Processione Corpus Domini: il baldacchino che non c’era...
Ma poi, come sempre in tutte le cose, ci ha pensato Nostro Signore...
Antonio Serino ci ha spiegato cosa è successo...
La recente processione del “Corpus Domini” 2024 da Santa Maria degli Angeli è iniziata in un visibile clima di preoccupazione. Purtroppo, per la prima volta da quando si possa ricordare, non c’era il tradizionale baldacchino, ovvero quel bellissimo grande drappo di stoffa di forma rettangolare, sostenuto da otto aste, sotto il quale, racchiusa in un ostensorio, c’è un'ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione. Il baldacchino ha la funzione di rendere onore a Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.
Al suo posto, all'inizio del corteo sul sagrato della chiesa, l’ombrellino, che comunque ha la stessa funzione (ed è questa la cosa veramente importante), ma che certamente, almeno simbolicamente, è forse meno solenne.
Il motivo, così ci è stato riferito, è stato per ... insufficienza di portatori: l’appello lanciato da diverse settimane alla comunità delle associazioni cattoliche di San Nicola la Strada non ha trovato accoglimento...
Fortunatamente ci ha pensato il Buon Dio e poco dopo tutto si è rimesso a posto.
Di questo accaduto, per quanto inatteso, sarebbe rimasta solo una paura passata e non ci saremmo soffermati su un episodio, “materiale”, che, seppur ti lasci perplesso, è certamente zero come importanza rispetto alla grandezza spirituale della solennità del Corpus Domini (che, per coloro che non lo sanno, è la celebrazione della presenza, reale e non simbolica, di Cristo nell’ostia consacrata).
Alcune mail, però, giunteci da lettori attenti, sensibili e partecipi, che comunque facciamo nostre, ci hanno indotto a chiedere ad uno storico devoto portatore del baldacchino cosa fosse veramente successo.
Antonio Serino, rappresentante del Gruppo cattolico Famiglia Betania, rinomato saggista e scrittore, autore di numerosi testi incentrati sul valore degli ideali cristiani alla luce della loro reale applicazione nelle quotidiane esperienze di vita, incaricato da sempre dell’organizzazione del gruppo dei portatori del baldacchino, ci ha così raccontato:
«Ho letto la cronaca della processione del Corpus Domini che, come ogni anno, il Corriere di San Nicola narra ed immortala nella storia. Mi si è ribollito un poco il sangue nelle vene a ripensare ciò che è successo quest’anno. Difficile crederci, ma è così. Ero anche io presente alla Processione, perchè così come da 52 anni, ininterrotti, non ho mai smesso la voglia e l’onore di “accompagnare” il Santissimo Sacramento per le strade di San Nicola. Eppure quest’anno qualcosa si è incrinato, quasi come se, per la prima volta, il popolo sannicolese non volesse osannare il suo Dio. Sembra inverosimile, ma, purtroppo, è realmente così. Già le prime avvisaglie le avevo riscontrate l’anno scorso, quando prima della celebrazione della santa messa non si era raggiunto il numero di otto persone necessarie per “alzare il baldacchino”; poi, invece, qualche buona anima è intervenuta al momento opportuno e si è dato il via libera per la processione. Quest’anno, al contrario, nonostante i continui e reiterati inviti inoltrati giorni prima, a partecipare all’accompagnamento, nessuno ha voluto aderire: chi aveva dolori alla spalla, chi non aveva forza, ecc. E’ vero che per portare il “baldacchino” oltre ad avere un po’ di capacità è necessaria anche un po’ di forza e di resistenza, ma se si considera che chi si privilegia di effettuare un tale “servizio” è a diretto contatto con Cristo Gesù, vicinissimo alla Santità in persona, ogni malanno e difficoltà passa, la forza viene da sola e la resistenza ti soggiunge senza alcun pensiero. Purtroppo questi sono preliminari di discussioni che andrebbero fatte in altre sedi, più opportune, specialmente in quelle religiose, laddove ancora prevale il senso della presenza e non della coesione, perchè proprio in queste strutture non vi è stata, come sempre, diretta partecipazione. Già altre volte, caro direttore, ti ho accennato quanto credessi nella coesione associativa e come ancora adesso, imperterrito, ne sia convinto, nonostante il lassismo che predomina nella realtà locale, dove nonostante siano presenti diverse compagini non persiste ancora alcuna forma di collaborazione; tant’è che imperversano forme di presenzialismo che confondono quelli che sono i veri valori cristiani e che si prestano a sottintese divergenze con le consociate realtà parrocchiali. Caro Direttore, devo esprimerti tutto il mio grande disagio quando ho visto che il Santissimo Sacramento stava uscendo dalla porta centrale della chiesa senza che quest’anno vi fosse il “suo” baldacchino ad accoglierlo fuori sul sagrato. La delusione e l’impossibilità di poter fare qualcosa mi ha creato un nodo alla gola che mi ha spinto anche a “sparlare”. Ma Cristo forse si è accorto di questo forte disagio e ci ha concesso che due persone “di passaggio” potessero afferrare nei modi più svariati il proprio bastone di ferro e di consentire di uscire di corsa: credimi, avevo il cuore che mi stava scoppiando di gioia: è sentimentalismo? No, è pura passione per un Dio che ancora scende tra il Suo popolo affinchè creda e si ravveda e, almeno la mia, è una piccola risposta alla Sua chiamata. Poi, ognuno può pensarla come vuole.
