ha precisato che prenderà in considerazione questa ipotesi, solo che “al momento ci sono molte spese di economato tenute in sospeso da parecchio tempo e che andrebbero soddisfatte”.
A finire, la comunicazione di alcune variazioni intervenute nella composizione delle sei commissioni consiliari permanenti.
La seduta si chiude tra il sospiro di tutti i presenti per l’eccessivo caldo afoso dominante nell’aula. Speriamo in un prossimo abbassamento delle temperature atmosferiche. L’ideale sarebbero i gradi registrati in Piazza Municipio numero uno, dove si stanno certamente creando le condizioni per un sereno prosieguo dei lavori. Con il contributo, essenziale ed irrinunciabile, di un sindaco che, crediamo sia parere di tutti, trasmette in ogni sua parola apertura, cordialità e fiducia.
Nicola Ciaramella
Dal ns. articolo “Iniziano i giochi” pubblicato su questo sito (visualizzabile tramite Ricerca Articoli):
“…nessuno, purtroppo, ed è questa l’unica certezza, può ormai più fare niente per alleviare i poveri cittadini, sui quali per cinque inesorabili anni si abbatterà la scure dei pesanti aumenti tributari imposti dal commissario prefettizio a seguito della intervenuta dichiarazione di dissesto finanziario: cosa che si sarebbe senza dubbio potuto evitare con la buona volontà da parte di tutti i rappresentanti eletti, maggioranza ed opposizione, di questo ormai supertartassato popolo sannicolese…”
Le date e gli avvenimenti che portarono al quarto commissariamento della storia
-2 ottobre 2014: a seguito della mancata approvazione entro il termine del 30 settembre del bilancio di previsione 2014, il prefetto nomina, nella persona del dr. Luigi Colucci, un commissario ad acta "per la predisposizione di ufficio e sottoposizione al consiglio comunale dello schema di bilancio di previsione 2014 e degli atti connessi".
-31 ottobre 2014: il commissario ad acta Colucci dichiara “l’impossibilità di approvare un bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale nel rispetto del pareggio finanziario e degli altri equilibri di bilancio” e demanda al consiglio comunale “la scelta della procedura di risanamento più appropriata”.
In seguito a questa deliberazione, con nota successiva, il prefetto invita il consiglio comunale di San Nicola la Strada ad adottare, entro il termine di venti giorni, “le iniziative ritenute più opportune, in relazione alla situazione rappresentata dal commissario ad acta, allo scopo di evitare la paralisi del funzionamento del Comune”.
-18 novembre 2014: il consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza Fabio Schiavo passa, di fatto, all’opposizione, pur dichiarandosi “indipendente”; il sindaco Pasquale Delli Paoli non ha più, a questo punto, la maggioranza per scongiurare il dissesto finanziario del Comune.
-1 dicembre 2014: nella riunione del consiglio comunale convocato per la finalità di cui alla nota del prefetto (iniziative per evitare la paralisi del Comune: ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale), Delli Paoli rassegna le proprie dimissioni invitando l’opposizione a votare per evitare il dissesto finanziario, che avrebbe arrecato, tra l’altro, pesantissimi aumenti per cinque anni ai contribuenti.
In risposta, tutti i nove membri dell’opposizione (che hanno, a questo punto, le dimissioni pronte del sindaco e i numeri per approvare il piano di risanamento e salvare così il Comune dal penalizzante dissesto) abbandonano l’aula consiliare, facendo così venir meno il numero legale dei presenti e con esso la possibilità di deliberare.
-3 dicembre 2014: ultimo tentativo del sindaco Delli Paoli per evitare il dissesto finanziario del comune. Riconvocazione del consiglio comunale (il 3 dicembre è il termine assegnato dal prefetto) con all’ordine del giorno il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (nella sostanza, la predisposizione di un piano di rientro dai debiti da smaltire in medio periodo per non gravare esclusivamente sui cittadini, cosa che farebbe, ex lege, l’eventuale commissario).
All’appello rispondono i consiglieri di minoranza (diventati nove, cioè ...maggioranza), il sindaco e soltanto due consiglieri della maggioranza ...diventata minoranza (gli altri non si presentano, ritenendo di rimandare alla seconda convocazione oppure giudicando evidentemente impossibile un ribaltamento delle posizioni da parte dell’opposizione). Aperta regolarmente la seduta, l’opposizione annuncia l’abbandono dell’aula, determinando così la mancanza del numero legale dei presenti).
-4 dicembre 2014: il prefetto, in attesa del successivo decreto di scioglimento, sospende il consiglio comunale e nomina, nella persona del dr. Michele Campanaro, il commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’ente con i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.
