Dopo le ferie le mazzate: meno male che ci sono le banche…
Non sappiamo se hanno scherzato, ma moltissimi cittadini ci hanno detto che, prima di concedersi qualche meritato giorno di riposo, hanno presentato richieste di prestiti personali per poter fronteggiare le imminenti mazzate fiscali in arrivo per Natale…
Scherzi o non scherzi, tra il serio ed il faceto, incavolati o rassegnati, una cosa è certa: a causa del dissesto finanziario del Comune decretato nella scorsa legislatura, i cittadini di San Nicola la Strada pagheranno le imposte locali e i servizi comunali al massimo dei costi e delle aliquote per la durata del prossimo quinquennio.
Facile il calcolo, per farlo non ci vuole certamente un premio Nobel per la matematica: una famiglia media pagherà, in media, poco meno di un migliaio di euri in più all’anno. Che, moltiplicato per cinque, fa poco meno di cinquemila.
Non sappiamo, sinceramente, se hanno scherzato quei tantissimi cittadini che, scherzosamente interpellati, ci hanno detto di aver presentato, prima di andare in ferie, una richiesta di prestito personale agli istituti creditizi esistenti in zona.
Rimediato, insomma, qualche bagnetto nella conca d’acqua sistemata sul terrazzo di casa, è praticamente saltata la macchinetta nuova a gpl, molto meno inquinante e rumorosa di quella vecchia centoventisei del novantadue che non si riesce proprio a portare allo scasso.
Ma, in cambio, è salvo l’onore: nulla può valere l’immagine di chi tiene fronte con decoro ad una improvvisa flagellazione.
La rabbia maggiore, però, e non bisogna stancarsi di sottolinearlo e di ripeterlo fino allo spasimo, è che tutto ciò si poteva evitare.
Si, la “tragedia” si poteva proprio tranquillamente evitare, come raccontano le note cronache che in calce ricordiamo.
Infatti, “qualcuno”, in quel triste dicembre dello scorso anno, quando ebbe a maturare il dramma, disse, praticamente, così: “Mi dimetto, pigliatevi pure la mia testa, cosa che fortemente volete, ma, vi scongiuro, approvate il riequilibrio finanziario pluriennale, in modo che si eviti la paralisi del Comune e, soprattutto, non si penalizzino i cittadini facendogli pagare il massimo del massimo delle tasse per cinque lunghi anni.”
In risposta, “altri”, che avrebbero potuto dimostrare veramente quanto bene, senza ipocrisia, vogliono ai cittadini, invece di votare quel bilancio che avrebbe sanato tutto, voltarono le spalle e se ne andarono. Perfettamente consapevoli delle legnate che, un po’ più in là, come poi è avvenuto, i signori commissari (che sono già costati e costeranno per totale di un milione e duecentomila euro) avrebbero inferto al popolo dei contribuenti sannicolesi, chiamati a sacrificare la prossima tredicesima sull’altare della politica, che a tutti fa bene eccetto che a lor poveretti.
“Altri” che, emuli del grande Eddy Merckx, ritroviamo, dopo il rifacimento dei giochi, felicemente e p(rep)otentemente in testa al plotone.
Ma anche di un’altra cosa dobbiamo essere certi. Se costoro sono ancora lì, e più forti di prima, una ragione c’è. Ci vorrà ancora qualche mese, è naturale; bisogna pure essere pazienti, che diavolo. Ma non si può non essere assolutamente certi che costoro già stanno intensamente studiando. Sì, forti del loro genio superiore, costoro qualcosa di meraviglioso stanno sicuramente per inventare. Sì. E’ d’obbligo esserne certi. Perché il loro impegno, da qui al 2020, salvo sorprese sempre dietro l’angolo, sarà mirato ad un solo scopo: far recuperare ai cittadini sannicolesi tutti i soldi che ciascuno pagherà per colpa di quella maledetta ossessione chiamata politica. Sì, perché aver causato il disastro, essere rieletti a suon di trombe e diventare agugliotti del timone non avrebbe senso se costoro se ne stessero, adesso, braccia al sen conserte senza nulla fare per scusarsi con i poveri contribuenti che hanno massacrato. Dunque, lunga vita a costoro!
Perché costoro combineranno certamente tantissime belle cose ai cittadini.
Altro che, come dicono i soliti pessimisti di decurtisiana memoria, un servizio del quale non si scorderanno mai più.
Nicola Ciaramella
(in alto, l'ultima simpaticissima vignetta di Vittorio Di Tommaso)
Una “tragedia” che si poteva evitare
Le date e gli avvenimenti della scorsa consiliatura che hanno portato alle superstangate fiscali per i cittadini di San Nicola la Strada
-2 ottobre 2014: a seguito della mancata approvazione entro il termine del 30 settembre del bilancio di previsione 2014, il prefetto nomina un commissario ad acta "per la predisposizione di ufficio e sottoposizione al consiglio comunale dello schema di bilancio di previsione 2014 e degli atti connessi ".
-31 ottobre 2014: il commissario ad acta dichiara “l’impossibilità di approvare un bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale nel rispetto del pareggio finanziario e degli altri equilibri di bilancio” e demanda al consiglio comunale “la scelta della procedura di risanamento più appropriata”.
In seguito a questa deliberazione, con nota successiva, il prefetto invita il consiglio comunale di San Nicola la Strada ad adottare, entro il termine di venti giorni, “le iniziative ritenute più opportune, in relazione alla situazione rappresentata dal commissario ad acta, allo scopo di evitare la paralisi del funzionamento del Comune”.
