In una lettera al sindaco e agli amministratori comunali tutta l’amarezza del parroco della Pietà per la mancata costruzione della nuova chiesa...

«Al Sig. Sindaco, agli Assessori e Consiglieri Comunali del Comune di SAN NICOLA LA STRADA.
Preg.mo Sindaco, Sigg. Assessori Comunali, Sigg. Consiglieri Comunali,
ho ricevuto dal Sig. Sindaco in data 02/02/2008 prot. N.1578 una lettera nella quale mi è stato comunicato che l'Amministrazione Comunale è in attesa della necessaria e propedeutica sottoscrizione della convenzione dei richiedenti che hanno avuto approvata la lottizzazione e poi andare in Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva della delibera di donazione alla Diocesi di Caserta per la costruenda chiesa e connesse opere parrocchiali.
Sento il bisogno di dare una risposta ed esprimere a Voi tutti, Preg.mo Sindaco, Sigg. Assessori Comunali, Sigg. Consiglieri Comunali, una mia considerazione personale, che penso sia il pensiero di tanta gente che attende da circa 8 anni questo terreno.
Una popolazione cresciuta a dismisura esige lo spazio per realizzare un sogno che dura da oltre 30 anni. Sono qui da circa 20 anni e dopo poco tempo di permanenza, a voce e per corrispondenza (di cui sono in possesso), chiedevo il terreno per la costruenda chiesa o nella zona Michitto o poi sul terreno tra Via Perugia e Via Torino e poi ancora nella zona dove in seguito è stato costruito il Parco Irene.
Mi decisi di chiedere, nel rispetto della Legge Regionale del 9 maggio 1990, al Sindaco Nicola Tiscione un terreno di 7000 mq nella zona che il P.R.G. prevedeva quale zona per esproprio per pubblica utilità. E perché l'amministrazione Tiscione perdeva tempo prezioso per portare in Consiglio Comunale la richiesta fatta prima da me e poi, più giusta, dal Vescovo di Caserta, lo stesso attuale Sindaco incalzò continuamente e fortemente perché di addivenisse a una decisione positiva.
Finalmente si deliberò l'esproprio per pubblica utilità del terreno. Solo un consigliere su 16 votò contro. Grande la gioia del sottoscritto e della gente e del Vescovo e non di meno dello stesso Pascariello Angelo.
Poi,concluso il mandato di Tiscione, con motivazione diversa, penso anche scombinata (la parrocchia è povera...non ha soldi per comprare il terreno etc...), fu avviato un "tavolo di concertazione" per poter offrire gratis alla parrocchia il terreno per la costruzione della chiesa.
Veramente devo confermare che proprio lo stesso Sindaco Angelo Pascariello e l'Ing. Luigi Landolfi, allora Presidente del Consiglio Comunale, prima delle elezioni amministrative, mi fecero credere che avrei costruito sull'esistente campo sportivo di Via E. Fermi la desiderata chiesa, qualora avessero vinto le elezioni: "Questo è il terreno che ti darò! Il modo lo so io"...
Ho partecipato personalmente al tavolo di concertazione. Anzi ho anche sottoscritto l'accettazione della proposta. Ma poi, consigliato (non dico da chi!), invitai il Vescovo ad intervenire con una sua lettera, nella quale dichiarava di non accettare quella soluzione per motivi gravi e veri. Così il tavolo andò a monte!
Il Sindaco comunicò ai proprietari la decisione dell'Amministrazione precedente, cioè quella di procedere all'esproprio; i proprietari stessi, pare, inoltrarono ricorso al TAR. Senza mai revocare né la delibera dell'Amministrazione Tiscione, né questa comunicazione ai proprietari del terreno, si organizzò un altro tavolo di concertazione, con la partecipazione di Mons. Antonio Pasquariello, Vicario Generale, che si concluse con la concessione di costruzione di centri commerciali (D4) e si decise altresì, sottoscrivendo, che lo standard urbanistico, con una futura decisione del Consiglio Comunale, venisse donato per la costruenda chiesa. Questo fu il parto celebrato. Ancora una volta, lucidamente e barbaramente, si realizzava l'interesse dei privati, motivandolo con la scusa di donare un pezzo di terra situato in fondo ad un lotto, senza alcuna forma, insufficiente anche a rispettare i parametri che impone la C.E.I. per ottenere il contributo per la costruzione di chiese.
Soluzione infelice quella del tavolo di concertazione per diversi riconosciuti motivi:
- Sono trascorsi ben 8 anni, fino a questo momento, e non ancora c’è soluzione alla richiesta;
- Abbiamo perduto i contributi C.E.I. per la costruzione, allora facili ad averli;
- I prezzi dei materiali sono lievitati vertiginosamente;
- Il terreno eventualmente donato dal Consiglio Comunale esige palificazioni che costano fortemente, incidendo sulla spesa della costruzione.
- Il terreno, trasformato in D4, classificato dal PRG come F9, dove sarà trasferito o reperito?
Potrei continuare a significare altri motivi. Una cosa è certa: si è favorito il privato o componenti dell'Amministrazione, colorando il progetto ...per ottenere che la chiesa che non ha soldi e potesse godere dello standard urbanistico gratuitamente...
Ma pensate che non abbia io capito, e con me tutta le gente, il perché di questa decisione? O pensate che solo qualcuno capisca e sia così astuto da millantare e barare sui veri motivi?
Per quanto mi riguarda personalmente, io non ho bisogno di costruire un'altra chiesa per me. Non serve a me. Ho 71 anni, sono vecchio, malato e certamente non ne vedrei la conclusione.

