La prima pietra del «Dopo di Noi»
Fondazione Casamore e Soccorso Costantiniano hanno dato il via ad un grande progetto di volontariato a favore di persone affette da autismo.
Folla di autorità e di rappresentanti di istituzioni ed associazioni alla cerimonia di stipula dell’accordo.
Ma prima del “dopo” c’è l’ “adesso”: occorre che alle belle intenzioni seguano subito i fatti. Le istituzioni mettano subito mano alle proprie tasche per aiutare a realizzare quella auspicata grande casa che serva a garantire un’esistenza dignitosa ai portatori di questa disabilità. Il Comune dia per primo l’esempio, sostenendo concretamente quella che è la più grande associazione a scopo sociale mai sorta sul suo territorio.
E’ stato un evento epocale. Per l’importanza sociale dell’oggetto, per la novità assoluta introdotta nel mondo associazionistico locale, per la qualificazione delle istituzioni intervenute a testimoniarlo.
Venerdi 29 novembre, nella sede della Fondazione Casamore in Via G. D’Annunzio, è stata posta la prima pietra di un progetto che non ha precedenti.
La Fondazione Casamore di San Nicola la Strada, presieduta da Alfonso Teti, e il Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano, associazione onlus impegnata in missioni umanitarie, in Italia e all’estero, presieduta da Pierluigi Sanfelice, hanno ufficializzato la stipula di un accordo grazie al quale nascono le fondamenta di una grande casa, fondata sull’amore, a disposizione di persone affette da autismo che non abbiano la possibilità di stare in famiglia, in cui ci siano tutte le condizioni per poter a loro assicurare qualità di vita, autonomia, assistenza medica e sociale prestata da figure professionali specialistiche, tutela, reinserimento sociale e lavorativo.
Il tutto -in devoto ossequio al comune obiettivo di solidarietà, nel modo più moderno possibile e, come ha detto il marchese Sanfelice, “perché i disabili non sono un mondo a parte, ma una parte del mondo” -su ispirazione della legge n. 112/2016 «Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare», meglio nota come legge sul «Dopo di Noi», entrata in vigore il 25 giugno 2016, che ha introdotto specifiche tutele per le persone con gravi disabilità quando viene meno il sostegno familiare.
Obiettivo del «Dopo di Noi», infatti, è quello di costruire una casa in cui si respiri lo stesso calore della famiglia, è quello di realizzare progressivi percorsi di presa in carico delle persone disabili durante l’esistenza in vita dei genitori, al fine di favorire la loro autonomia e la piena integrazione nella società nel periodo successivo alla scomparsa dei familiari. Quando le persone con disabilità perdono i genitori, infatti, si ritrovano sole, spesso senza più nessuno che si prenda cura di loro. Per questo, in Italia come in molti altri paesi europei, è nata l’esigenza di dotarci di una legge per aiutare i disabili ad affrontare la vita di fronte al progressivo invecchiamento dei propri cari, sostenendo le famiglie a progettare e realizzare il distacco dai figli quando i genitori sono ancora in vita, attraverso progetti di co-housing assistita con altri disabili e supporto alla domiciliarità per prevenire l’istituzionalizzazione in strutture residenziali.
Il progetto che nasce è di una valenza incommensurabile; lo spirito che lo muove è tutto racchiuso negli alti ideali umanitari sostenuti dalla onlus del marchese Sanfelice e nella “mission” di Casamore, che così, meravigliosamente, recita: «Casamore è una fondazione solidale senza scopo di lucro che realizza la propria mission finanziata esclusivamente da donazioni e raccolta fondi. Nasce come sportello informativo, punto di riferimento, orientamento e supporto per famiglie con bambini e giovani adulti che presentano malattie genetiche e del neurosviluppo. Il nostro obiettivo è quello di garantire in modo concreto assistenza, tutela, trattamenti, servizi e quanto necessario durante l’età evolutiva, con particolare interesse per la fase di transizione verso l’età adulta. Prevedere il reinserimento sociale e lavorativo attraverso l’attivazione di progetti di cohousing ed accoglienza residenziale con il “dopo di noi”».
