Lo Uttaro, l'ennesima presa per i fondelli: Stato condannato... ma a che cosa?
La Corte Europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per lo schifo sconcertante con cui ha gestito (senza, peraltro, ancora bonificare) la discarica a cavallo dei comuni di San Nicola la Strada, Caserta, Maddaloni e San Marco Evangelista, affermando che "l 'inquinamento causato dai rifiuti ha avuto un impatto negativo sul benessere delle persone".
Un altro deprimente, deludente sconcerto è che la sentenza stabilisce che nessun risarcimento è previsto per questo grande crimine contro la popolazione perpetrato da questa speciaccia di politici. Insomma, una vera e propria presa in giro per le popolazioni di questo territorio storicamente massacrato e violentato dalla politica.
Numerose richieste comunque partiranno da parte di centinaia di migliaia di famiglie con morti e ammalati di tumore. La prima è stata inoltrata dal giornalista sannicolese Nicola Ciaramella, che devolverebbe … in modo speciale eventuali risarcimenti (LEGGI DETTAGLI NELL'ARTICOLO).
Il deprimente copia ed incolla, senza anima e ... senza grammatica dei giornalAisti della zona...
SU ENCICLOPEDIA CORRIERE DI SAN NICOLA UN DOCUMENTO UNICO AL MONDO: TUTTA LA STORIA, PASSO PASSO, DEL MASSACRO "LO UTTARO" CON ARTICOLI, FOTO E VIDEO.
La Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu), un organismo tutto ancora da scoprire e da capire per quanto di sconcertante in seguito si potrà leggere, ha condannato lo stato italiano (virtualmente le istituzioni locali... su tutti la regione -ndr), affermando che esso è colpevole per il modo in cui ha gestito la grande discarica di rifiuti in località Lo Uttaro, ubicata nel cosiddetto "quadrilatero della morte" (definizione storica coniata da Nicola Ciaramella su Corriere di San Nicola), l'area dove si è perpetrato uno dei più grandi massacri ambientali della storia dell'umanità, tra i comuni di San Nicola la Strada, Caserta, San Marco Evangelista e Maddaloni dal lontano 1994.
Nella sentenza è chiaramente specificato che «l' inquinamento causato dai rifiuti ha avuto un impatto negativo sul benessere personale dei ricorrenti durante la crisi creata dal mal funzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti durante lo stato di emergenza in Campania dal 1994 al 2009» e che «tale situazione continua ancora oggi per quanto riguarda la discarica Lo Uttaro, sito che le autorità italiane non hanno ancora messo in sicurezza o bonificato».
La sentenza, dunque, pone termine ad un ricorso presentato da un gruppo di persone, residenti a Caserta e a San Nicola la Strada, che hanno subito gli effetti della lunga crisi dei rifiuti accusando le autorità di non avere adottato le misure necessarie a proteggere i cittadini della zona: durante questo periodo, infatti, i ricorrenti sono stati costretti a vivere in un ambiente inquinato dall'immondizia ammucchiata nelle strade e dai depositi temporanei dei rifiuti. In alcuni momenti, le autorità hanno dovuto adottare misure di emergenza, tra cui la chiusura temporanea di scuole, università e mercati, nonché il trasferimento dei rifiuti in siti di deposito temporaneo. Tale esposizione ai rifiuti in spregio alle norme di sicurezza, aumentava il rischio che i ricorrenti contraessero alcune malattie, in primis il cancro.
In pratica, secondo codesta "Corte europea dei diritti umani", le autorità italiane non sono state in grado di garantire il corretto funzionamento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti durante il periodo di stato di emergenza nella regione Campania, dall'11 febbraio 1994 al 31 dicembre 2009, non adottando tutte le misure necessarie per l'effettiva tutela del diritto dei ricorrenti al rispetto del loro domicilio e della loro vita privata, violando così l'articolo 8 della Convenzione europea sulla protezione dei diritti umani.
Inoltre, lo scarico abusivo di rifiuti, per circa vent'anni, nella discarica Lo Uttaro è stato causa di grave inquinamento ambientale.
«Tuttavia» -dicono i signori togati di Strasburgo (che sarebbero da invitare a Natale per mangiarsi una fetta di quello storico "panettone" che in quegli anni diventò icona del più grave disastro ambientale della provincia e di uno dei più terrificanti conosciuti in tutto il mondo- «sebbene le autorità sapessero fin dal 2001 che il sito di smaltimento dei rifiuti rappresentava un rischio significativo, nel 2007 ne hanno autorizzato l'utilizzo per l'eliminazione di rifiuti non pericolosi, aggravando ulteriormente il danno ambientale. Questa situazione ha portato a vietare più volte l'uso delle acque sotterranee nella regione».