Se è vero, come è vero, che la chiesa è l'unica realtà che promuove, socializza, fa incontrare, fa crescere, crea relazioni, in una città tutto cemento quella di San Nicola la Strada l'unica isola di bene e di amore, l'unico faro di luce e di bontà è proprio la chiesa e le sue opere. La chiesa, qui a San Nicola, è l'unica realtà che favorisce amore, comprensione, serenità. Tutte le altre realtà di questa città non sono altro che fare soldi, un arricchirsi continuo all'ombra delle poltrone. Questa città arricchisce pochissimi e sempre gli stessi. Siamo in una città invivibile, che scoppia di abitanti, diventando un luogo di malavita, di microcriminalità, dove si perpetrano abusi di ogni genere. Un paese da un volto originario di storia genuina e sincera, trasformato in un bunker di cemento! Giratevi un poco intorno! Era questa la città di San Nicola che si immaginava si realizzasse?
Voi che certamente vivrete più a lungo "gusterete" le conseguenze di una città di 4 kmq abitata con densità pari a quella di Hong Kong.
Cari Amministratori, ho avuto tra le mani la lettera del Dr. Celiento: "sogno spezzato di una chiesa per don Oreste e per tutta la parrocchia". Lo ringrazio per sue affermazioni che interpreto come dispiacere per tutti e condanna per voi.
Avevo chiesto di donare alla costruenda parrocchia il campo sportivo di Via E. Fermi (proposta dell'Amministrazione) e di lasciare tutta inalterata la zona in questione.
Avete messo la ciliegina sulla torta con il vostro operato amministrativo, decidendo di spendere 400.000 euro per lavori allo stesso campo sportivo. Le firme degli assessori Zampella, Palumbo, De Lucia, Martire, Gallo e Magnifico (il solo Paradiso era assente) e quella del Sindaco Pascariello sono il fatto più evidente che la chiesa non dovrà essere costruita.
Questo avete ancora deciso! E sia!
Al Sindaco Pascariello ricordo che, solo se avesse voluto, la costruzione dell'erigenda chiesa avrebbe potuto disporre del 7,50% dei fondi Bucalossi, permettendo in questo modo l'acquisto del terreno (anche di maggiore quantità) con la costruzione delle annesse opere parrocchiali. Si sarebbe potuto finanziare totalmente l'opera insieme all'Amministrazione Comunale...per il vero bene di tutti. Ma evidentemente sono altri i desideri e i sogni che si accarezzano o che si pensano di realizzare. La chiesa? La chiesa no! E si finisca, una volta per tutte, di sbandierare e di far propaganda elettorale (perché anche questo si è fatto!) che si vuole la chiesa.
Ringrazio tutti! Fate buona amministrazione!
Il tempo è galantuomo, si dice. L'ultima parola è della nostra gente, non di chi farneticando superbamente e credendo di essere il re, si accorgerà di essere una zucca vuota.
La cronaca e la storia dei prossimi anni daranno la sentenza.
A proposito, grazie di tutto!»

Don Oreste Farina, 9/3/2008

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