Primo giorno di primavera con “Gli Uomini Veri”
L’ultimo capolavoro musicale della testimonial per la pace Agnese Ginocchio è la nuova colonna sonora del suo incessante impegno per la lotta contro le ingiustizie. Già presentata in anteprima a Roma nel corso del “Premio della Nonviolenza”, la canzone, dal testo molto significativo e corredata da una splendida videoclip, ha aperto diverse manifestazioni svolte in provincia per la annuale Giornata della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Chi non la conosce (in verità, pochissimi), ci cade facilmente a condividerne l’amarezza finale. Semplicemente perché è il "sentimento" che più oggi si avverte intorno e che maggiormente risiede dentro ognuno di noi.
“Quale conquista? Questa è la più grossa SCONFITTA!”, con l’ultima parola scritta a lettere maiuscole e cantata con tono quasi aggrondato, anche se volutamente pungente.
Ma non è così.
Da tutto è stata animata nella composizione del suo ultimo capolavoro musicale, tranne che dalla rassegnazione di aver perso la grande battaglia che sta combattendo da una vita e che continua a rapire ogni attimo di essa.
La nuova colonna sonora di un suo vecchio cruccio è sempre più figlia della speranza di poter assistere, un giorno, alla nascita di un mondo diverso. Un mondo in cui le note e i versi di una canzone possano rappresentare la vittoria dell’uomo contro la negazione di se stesso.
La prima a non crederci, alla sconfitta, è proprio lei. Perché tutto lei farebbe, tranne che deporre le sue inconsunte armi.
Parliamo dell’ultima grande composizione musicale di Agnese Ginocchio, “Gli Uomini veri”, arrangiata dal maestro Niki Saggiomo, già presentata il 3 marzo a Roma nell’ambito della V edizione del “Premio della Nonviolenza” istituito dalle associazioni “Mondo senza guerre e senza violenza” e “Greenpeace”, ma scritta, secondo le intenzioni dell’autrice, per la celebrazione della XXI° Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si svolge in tutt’Italia (e da qualche anno anche in alcune città europee) nel primo giorno di primavera.
Agnese Ginocchio, cantautrice illustre, attivista e testimonial per la Pace e la Nonviolenza (“Una scelta scomoda di questi tempi”, ama sovente ripetere e ricordare), presidente della sezione provinciale casertana del Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III° Millennio, ha, da sempre, due armi irrinunciabili, fondamentali per alimentare la sua alta cultura pacifista, con le quali si pone, senza paura e senza tentennamenti, di fronte ai “mostri” generati dal nostro tempo.
Armi che si chiamano chitarra e presenza, compagni e sinonimi di pace e nonviolenza.
Sulle note di una serie infinita di meravigliose canzoni (delizia, altresì, delle orecchie avvezze ad eccellente musica) e di coraggiosi testi, Agnese dipinge da anni il mondo di colori vivi, donando luce e forza ai giusti, fiducia soprattutto ai giovani, sorrisi a chi ha ancora voglia di stringere la mano.
Lungo le strade della martoriata provincia casertana, sostenuta dalla gente comune e da rappresentanti di governi locali che veramente e ciecamente ci credono, ha percorso chilometri in marce e cortei al grido della pace e della civiltà, per sensibilizzare e spingere tutti a dare il loro contributo per fare di questo mondo corrotto e sconquassato un luogo dove possano regnare la giustizia ed il rispetto.
“Gli uomini veri” sono quelli “che han resistito”, quelli “che non si sono piegati mai” e “che con coraggio han denunciato”.
Sono tutti quelli che hanno vissuto storie incredibili e subìto incredibili orrori.
Sono quelli che continuano a combattere per le generazioni future.
Sono quelli che sono morti perché hanno scelto di camminare sulle strade più difficili ed impraticabili nel nome della legalità da affermare a tutti i costi in un mondo abulico, dominato dalla rassegnazione e dalla indifferenza.
Sono quelli che hanno denunciato le ingiustizie di sistema, le mafie, le guerre.
Sono le vittime di terrorismo, di disastri ambientali, di soprusi di governi, di follie di insani automobilisti, di chi non si cura della sicurezza sul lavoro.
Sono tutti coloro che i delinquenti e i disonesti hanno punito perché "lontani" dalle loro “leggi”.
