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Numero Storico 26 - Febbraio 2004 - Home 2 maggio 2024 04:46:50




Sabato Santo con il “CORRIERE”
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Centro Giovani: convegno sul disagio
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POETI AL GIUDIZIO DEGLI STUDENTI
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Le "delizie" di Marisa Caccavale
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La Pasqua dell' Associazione Barchetta: il soprano sannicolese Marisa Caccavale in concerto a Caturano
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Prima Rete si dissocia...
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Ma dov'è questa CITTA' ?
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Radioprimarete: è la volta di Luca PARADISO
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Un week-end con Cecilia
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IN QUESTO NUMERO


POLITICA

Bilancio 2004: stesse tasse più servizi
Da F9 a D4, in dirittura d'arrivo la battaglia navale per la nuova chiesa
Non aumenteranno le tasse ma nemmeno l'occupazione
I nostri sondaggi più forti dei...virus


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Articolo di: Nicola Ciaramella
Da F9 a D4, in dirittura d'arrivo la battaglia navale per la nuova chiesa

L'Avv. Nicola Tiscione, sindaco fino al giugno 2001

Della vicenda della nuova chiesa da costruire alla Rotonda ne hanno parlato, attraverso la stampa, un po’ tutti: politici, amministratori, semplici cittadini e, naturalmente, anche i giornalisti.
Spesso facendo confusione, qualche volta dicendo il contrario di quello che aveva spiegato l’altro, quasi mai concordando sulle motivazioni e sulle prospettive aperte dalla dialettica. Allo scopo di “fare chiarezza” (già, perché sono solo i politici a far comprendere bene le cose…), il sindaco Pascariello ebbe a convocare, qualche settimana fa, i comunicatori locali, sottoponendo alle loro penne tutte le “carte” prodotte nella storia di questa annosa questione: dalla delibera iniziale di Tiscione del 29 marzo 2001 (ultimo atto del suo mandato) alle censure abbamontiane alla quale è stata successivamente

