Sulla Strada con San Nicola
Dopo il rinvio per la morte di Papa Francesco, si è svolta l’11 maggio l’edizione 2025 della più antica manifestazione religiosa di San Nicola la Strada.
Commovente omaggio alla memoria di un amico accollatore scomparso.
La simpatica curiosità della "mitra" sostituita.
La cronaca SCRITTA, FILMATA E FOTOGRAFATA della Processione del Santo Patrono (con affascinanti riprese dal TERRAZZO LORETTA di Piazza Parrocchia) è immortalata, come sempre, nel Dossier “Festa di San Nicola” pubblicato nell'Enciclopedia Corriere di San Nicola, un documento UNICO a disposizione dei sannicolesi vicini e lontani.
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(link nell'articolo)
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https://youtu.be/xtx3pKTn2Yc
San Nicola vescovo di Myra, Protettore di San Nicola la Strada, quest’anno non è “sceso” tra la gente di martedi in albis, come da tradizione. Perché il 22 aprile, quando si sarebbe dovuta svolgere la processione per la festa in suo onore, il mondo intero era in lutto per la morte di Papa Francesco.
Diciannove giorni dopo, dunque, stavolta di domenica, precisamente l’11 maggio,
il santo che ha vissuto per unire la gente, il santo del dialogo e dell’incontro, il santo animato da senso della giustizia e rettitudine, il santo dei bambini, il santo della carità e della solidarietà, il santo che va tra la gente per la gente, il santo di tutte quelle cose che oggi vanno inesorabilmente scomparendo, ha attraversato le strade di una città, San Nicola la Strada, dove, come in tutte le parti del mondo in questa fase storica ombrosa, violenta e deprimente, l’uomo preferisce isolarsi e non comunicare, lasciando spazio libero ai violenti, ai tiranni, agli stolti, agli usurpatori.
Nella cronaca della festa di San Nicola 2025 non c’è la consueta processione mattutina al cimitero. Manca solo quella. Per il resto, tutto come da tradizione, a narrare ed immortalare la quale, con articoli, video e galleria fotografica, ci pensa l’Enciclopedia Corriere di San Nicola. In questa occasione con eccezionali documenti ripresi dall’Alto dell’incantevole Terrazzo Loretta, che si erge nel pieno centro della città, a pochi centimetri dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli e dalla colonna romana che la dice tutta sull’origine di San Nicola la Strada.
Nel VIDEO che il Corriere di San Nicola ha realizzato, per i sannicolesi vicini, quelli qui residenti, e per i lontani, quelli che vivono in altre parti d’Italia e del mondo, c’è tutto il fascino di un “eremo” di immaginazione, dall’alto del quale si respira la storia, si parla con la mente, ci si alimenta di ricordi e di nostalgia. Senza mai dimenticare il presente.
Tutto è cominciato domenica 11 maggio, alle ore 15. Dopo un momento di preghiera, la barca con la statua di San Nicola, portata a spalla dagli Accollatori, è uscita dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli, seguita dalle autorità religiose, da fedeli, autorità cittadine e rappresentanti di associazioni cattoliche.
La “barca”, come si sa, sta a rappresentare il lungo viaggio compiuto nel XI secolo dalle spoglie del Vescovo di Myra dall'Asia Minore a Bari, dove esse furono traslate e da dove poi il culto di questo santo si diffuse in tutta la penisola, come anche dalle nostre parti.
Il limitato spazio disponibile sul sagrato, a causa dei lavori di ristrutturazione in corso della facciata, non ha consentito la presenza sul posto della banda musicale, che si è posizionata, come una gran folla di cittadini, giù nella piazza Parrocchia.
Prima dell’inizio della processione, accompagnati dalla banda musicale e da una rappresentanza degli Accollatori, il Parroco di Santa Maria degli Angeli Don Antimo Vigliotta e il parroco di Santa Maria della Pietà Don Filippo Frattolillo, il priore dell’Arciconfraternita Pietro Ianniello con confratelli e consorelle, autorità comunali con il sindaco Vito Marotta e il presidente del consiglio comunale Eligia Santucci in testa, il comandante della polizia municipale Franco Giammarino, il comandante della stazione dei carabinieri Giuseppe Iozzino, volontari della protezione civile coordinata da Ciro De Maio, si sono recati in Piazza Municipio per assistere alla deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti. A sancire la solennità del gesto, il silenzio suonato dal trombettiere della banda musicale, l’inchino dello stendardo dell’Arciconfraternita di San Nicola e SS. Rosario e la benedizione di Don Antimo.
Poi il ritorno in Piazza Parrocchia, fuochi d’artificio e discesa della barca dal sagrato con inizio della Solenne Processione del Santo Patrono per le vie principali della sua città protetta.
E qui, dopo pochi passi, subito un momento di grande emozione: la barca si ferma all’inizio di Via Appia per rendere omaggio, davanti al suo negozio di barbiere chiuso, all’accollatore Francesco Malatesta, scomparso a gennaio dopo una improvvisa atroce malattia; l’applauso sincero e scrosciante degli accollatori ha fatto capire l’essenza mirabile di un affetto senza limiti per un carissimo compagno di tante camminate all’insegna dell’amore e della devozione.
