Il "concittadino" Don Antonio: “A San Nicola la mia esperienza più bella”
Si è svolta la cerimonia di investitura a cittadino onorario dell’ex parroco che guidò Santa Maria degli Angeli dal ‘71 al ’90.
Don Franco: “Caro Don Antonio, tu hai avuto un’età aurea come parroco e come comunità parrocchiale”.
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Un tripudio di gioia e di commozione ha fatto da cornice alla cerimonia di consegna a Mons. Antonio Pasquariello della cittadinanza honoris causa di San Nicola la Strada.
Don Antonio: così egli vuole che lo si continui sempre a chiamare e soprattutto così i suoi “concittadini” che mai lo hanno dimenticato. Nelle sue parole rivolte ai fedeli e alla città alberga tutto l’amore, tutto lo spirito di comunità che ha animato la sua missione spirituale svolta a San Nicola per due decenni: “Il nostro impegno deve essere quello di vivere Cristo in terra. Non solo a parole, ma con segni. Il cristiano deve portare avanti un discorso di promozione umana e di civiltà”.
Molto bello anche il discorso di Don Franco Catrame, che ha accolto con gioia l’onorificenza assegnata al parroco di cui fu vice agli inizi della sua vita sacerdotale.
“Caro Don Antonio -ha detto Don Franco- tu hai avuto una età aurea come parroco e come comunità parrocchiale. Oggi, purtroppo, la realtà è ben diversa. Si cambia sempre e purtroppo non si cambia sempre in meglio. Anche per noi sacerdoti c’è un prima e c’è un dopo”.
Don Franco si sente in comunione e sintonia con Don Antonio e, citando una frase di Paolo VI, esalta a viva voce il concetto di “missionarietà”, che “è la natura della chiesa”.
“Oggi, però -aggiunge- pare che si sia perso tutto. Anche chi è chiamato a questo ministero, tante volte non sente questo grande desiderio di vivere questa missionarietà della nostra comunità. Oggi sembra che noi sacerdoti della nostra età siamo passati. Oggi ci sono nuovi metodi, nuove forme. Ma non vorrei che queste nuove forme siano soltanto tali. Esse hanno bisogno di un’anima, di un cuore, perché altrimenti sono dei semplici passaggi che non lasciano grandi tracce. La comunità, come un tempo era vicina al suo parroco, al suo sacerdote, dovrebbe continuare ad esserlo. Non è per forme di attrattiva che si deve sentire la partecipazione. Il sacerdote porta dentro la grazia che riceve e che condivide. La vera comunità prega per il pastore e lo sostiene, non abbandona i suoi pastori”.
“Grazie a Don Antonio, -così Don Franco ha concluso il suo accorato intervento- grazie a quanti in questi anni sono rimasti suoi amici. E’ veramente importante rimanere amici. Gesù ci ha parlato di amicizia. Partiamo da questo. Siate miei amici, voi dovreste essere gli amici del parroco, gli amici del sacerdote, di chi qui spende la sua vita. Non è un ufficio, è un dono di vita quello del sacerdote. Una volta questo era chiaro, era sentito, era più vivo, c’era la corrispondenza. Spero che ci sia ancora”.
A celebrare, sabato 15 maggio, la Santa Messa -animata dalla Corale polifonica parrocchiale e partecipata da fedeli, rappresentanze di associazioni cattoliche (tra cui quella degli Accollatori San Nicola) e autorità (sindaco Vito Marotta, presidente del consiglio comunale Eligia Santucci, comandante della polizia locale Alberto Negro, alcuni assessori e consiglieri comunali- è stato lo stesso Mons. Don Antonio Pasquariello insieme con Don Franco Catrame e Don Pasquale Lunato (il parroco che ha guidato per il periodo di tempo più lungo Santa Maria degli Angeli).
Al loro fianco i diaconi Don Michele Tagliafierro, Don Raffaele Santamaria e Don Lino Tiscione.
Al termine della funzione, la cerimonia di consegna ufficiale a Don Antonio Pasquariello del titolo di cittadino ad honorem con gli interventi del presidente onorario della Pro Loco, Lucio Bernardo (il presidente effettivo Carlo D’Andrea, come noto, è in forzata convalescenza e proprio ieri ha rivolto il suo saluto ai convenuti tramite il Corriere di San Nicola), del presidente dell’assise comunale e del sindaco.
Tutti, naturalmente, a ricordare i motivi del conferimento di questa onorificenza, che sono stati espressi nel documento deliberato dal consiglio comunale nello scorso febbraio su proposta della Pro Loco.
Don Antonio Pasquariello è stato il terzo parroco più longevo della storia di Santa Maria degli Angeli: per un periodo più lungo rispetto al suo, precisamente 22 anni, hanno guidato la parrocchia Don Pasquale Lunato (dal 1990 al 2012) e Don Filippo Raffone (dal 1846 al 1868).
La prima e più completa biografia di Don Antonio Pasquariello fu scritta nel 1988 dallo storico periodico di San Nicola la Strada “Il Ponte” in occasione della sua nomina a “Personaggio dell’Anno”: fu, questo, un segno di riconoscenza e di gratitudine che la testata co-fondata e diretta da Nicola Ciaramella volle porgere in suo onore, a concreta testimonianza di quanto già fosse fortemente sentita nel cuore della popolazione l’importanza della sua opera, poi sfociata, oggi, 33 anni dopo, nel conferimento della cittadinanza onoraria.
Nato a Caserta-Briano il 15 luglio 1940, Don Antonio trascorse la prima infanzia a Roma e terminò le scuole elementari a Caserta, dove ritornò per la prematura scomparsa della mamma. Con l’aiuto del padre, brigadiere di polizia, frequentò le scuole medie all’Istituto Giannone e nel 1952 entrò in seminario a Caserta.