-18 novembre 2014: un consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza passa, di fatto, all’opposizione, pur dichiarandosi “indipendente”; il sindaco non ha più, a questo punto, la maggioranza per scongiurare il dissesto finanziario del Comune.
-1 dicembre 2014: nella riunione del consiglio comunale convocato per la finalità di cui alla nota del prefetto (iniziative per evitare la paralisi del Comune: ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale), il sindaco rassegna le proprie dimissioni invitando l’opposizione a votare per evitare il dissesto, che avrebbe arrecato, tra l’altro, pesantissimi aumenti per cinque anni ai contribuenti.
In risposta, tutti i nove membri dell’opposizione (che hanno, a questo punto, le dimissioni pronte del sindaco e i numeri per approvare il piano di risanamento e salvare così il Comune dal penalizzante dissesto) abbandonano l’aula consiliare, facendo così venir meno il numero legale dei presenti e con esso la possibilità di deliberare.
-3 dicembre 2014: ultimo tentativo del sindaco per evitare il dissesto finanziario del Comune. Riconvocazione del consiglio comunale (il 3 dicembre è il termine assegnato dal prefetto) con all’ordine del giorno il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (nella sostanza, la predisposizione di un piano di rientro dai debiti da smaltire in mediolungo periodo per non gravare esclusivamente sui cittadini, cosa che farebbe, ex lege, l’eventuale commissario prefettizio).
All’appello rispondono i consiglieri di minoranza (diventati nove, cioè …maggioranza), il sindaco e soltanto due consiglieri della maggioranza ...diventata minoranza (gli altri non si presentano, ritenendo di rimandare alla seconda convocazione oppure giudicando evidentemente impossibile un ribaltamento delle posizioni da parte dell’opposizione).
Votazione. L’opposizione è contro. La proposta di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale non è approvata.
-4 dicembre 2014: il prefetto, in attesa del successivo decreto di scioglimento, sospende il consiglio comunale e nomina il commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’ente con i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.
-31 dicembre 2014: il commissario ad acta, preso atto che “la massa dei debiti fuori bilancio allo stato è quantificata in euro 7.276.820, 49”, “dello squilibrio del bilancio di previsione 2014 per euro 1.333.748, 22” e “che l’intera massa debitoria non è validamente fronteggiabile con le modalità previste dalla legge e che tale situazione, unitamente allo squilibrio di competenza ed al cronico deficit di cassa, non consente l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”, dichiara il dissesto finanziario del Comune.
Nella stessa data e, via via, proseguendo nel mese successivo di gennaio 2015, il commissario, senza pensarci neanche un attimo, porta al massimo le aliquote dell’addizionale comunale Irpef, Imu, Tasi, Tari, acqua, nonché le tariffe di tutti i servizi comunali a domanda sia dei privati che delle imprese.
La griglia dei pesantissimi aumenti
PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO | |
IRPEF | 0,60%; (su un reddito di 15 mila euro annuo il cittadino avrebbe pagato 90 euro annuo) | 0.80%; (sullo stesso reddito e per cinque anni pagherà 120 euro l’anno per i prossimi 5 anni) |
DIRITTI DI SEGRETERIA - AREA URBANISTICA | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
certificati di destinazione urbanistica | 25 euro a certificato |
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attestazione per le aree percorse dal fuoco | 25 euro a certificato |
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attestazione di esistenza vincoli | 150 euro a certificato |
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certificato di idoneità locali | 25 euro a certificato |
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comunicazione inizio attività C.I.A. legge 22.5.2010 n. 73 | 80 euro a certificato |
|
comunicazione inizio attività | 80 euro a certificato |
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S.C.I.A. fino a mq 100 | 80 euro a certificato |
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Scia da mq. 101 a mq. 500 | 80 euro a certificato | 250 euro a certificato |
Scia oltre i 501 mq | 80 euro a certificato | 250 euro a certificato |
agibilità | 50 euro a certificato | da 300 a 500 euro a certificato |
permessi a costruire | da 50 a 150 euro | da 250 a 1100 euro |
SERVIZI DEMOGRAFICI | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
certificati anagrafici in carta libera | 50 centesimi di euro a certificato |
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certificati anagrafici in bollo | 50 centesimi di euro a certificato |
|
dichiarazioni sostitutive ed autentiche in carta libera | 50 centesimi di euro a certificato |
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dichiarazioni sostitutive ed autentiche in bollo | 50 centesimi di euro a certificato |
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carta di identità | 5,50 euro |
|
SERVIZI CIMITERIALI | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
tumulazione | 111,80 euro |
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solo estumulazione | 84,64 euro |
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estumulazione con smaltimento | 196,44 euro |
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estumulazione e tumulazione | 196,44 euro |
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lavaggio resti mortali | 00,00 euro |
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TASI - IMU | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
abitazione principale | 1 % sulla rendita catastale |
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abitazione principale categoria A/1-A/8-/9 | 4 % sulla rendita catastale |
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altri immobili | 8,60 % sulla rendita catastale |
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TOSAP – OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO | PRIMA DEL DISSESTO | DOPO IL DISSESTO |
occupazione di suolo pubblico permanente | 28,90 euro a mq. |
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occupazione di suolo pubblico temporaneo | 2,10 euro a mq. |
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