Allo sconcerto che ci sono voluti tantissimi anni a questa Corte per scrivere qualcosa di concreto del massacro perpetrato dalla politica a Lo Uttaro, se ne aggiunge un altro: è sconvolgente, più di ogni altra cosa, che questi signori non abbiano ritenuto che sia necessario un risarcimento.
Basta, insomma per costoro, il riconoscimento della violazione. Basta, insomma, per questa gente che ha sentenziato, l'affermazione di un danno morale subito.
Il riconoscimento della violazione rappresenta, per questi signori con la pettola, una sufficiente “equa soddisfazione per il danno morale subito".
Danno ... morale! Incredibile! E’ questa la vera tragedia di questa storia. Come se non ci fossero mai stati tanti morti per tumore a San Nicola la Strada e in tutto il funesto quadrilatero intorno; come se non ci fossero tanti ammalati di cancro che lottano disperatamente per danni subiti a causa di questa schifosa situazione.
Altro che risarcimento!
Sta tutta qui la vera grande schifezza!
Ci giunge, comunque, notizia che, nonostante ciò, numerose richieste partiranno da parte di centinaia di migliaia di famiglie con morti di tumore e ammalati di tumore.
La prima richiesta di risarcimento danni è stata inoltrata dal giornalista sannicolese Nicola Ciaramella, che lotta da anni contro il cancro e che ha finora subito sei interventi al Pascale (uno al colon retto, tre al fegato e due ai polmoni).
Il noto direttore del noto quotidiano Corriere di San Nicola si è così espresso: “Credo sia giusto che questa speciaccia di politici colpevole di questo crimine contro l’umanità, nello specifico ai danni delle popolazioni sannicolese, sammarchese, maddalonese e casertana, paghi. Destinerò eventuali rimborsi alla costruzione di una ampia cappella al cimitero dove potrebbero essere seppelliti, senza sostanze che ne attenuino la puzza immonda, i corpi schifosi di tutti gli schifosi politici responsabili di questo immane massacro ancora viventi, che presto mi auguro schiatteranno”.
Ah, un'ultima cosa.
Un altro fatto sconcertante è che nessun tizio che scrive (si fa per dire...) abbia parlato di questa presa per i fondelli -no, diciamo per il culo, dai!-
E' impressionante!
Ma come, nessun giornalAista di questa zona ha notato la presa in giro perpetrata, tanto per cambiare, ai danni delle popolazioni residenti su questo avvelenato territorio? Tutti solo a fare copia ed incolla di una sentenza, senza capire che essa è una presa per il culo per la nostra popolazione?
Ah, questi giornalAisti di questa terra che sanno fare solo copia ed incolla (e neanche tanto bene, perché pubblicano comunicati stampa scritti con molti errori di grammatica e di sintassi...).
Ah, questi giornalAisti che non conoscono cosa significa scrivere di propria penna, di proprio pugno e di propria mente e scambiano il predicato verbale con la stesura di una multa. Ahahah!
Ma è mai possibile che nessuno si sia accorto (ed abbia scritto) che la Corte Europea dei Diritti Umani ha negato uno dei diritti più sacrosanti che esistono, cioè quello di essere risarcito per un danno subito, specialmente quando il danno si chiama morte da cancro o vita con il cancro?
Ah, meno male, però, che esistono anche i Giornalisti, quelli che hanno cuore ed anima e conoscono la differenza tra iato e dittongo... Meno male che esiste Nicola Ciaramella, che è Giornalista libero, che non deve dire grazie a nessuno, che fa tutto per amore e passione per la sua terra e che fa i suoi passi da 40 anni disdegnando chi lo fa solo per soldi e per interessi.
Meno male che esiste il Corriere di San Nicola, la testata locale più longeva della provincia, i cui articoli si leggono ad un semplice clic, senza mettersi a navigare tra mille pubblicità che rappresentano l'unico scopo dell'attività di molti giornalAisti.
Meno male che esistono Giornalisti come Nicola Ciaramella, che non temono quella speciaccia di politici che ha distrutto la nostra salute e la nostra terra.
La speranza, come detto, è che prima o poi schiatteranno scamazzati. Meglio prima che poi. Amen!
©Corriere di San Nicola
SU ENCICLOPEDIA CORRIERE DI SAN NICOLA UN DOCUMENTO UNICO AL MONDO: TUTTA LA STORIA, PASSO PASSO, DEL MASSACRO PERPETRATO DALLA POLITICA A "LO UTTARO" CON ARTICOLI, FOTO E VIDEO.
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