Nel 1954 si trasferì al seminario di Benevento, dove portò a termine gli studi liceali e teologici.
Il 5 luglio 1964 venne ordinato sacerdote e quindici giorni dopo gli vennero affidate le parrocchie casertane di Garzano e Tuoro. Nello stesso tempo l’allora cardinale Rizzardi gli conferì l’incarico di vice rettore del seminario di Benevento.
Nel 1967 si iscrisse a Roma al corso di Missiologia e, dopo il primo anno di studi, si recò in Africa nel Burundi per completare la tesi sui Watussi.
Nel 1969 fu nominato parroco di Caserta-Sommana.
Il 14 febbraio 1971 prese possesso canonico della parrocchia di Santa Maria degli Angeli in San Nicola la Strada, succedendo al compianto Don Domenico D’Andrea, che l’aveva guidata dal 1954.
Il momento era critico, ma il giovane sacerdote non si diede per vinto. San Nicola la Strada era una cittadina in via di espansione e presentava delle problematiche più ampie e complesse rispetto alle parrocchie amministrate in precedenza. Gli venne consegnata una chiesa grandissima priva di casa canonica, senza strutture di sostegno e con grandi problemi di manutenzione. Trovato alloggio, inizialmente in affitto, in un vecchio fabbricato della famiglia Giannotti in Via Santa Croce (che adibì a sede di attività parrocchiali), dovette rimboccarsi le maniche.
Pian piano conobbe l’ambiente, le tradizioni, la cultura cittadina.
Nel 1975 ricavò una stanzetta nei locali parrocchiali e vi prese dimora.
Nel 1978 creò l’oratorio utilizzando i locali della cripta, adibiti fino ad allora a catacombe-ossario.
In quegli anni diede anche fondamentale impulso per la ripresa delle attività della Confraternita di San Nicola di Bari, riaprendo e ristrutturando, tra l’altro, la cappellina-sede di Via Bronzetti.
Nel 1980 affrontò da solo, in più riprese, i ladri che saccheggiarono letteralmente la chiesa, asportando pezzi pregiati del 600-700 napoletano. Il patrimonio artistico di San Nicola la Strada perse per sempre il Gesù Bambino in legno di San Stanislao Costa, il Gesù Bambino della Madonna del Carmine e molti pezzi del presepe. Neppure il pastorale in argento di San Nicola venne risparmiato.
Poi il terremoto del novembre 1980.
La chiesa rimase chiusa per circa sei anni con comprensibile disorientamento dei parrocchiani. Don Antonio si adoperò per ricucire questi scompensi. Trasferì tutte le attività parrocchiali nei locali dell’ex orfanotrofio, grazie anche all’interessamento dell’amministrazione comunale (in quel periodo guidata da Marco Ursomando e poi da Felice D’Andrea). Le funzioni religiose vennero celebrate nella cappella dell’orfanotrofio che, se pur piccola, assicurò il conforto della presenza liturgica.
Nel 1985 ebbe a battersi senza sosta, con tenacia, forte determinazione, sacrificio personale e con il trasporto dello spirito, per strappare alla lenta macchina della burocrazia e della politica la ristrutturazione della chiesa madre, che languiva ormai da cinque anni.
Si rivolse al pretore di Caserta e denunziò i gravi ritardi della ditta romana a cui erano stati affidati i lavori; conquistò, così, il diritto di terminare il primo lotto di lavori con una ditta di fiducia del luogo, l’impresa di Giuseppe Feola, ottenendo l’agibilità delle strutture e la riapertura al culto nel 1986. Don Antonio si adoperò, negli anni successivi, per dotarla di un altare in marmo (suo dono personale), nuovi banchi e nuove campane.
La vita riprese, anche se molto doveva essere ancora fatto.
L’oratorio crebbe, in breve si raggiunse la cifra di 150 ragazzi iscritti. Anche l’Azione Cattolica, uomini e donne, raggiunse le 50-60 unità. Santa Maria degli Angeli, la “parrocchia della piazza”, iniziò una nuova stagione, riunendosi e riorganizzandosi intorno al suo parroco, figura ricca di carisma e di spiritualità.
Ma l’opera di Don Antonio non si esauriva nei confini di San Nicola la Strada.
Le sue riconosciute capacità gli permisero di ricoprire in Diocesi incarichi di rilievo. Fu, in quegli anni, vicario per gli affari economici del Vescovado di Caserta, presidente del Tribunale ecclesiastico, vicario generale per le cause matrimoniali, vicario per le cause di beatificazione, presidente dei revisori dei conti della Diocesi.
Il 20 gennaio 1990, con una solenne funzione celebrata nella Cattedrale di Caserta, Mons. Antonio Pasquariello, a seguito di incarico conferitogli dal Vescovo Cuccarese, prese possesso canonico della Parrocchia di S. Michele Arcangelo.
Fu il primo passo del proseguimento di un cammino ancora più importante nella diocesi casertana, poi culminato nella nomina a Vicario Generale e Vicario giudiziale del tribunale diocesano.
Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola
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GLI ARTICOLI DEL CORRIERE DI SAN NICOLA SULLA CITTADINANZA ONORARIA A DON ANTONIO PASQUARIELLO:
-https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/conferita-a-mons-don-antonio-pasquariello-la-cittadinanza-onoraria
-https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/mons-antonio-pasquariello-sara-cittadino-onorario-di-san-nicola-la-strada
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composta da
Nicola Ciaramella
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(TUTTO sulla carriera del piccolo grande fenomeno del motociclismo casertano)
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