La preziosa videoclip che fa da cornice al brano è piena di eccelsi esempi da ricordare: dai leader che hanno combattuto per l’affermazione della pace e dei diritti umani (Mons. Tonino Bello, Mons. Raffaele Nogaro, Aldo Capitini e Giorgio La Pira), ai premi Nobel per la Pace (Gandhi, Dalai Lama, Madre Teresa di Calcutta, Martin Luther King, Nelson Mandela, Malala Yousafzai, Leymah Gbowee); dai martiri delle mafie (come i giudici Falcone e Borsellino, Giancarlo Siani, Don Peppe Diana, Don Pino Puglisi, Roberto Mancini, Simonetta Lamberti, Angelo Vassallo) a volti forse meno noti ma altrettanto emblematici di martiri dei nostri tempi, come, tra gli altri, Vittorio Arrigoni e Rachel Corrie (attivisti dell'ISM, martiri per la Pace, ammazzati in Palestina durante la guerra mentre si interponevano come mediatori in azioni di Pace), Stefano Ferrario (attivista e giornalista di Peacereporter deceduto per un incidente stradale provocato), Giulio Regeni (attivista per i diritti umani e ricercatore, torturato e ucciso in Egitto), Giuseppe Macchiarelli (ucciso sul luogo di lavoro nella strage della Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere), Vincenzo D'Allestro e le altre vittime dell'attentato terroristico di Dacca in Bangladesh. E poi, ancora, fotogrammi che ricordano la Shoah, che denunciano i massacri dei conflitti palestinesi e siriani, per completarsi e finire con la foto del piccolo Aylan Curdi, di Omran Daqneesh e della bimba con i pugni alzati, divenute simbolo di una guerra atroce e assurda.
Senza di lei, gli “Uomini veri” non avrebbero mai potuto essere ricordati così, tutti insieme, tutti con negli occhi sete di giustizia, di amore, di servizio. Agnese Ginocchio non si stanca mai di portarli nelle scuole, nelle piazze, nelle Istituzioni, tra la gente. Con il suo impegno e con la sua dedizione assoluta alla causa sta costruendo un lungo “percorso di pace”, le cui tappe, contrassegnate da un Albero della Pace, sono i comuni della provincia dove è giunta la Fiaccola della Pace, simbolo di quell’incessante cammino che il Movimento persegue da anni per diffondere la cultura di sana coscienza civile, rivolta alla promozione di un alto programma di vita e di comportamenti per un mondo a misura di giustizia sociale.
Un brivido, poi, assale e sconvolge l’animo quando si ascolta il ritornello di questa mirabile canzone.
Ad un celebre aforisma incastonato nel “sogno” di Martin Luther King (“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”), Agnese …si permette -ma può farlo, ne ha pieno titolo!- di aggiungere una frase che arreca ulteriore preziosismo ad una sublime riflessione; parole dettate dallo sconcerto da cui si viene colpiti quando si osserva attentamente la “cosiddetta” società moderna.
“Abbiamo imparato ad insegnare come i Dotti”, dice, a buona ragione, Agnese: come per dire che non solo il grande Martin ha pienamente ragione, ma che la situazione è molto peggiorata da quando, oltre mezzo secolo fa, egli pronunciò quella amarissima “sentenza”: ci lamentiamo continuamente, insomma, della “solitudine” dell’uomo, in crescendo spaventoso, ma poi abbiamo paura dell’estraneo, vediamo in lui un potenziale pericolo per la nostra incolumità, rifiutandoci di avvicinarci l’uno all’altro. Un altro messaggio “implacabile” di Agnese. Un altro frutto di profonda meditazione dall’alto di un pensiero immensamente presente nella realtà odierna.
Gli “Uomini veri” sono coloro “che hanno deciso di uscire fuori da una massa di indifferenti”, quelli che “con coraggio hanno creduto che con la forza della parola si può combattere l’omertà, si può difendere la verità e sradicare il marcio”. Perché l’obiettivo finale, unico, insostituibile, è quello di “far nascere, far vivere una nuova civiltà in cui prevalga il diritto e la giustizia”.
E solo così potrà esserci la “pace fra gli uomini veri”.
Agnese Ginocchio è abituata a cantare così, con fermezza ed audacia, le speranze dell’Umanità.
Sì, perché Agnese Ginocchio è una donna vera!
Nicola Ciaramella
Clicca sulla freccetta per ascoltare "Gli Uomini Veri"
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Tra le più importanti iniziative portate avanti dal Movimento per la Pace di Agnese Ginocchio c’è il “Percorso di Pace” (visibile in parte anche su google-map), le cui tappe, contrassegnate da un Albero della Pace, sono i comuni della provincia dove è giunta la Fiaccola della Pace. A San Nicola la Strada quest’Albero fu piantato in Piazza Nassiriya giovedi 22 ottobre 2015 dal sindaco Marotta, dopo la firma del protocollo con cui San Nicola la Strada entrava per diritto nel “coordinamento provinciale Enti locali Pace”, essendo già in possesso del titolo di Città per la Pace.
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