Lo strumento giuridico è il trust, strumento innanzitutto di protezione patrimoniale, che, in sostanza, rappresenta un rapporto giuridico fiduciario in virtù del quale il proprietario di alcuni beni si spoglia degli stessi e li conferisce ad una terza persona che ne diviene proprietario con l’incarico di amministrarli in favore dei beneficiari e per lo scopo indicato, appunto, dal soggetto iniziale.
A parlare ampiamente della legge “Dopo di Noi”, del trust e dei loro aspetti giuridici e finanziari, un tavolo composto dai presidenti Teti e Sanfelice e da qualificati specialisti del settore quali il commercialista dr. Aldo Morgillo, il notaio Enrico Matano e l’Avv. Fabrizio Marciano.
Prima e dopo di loro, i saluti e gli interventi del sindaco Vito Marotta, del dr. Guglielmo Venditti (vice presidente nazionale per l'area Sud dell'Aido, coordinatore di progetti per la cultura del dono, responsabile del reparto di nefrodialisi dell'ospedale di Isernia), del consigliere regionale Gianpiero Zinzi, dell’Avv. Francesca Della Ratta (comitato per le pari opportunità del consiglio dell’ordine degli avvocati di S.Maria C.V.), del presidente dell’ordine dei commercialisti casertano Luigi Fabozzi, dell’ex direttore dell’Asl Mario De Biasio.
A coordinare gli interventi il giornalista Lucio Bernardo.
Giovanna Tramontano, giornalista del Corriere di San Nicola, curatrice delle pubbliche relazioni della Fondazione Casamore, spinta sin dall’inizio da grande amore per l’associazione presieduta da Teti e per il progetto che si vuole realizzare, ce l’ha messa proprio tutta nel riuscire a mettere su una platea di sì grande prestigio.
Come la D.ssa Anna De Luca, responsabile per Caserta del Corpo Internazionale di Soccorso, consulente pedagogista, multispecializzata in tutti i più delicati settori riguardanti dipendenze patologiche, figura fondamentale e anello di congiunzione tra i promotori dell’evento.
Alla fine, targhe per alcuni ospiti. Ci piace ricordare soprattutto quella consegnata a Ciro De Maio per tutti quei campioni di disponibilità e solidarietà che sono i volontari della Protezione Civile di San Nicola la Strada.
Pensierino finale.
Come la ricerca, come la prevenzione, come gli interventi umanitari, come l’aiuto ai poveri, come tutte le cose più importanti che riguardano la salute e la dignità della vita, tutto è rimesso alla generosità della gente, alle associazioni di volontariato, alle persone di buona volontà.
Speriamo che, in questo caso, intervengano anche le istituzioni. Speriamo che anche da loro vengano donazioni concrete e non solo ben azzeccati slogan declamati in partecipate assemblee come quella di venerdi 29 novembre in Via D’Annunzio a San Nicola la Strada.
A questa “nobile causa” si doni non solo un po’ di tempo, ma anche soldi.
Lo stesso Comune non si limiti ad un semplice patrocinio morale, ma metta decisamente mano al bilancio e prenda dalle casse pubbliche qualcosa di soldi per far sì che quel plastico di struttura residenziale (meravigliosa la realizzazione dell’ing. Maurizio Magnetta!) per persone affette da autismo indicato quale futuro sogno di Casamore, la più grande associazione a scopo sociale mai sorta sul suo territorio, diventi al più presto realtà.
Contarci è d’obbligo. E’ cosa possibilissima. Non ci vuole molto per fare una delibera ad hoc. La voterebbero certamente tutti, all’unanimità. La mettiamo all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale?
Insomma, prima del “Dopo di Noi” viene un altro slogan, che si chiama “Ora da Voi”.
Sì, occorre uno straordinario atto di buona volontà da tutti coloro che amministrano questa città. Che ci vuole a stanziare, con amore, una bella cifra da donare ad una costruenda casa tutta fondata sull’amore?
Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola
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