-31 dicembre 2014: il commissario ad acta, preso atto che “la massa dei debiti fuori bilancio allo stato è quantificata in euro 7.276.820, 49”, “dello squilibrio del bilancio di previsione 2014 per euro 1.333.748, 22” e “che l’intera massa debitoria non è validamente fronteggiabile con le modalità previste dalla legge e che tale situazione, unitamente allo squilibrio di competenza ed al cronico deficit di cassa, non consente l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”, dichiara il dissesto finanziario del Comune.
Nella stessa data e, via via, proseguendo nel mese successivo di gennaio 2015, il commissario porta al massimo le aliquote dell’addizionale comunale Irpef, Imu, Tasi, Tari, acqua, nonché le tariffe di tutti i servizi comunali a domanda sia dei privati che delle imprese.
-9 febbraio 2015: sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 32 è pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica 24/1/2015 avente ad oggetto “Scioglimento del consiglio comunale di San Nicola la Strada e nomina del commissario straordinario”.
E’ la quarta volta nella storia amministrativa sannicolese che il consiglio comunale viene sciolto anticipatamente rispetto alla sua naturale scadenza. Questi i precedenti:
-ottobre 1948, prima Consiliatura: si dimette il sindaco Vincenzo FEOLA, eletto nel maggio 1947. Viene sostituito solo per un breve periodo dal consigliere Del Pozzo. Il commissario prefettizio si insedia nel novembre 1948;
-marzo 1971, sesta Consiliatura: si dimette il sindaco Giacomo Antonio Centore, eletto nel novembre 1966, e si insedia il commissario prefettizio;
-giugno 1982, ottava Consiliatura: si dimette il sindaco Marco Ursomando, eletto nel maggio 1978 e si insedia il commissario prefettizio.
* * * *
Dal ns. articolo “La griglia di …ripartenza” pubblicato su questo sito (visualizzabile tramite Ricerca Articoli):
"…la GRANDE MAZZATA… …Ecco tutto quello che i cittadini di San Nicola la Strada pagheranno in più per cinque anni grazie a tutti quei signori (di maggioranza e di opposizione) che non hanno voluto votare il bilancio…
Ma non finisce qui… vanno aggiunti gli altissimi emolumenti (calcolati in un milione e duecentomila euro per il prossimo quinquennio) con cui saranno retribuiti, sempre a carico dei contribuenti, i signori commissari"…
PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO | |
IRPEF | 0,60%; (su un reddito di 15 mila euro annuo il cittadino avrebbe pagato 90 euro annuo) | 0.80%; (sullo stesso reddito e per cinque anni pagherà 120 euro l’anno per i prossimi 5 anni) |
DIRITTI DI SEGRETERIA - AREA URBANISTICA | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
certificati di destinazione urbanistica | 25 euro a certificato |
|
attestazione per le aree percorse dal fuoco | 25 euro a certificato |
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attestazione di esistenza vincoli | 150 euro a certificato |
|
certificato di idoneità locali | 25 euro a certificato |
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comunicazione inizio attività C.I.A. legge 22.5.2010 n. 73 | 80 euro a certificato |
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comunicazione inizio attività | 80 euro a certificato |
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S.C.I.A. fino a mq 100 | 80 euro a certificato |
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Scia da mq. 101 a mq. 500 | 80 euro a certificato | 250 euro a certificato |
Scia oltre i 501 mq | 80 euro a certificato | 250 euro a certificato |
agibilità | 50 euro a certificato | da 300 a 500 euro a certificato |
permessi a costruire | da 50 a 150 euro | da 250 a 1100 euro |
SERVIZI DEMOGRAFICI | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
certificati anagrafici in carta libera | 50 centesimi di euro a certificato |
|
certificati anagrafici in bollo | 50 centesimi di euro a certificato |
|
dichiarazioni sostitutive ed autentiche in carta libera | 50 centesimi di euro a certificato |
|
dichiarazioni sostitutive ed autentiche in bollo | 50 centesimi di euro a certificato |
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carta di identità | 5,50 euro |
|
SERVIZI CIMITERIALI | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
tumulazione | 111,80 euro |
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solo estumulazione | 84,64 euro |
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estumulazione con smaltimento | 196,44 euro |
|
estumulazione e tumulazione | 196,44 euro |
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lavaggio resti mortali | 00,00 euro |
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TASI - IMU | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
abitazione principale | 1 % sulla rendita catastale |
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abitazione principale categoria A/1-A/8-/9 | 4 % sulla rendita catastale |
|
altri immobili | 8,60 % sulla rendita catastale |
|
TOSAP – OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
occupazione di suolo pubblico permanente | 28,90 euro a mq. |
|
occupazione di suolo pubblico temporaneo | 2,10 euro a mq. |
|
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