Nel corteo, preceduto da larghe rappresentanze di numerose associazioni cattoliche sannicolesi, i parroci, i diaconi e loro collaboratori e le autorità, tra cui, oltre al sindaco Marotta e ad altri primari membri dell’amministrazione comunale, soprattutto i due Comandanti in Divisa di San Nicola la Strada, Giuseppe Iozzino dei Carabinieri e Franco Giammarino della Polizia Locale, che stanno svolgendo con incommensurabile impegno e dedizione il loro delicatissimo lavoro al servizio esclusivo per il bene ed il benessere della comunità.
A scortare il corteo, e metterlo in sicurezza ed in viabilità, i valenti operatori della polizia locale e i volontari della protezione civile, a proposito dei quali va elogiato il duro lavoro svolto, molto più impegnativo degli anni passati, a causa dei lavori di ristrutturazione alla chiesa e alla presenza di ponteggi e teli di protezione, che hanno notevolmente ridotto lo spazio del sagrato a disposizione. Ciro De Maio, il coordinatore, ha diretto con maestria una splendida squadra di tredici volontari, senza mai staccarsi dalla radio e seguendo minuto per minuto tutte le operazioni, districandosi con eccezionale efficienza soprattutto quando è stata soccorsa in barella e trasportata sui lettini organizzati una signora colta da malore e quando si sono verificati altri piccolissimi incidenti.
Quindi la barca con la statua di San Nicola portata a spalla dagli accollatori.
A seguire, una lunga fila di cittadini. Molti o forse pochi, non si sa. La storia dice che una volta, tanti anni fa, erano in migliaia. Quando San Nicola la Strada di abitanti ne contava solo a centinaia. Oggi, forse, sono poche centinaia in una città che di abitanti ne ha molte migliaia. Paradossi? Non si sa. Certo è che l’amato Patrono merita molto ma molto di più in termini di partecipazione della gente alla sua “festa”.
Queste le strade percorse: Via Appia (dove c’è stato l’omaggio alla Grotta delle Madonnelle), Cimitero, Via Marconi, Via Rossini, Via da Vinci, Via IV Novembre, Via S. Croce, Piazza Municipio, Piazza Parrocchia, Via Bronzetti, Via Gentile, Via Cairoli, Largo Rotonda, Via XX Settembre, Via De Gasperi, Piazza Municipio, Piazza Parrocchia.
Certo non è facile inserirne altre. Ma, chissà, lanciare una proposta non è peccato: che bello se in futuro San Nicola Protettore potesse recarsi un po’ anche in periferia, in zone “dimenticate” e ai margini della cosiddetta e tanto conclamata “integrazione” tra “nuovi” e “vecchi” sannicolesi. Chissà. Speriamo. Non foss’altro perché San Nicola la Strada non è solo di chi qui abita da sempre (e magari senza amare molto la città), ma anche e soprattutto di chi qui ci vive per successiva scelta di vita e che magari ama San Nicola la Strada molto di più di molti indigeni.
Chissà! Lanciamo a chi di dovere questa idea, sperando che un po’ alla volta si possa realizzare.
Sempre a proposito di percorso, ma questa è solo una piccola curiosità, non sappiamo quanti si siano accorti che nell’ultima parte dell’itinerario la statua di San Nicola aveva in testa una mitra (o “mitria”, cioè il copricapo liturgico indossato dai vescovi) diversa da quella tradizionale… Insomma, essa non era più la stessa dell’inizio processione. In effetti, all’inizio di Via Bronzetti, un filo di ferro reggente la luminaria era troppo basso e l’ha divelta dalla testa del santo, guastandone il sistema di aggancio. Per questo motivo, gli organizzatori hanno subito provveduto a sostituirla con altra in custodia presso la chiesa, che San Nicola ha indossato fino alla fine del percorso.
Al termine della processione, alle ore 22, la barca con la statua del Santo Patrono è tornata sul sagrato della chiesa, dove si è svolto il momento “centrale” della processione, il più emozionante, ovvero la cosiddetta famosa “ballata di San Nicola”, che simboleggia il saluto (a mo’ di segno della croce) e la benedizione del Santo alla gente. Il tutto sulle note della famosa “marcia di Radetzky” di Johann Strauss padre (una cosa, che abbiamo scritto più volte e che vogliamo ripetere, è che non è dato sapersi perché la musica conduttrice della “ballata di San Nicola” è la marcia di Radetzky di Johan Strauss. Forse sarà stata scelta dai nostri avi organizzatori della festa per la sua indubbia bellezza e per il potere trascinante che esercita sull’ascoltatore. Chissà. Ma non certamente per onorare uno che perseguitò i patrioti italiani).
©Corriere di San Nicola
Non sappiamo quanti si siano accorti che nell’ultima parte del percorso la statua di San Nicola aveva in testa una mitra (o “mitria”, cioè il copricapo liturgico indossato dai vescovi) diversa da quella tradizionale… Insomma, essa non era più la stessa dell’inizio processione. In effetti, all’inizio di Via Bronzetti, un filo di ferro reggente la luminaria era troppo basso e l’ha divelta dalla testa del santo, guastandone il sistema di aggancio. Per questo motivo, gli organizzatori hanno subito provveduto a sostituirla con altra in custodia presso la chiesa, che San Nicola ha indossato fino alla fine del percorso.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(a cura di Biagio Pace e di Virgilio Vaccari, Aida Pavesio, Arcangelo Ciaramella e Antonio Serino, che vivamente ringraziamo)

LA FESTA DI SAN NICOLA ('A festa 'e Santu Nicola)
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