sottoposta, dai ricorsi ed osservazioni dei proprietari del terreno “incriminato” ai pareri di quel poveraccio di Don Oreste e della ricchissima curia casertana, dai tavoli di concertazione alle sedie dei salotti, per addivenire (è sempre il sindaco che parla) a queste conclusioni: tutto il casino è stato creato da una delibera censurabilissima adottata dall’amministrazione precedente, senza la quale sarebbe già pronto il nuovo tempio.
Vediamo cosa ci dice Nicola Tiscione: “Accolgo volentieri l’invito ad esprimere il mio parere in ordine al problema della costruzione della nuova chiesa per la comunità parrocchiale della Rotonda.
Lo faccio non per alimentare sterili polemiche ma unicamente per illustrare, a chi avesse ancora dei dubbi, l’operato della precedente Amministrazione comunale, da me rappresentata, per la soluzione di questo problema. Verso la scadenza del mio mandato di sindaco, dopo aver superato non poche difficoltà, presentai in consiglio comunale una proposta di delibera, dallo stesso approvata, avente per oggetto la individuazione di un’area, in una zona destinata dal vigente piano regolatore per la realizzazione di infrastrutture secondarie, da mettere a disposizione della Parrocchia di Santa Maria della Pietà.
Con detta delibera si ebbe la dichiarazione di pubblica utilità che costituiva e costituisce il presupposto necessario ed inderogabile per attivare la procedura espropriativi ed è il passo che debbono compiere tutte le amministrazioni che intendono portare avanti, effettivamente, una espropriazione per pubblica utilità. Se non fosse scaduto il mio mandato, avrei proceduto all’attivazione degli strumenti successivi,compresa la determinazione del supporto finanziario, per addivenire alla occupazione del terreno. Ma, non essendoci più io, gli atti successivi alla dichiarazione di pubblica utilità doveva e deve compierli l’amministrazione in carica
”.
Sintetico e “risolutivo”, come il presidente del consiglio comunale Landolfi: “L’esigenza della costruzione di una nuova chiesa con annesse opere parrocchiali per i fedeli residenti nella parte sud di San Nicola la Strada è di pressante attualità.
E’ quasi inutile ricordare che questa opera riveste grande interesse, oltre che per i credenti osservanti, per quanti hanno a cuore la realizzazione di strutture rivolte all’aggregazione giovanile e all’aiuto a persone meno fortunate.. Verso la fine della passata Amministrazione Comunale venne individuato, su segnalazione del parroco don Oreste Farina che presentò anche un progetto di massima, un suolo situato nelle vicinanze di via Fermi, ritenuto idoneo all’insediamento del complesso ecclesiale.
Tale suolo è di proprietà di privati cittadini. Il vigente piano regolatore generale prevede che l’area in cui esso è situato venga soggetta a ridisegno da effettuare attraverso un piano urbanistico esecutivo. L’Amministrazione Comunale ha in corso trattative con i proprietari dell’area per arrivare alla redazione di un piano urbanistico che renda possibile l’acquisizione gratuita del suolo necessario per l’erigenda chiesa (circa 5000 mq.)
”.
Interessantissimo anche il parere di Luca Paradiso:
Credo che sia giunto il momento che l'Amministrazione dica a chiare lettere se e dove vuol costruire la nuova Chiesa della Rotonda. Non serve alcun tavolo di concertazione dato che la sede naturale è il Consiglio Comunale.
Esiste, oramai da anni, una delibera della precedente amministrazione alla quale, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, a tutt'oggi non si è ancora data concreta esecuzione.
Se questa maggioranza ha intenzione di cambiare le cose lo faccia pure, i numeri per farlo li ha, ma deve innanzitutto spiegare alla gente il perchè di questo dietrofront, prospettare delle soluzioni valide e poi confrontarsi con l'opposizione in Consiglio Comunale. Ma soprattutto deve agire in fretta perchè la gente è stufa di aspettare. Questo è il percorso da seguire, nessun accordo preventivo. Al limite, perchè invece di un Tavolo di Concertazione, che tra l'altro non esiste nella prassi giuridico/amministrativa degli enti locali, non si istituisce una assemblea pubblica ella quale possono partecipare tutti i cittadini, che sono i principali fruitori della nuova Chiesa, Don Oreste, le associazioni presenti sul territorio e, non ultimi, i poveri ed i disadattati che quotidianamente si recano Mensa della Fratellanza?
Sarebbe un grande esempio di democrazia partecipativa, altro che tavolo di concertazione per pochi eletti
”.
Ora, se ci permettete, diciamo la nostra. Sul terreno di Via Fermi individuato per la chiesa, il proprietario di…minoranza (di metri quadrati ne ha solo una piccola manciata) De Lucia avrebbe desiderato costruirci non è da criticare per questo una propria casetta con giardino e tavernetta e stava percorrendo tutte le strade amministrative e giurisdizionali per riuscirci. Gli altri proprietari, i Mastroianni, quelli “grossi”, non erano animati da altri interessi se non quello di cavarci, da quella striscia benedetta, il più possibile in termini di profitti. E anche questo è umano, giusto e comprensibile.
Don Oreste vuole assolutamente una chiesa funzionale ed accessibile per una estesa comunità che è sull’orlo di scoppiare. E siamo tutti con lui!!!. Il sindaco vuole prendersi il merito totale di aver chiuso una importantissima faccenda per chiedere, poi, a pieno diritto, l’inserimento del proprio nome tra i santi del calendario.
Morale della favola. Il pentangolo delle Bermude (ovverosia l’area di terreno di Via Fermi in questione) sarà ridisegnato.
I proprietari si troveranno tra le mani un terreno dal valore accresciutissimo -non più un F9 espropriabile ma un D4 destinabile a centri commerciali (De Lucia dovrà accontentarsi di un piccolo supermercato), rinunciando ad una porziuncola che doneranno al Comune.
Il Sindaco sarà consacrato, donando, a sua volta, questo terreno alla parrocchia per farvi erigere la nuova basilica.
Tutti contenti, soprattutto i fedeli, che, dopo aver ascoltato la messa, potranno subito prendere i carrelli per fare la spesa.
Amen!

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