Cosa mi ha insegnato questa grande processione, che definiamo da sempre la “Madre delle Processioni”? Che siamo sempre piccoli, ci comportiamo come esserini senza sale nella zucca e senza alcuna motivazione spirituale. Giunti a questo punto occorrerebbe una rifondazione di ogni singolo spirito e di ogni anima. Non ti nascondo che proprio questa disavventura mi ha suggerito di organizzare un apposito raduno delle Organizzazioni e Associazioni religiose che insistono sul territorio sannicolese, al fine di consapevolizzarsi sulla necessità di fare comunitariamente chiesa, proprio nell’ottica del momento sinodale che stiamo vivendo e che proprio l’anno prossimo vedrà il suo apice nella chiusura a Roma. Avrei pensato non solo a tali organizzazioni, ma anche e specialmente alle famiglie di tutti gli aderenti, perchè comprendano che tutto nasce dalla base, che è il nucleo familiare. In tale ottica, già da settembre il gruppo parrocchiale Famiglia Betania si metterà all’opera, non solo, ma anche per organizzare e dare vita alla composizione del gruppo “portatori” in modo che già l’anno prossimo, ancor prima della celebrazione della santa messa, il “baldacchino” sia già posto fuori la chiesa pronto ad accogliere la Santa Ostia».
Cogliamo l'occasione per qualche nostra riflessione.
Ci ripromettiamo, come giornalisti ma soprattutto come cristiani cattolici, di tornare in futuro sull’argomento “collaborazione tra le associazioni cattoliche”, che da queste parti noi continuiamo a vedere solo nella forma e per niente nella sostanza. Chi ci segue e ci conosce, ben si ricorderà che sulla questione ponemmo una nostra domanda nel corso dell’intervista a Serino dello scorso marzo in occasione della presentazione del suo ultimo libro.
E si ricorderà certamente anche di un nostro post di settembre 2022 in cui scrivemmo: «QUANDO ANCHE I PIU’ ALTI IDEALI DIVENTANO CHIACCHIERE… Amicizia, disponibilità, solidarietà, fratellanza, amore… Non credo che ci siano associazioni o gruppi, cattolici e non, che non condividano questi sublimi ideali… Poi mi accorgo di associazioni che non vanno d’accordo… anzi quasi si odiano… Vedo che c’è chi non va alle iniziative promosse da altri per la promozione di questi ideali e viceversa… Vedo spettacoli di falsità, di ipocrisia e di ingratitudine… E MI DEPRIMO… Sì, perché quando mi sta prendendo, più di prima, la speranza, mi accorgo che il CAMMINO si fa sempre più difficile e sempre più di prima tante belle parole e tanti proponimenti vanno a farsi fottere… Un po’ come fanno i politici (che qui, una volta tanto, non c’entrano affatto, perché parlo di “cose” molto superiori a loro e per loro inarrivabili), che promettono e non mantengono, seminando, intanto, chiacchiere… CI VUOLE AMICIZIA! Ci vuole condivisione. Bisogna finirla con il ben confezionare paroloni sui temi più alti solo per parlarne… MI DEPRIMO per la bassezza che quotidianamente deprime la nostra cosiddetta “amata” comunità”».
Insomma, su questo argomento crediamo che bisogna tornarci, che occorre soffermarsi, che ci debba essere assoluta necessità di scambiarsi impressioni.
Lo scopo? Beh, molto facile da capire.
Nel mondo intorno alla chiesa, come in tanti altri mondi che abbiamo intorno, bisogna assolutamente unirsi con sincerità e rispetto per scongiurare il pericolo di sagre di falsità e di ipocrisia e, ciascuno nel proprio piccolo, per offrire un contributo al fine di favorire l’affermazione di una società a misura di Dio.
Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola
IL VIDEO DELLA PROCESSIONE DEL "CORPUS DOMINI" 2024
https://www.youtube.com/watch?v=xR3xYhlNt_w&t=247s
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