Caserta e il giardino d’Europa

Riqualificazione terra dei fuochi: incontri e avanzamento dei lavori.

Chissà cosa pensava la Regina Amalia di Sassonia, moglie di Carlo di Borbone, quando passeggiava nei giardini della Reggia di Caserta, alla cui costruzione anche lei diede un notevole contributo.
Era il lontano 20 gennaio del 1752 quando fu posta la prima pietra della reale dimora casertana, per volere di Carlo di Borbone, su progetto di Luigi Vanvitelli, al quale succedettero il figlio e altri importanti architetti.
Quello di Carlo fu un regno illuminato; il re acquistò il feudo di Caserta per sognare il rinnovamento e realizzare grandi progetti per tutto il territorio.
Il suo sogno era visionario e chissà se aveva qualcosa in comune con chi ha immaginato, proprio qui, il giardino d’Europa oggi.
Per il recupero ambientale, agricolo e paesaggistico dei Regi Lagni sono stati stanziati quaranta milioni di euro. Ma il sogno o forse il desiderio vorrebbe convertire la Terra dei fuochi in un grande parco, quasi reale. Questo è il progetto più ambizioso; il Masterplan del litorale domitio, ad oggi, intanto è ancora in alto mare e i lavori dell’ambiziosa trasformazione di Caserta e dei comuni che fanno parte della Terra dei fuochi inizieranno nel 2023 per terminare nel 2027.

Riqualificazione Terra dei Fuochi: stato dei fatti

Dopo la presentazione dell’ex Ministra per il sud, del piano di transizione da terra dei fuochi a giardini d’Europa, si sono susseguiti diversi passaggi, e fissati alcuni punti fondamentali. D’altra parte da roghi e immondizia a giardini tutto è tranne che una passeggiata. Ne siamo consapevoli.
L’11 maggio 2022 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 109, la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) del 15 febbraio 2022.
All'intervento “Da terra dei fuochi a giardini d’Europa” sono state assegnate risorse sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 per circa 200 milioni di euro, per la realizzazione di opere di risanamento e riscatto dell’area sottesa alla canalizzazione dei Regi Lagni. Trentacinque milioni di euro saranno destinati alla riqualificazione idraulica e paesaggistica.

Nel luglio scorso il Consorzio Generale di bonifica inferiore del Volturno ha promosso un incontro, tenutosi nella Reggia di Carditello a San Tammaro, per discutere l’avanzamento del Contratto istituzionale di sviluppo “Da Terra dei fuochi a Giardino d’Europa”.
All’incontro hanno partecipato diverse personalità, con ruoli incisivi nell’attuazione dei progetti: Enzo Falco, sindaco di Caivano; Salvatore Cuoci, coordinatore del comitato Don Peppe Diana; Maria Pagano, membro dell’associazione “Stefano Tonziello”; Gianni Solino, Provincia di Caserta; Vera Corbelli, segretario Generale dell’Autorità distrettuale di Bacino dell’Appennino meridionale; Anna Savarese, vice sindaco di Giugliano in Campania.

I sogni che si avverano

La terra dei fuochi che diventa giardino d’Europa, forse è più di un sogno. Chi è ottimista direbbe che nulla è impossibile. D’altra parte, ricordiamo che la nostra regione un tempo era chiamata Campania felix, e lo era davvero, per i prodotti della terra, per la fertilità, per il clima. Era una terra felice. La Terra dei fuochi, che comprende una vasta area campana, meriterebbe di diventare giardino d’Europa, per innumerevoli motivi, che tutti conosciamo fin troppo bene.

Gli incontri per tradurre nel concreto questo progetto rappresentano la base su cui costruire. Seguiremo l’evolversi dei lavori, incrociando le dita. Nel frattempo, per non perdere la speranza, guardiamo qualche piccola conquista, che il nostro territorio, a volte, assapora.

Il 12 dicembre scorso a Casapesenna (territorio dell’area casertana) è stato inaugurato un campo di calcetto in erba sintetica, realizzato su un bene confiscato alla camorra. Il materiale riciclato utilizzato denota amore per l’ambiente e non solo per la legalità. Si tratta di un traguardo piccolo, ma significativo, avvenuto grazie al finanziamento della regione Campania e al sostegno dell’Incaricato di governo per il contrasto del fenomeno dei roghi dei rifiuti nella regione Campania e di Ecopneus (la società senza scopo di lucro principale responsabile della gestione di Pneumatici Fuori Uso in Italia), in virtù di un Protocollo firmato nel 2013 insieme al Ministero dell’Ambiente.

Siamo alle battute finali di un anno tormentato sotto tanti punti di vista, e come molti, ci piace fare bilanci e tirare le somme affinché i desideri si avverino almeno nell’anno nuovo. Quasi un anno fa, in un articolo pubblicato proprio su corriere di San Nicola si parlava della visita nella terra dei fuochi di Mara Carfagna, l’ex Ministra per il sud, per la presentazione dei milioni di euro da destinare a sessantasette progetti per la nostra terra.

Ambiente, infrastrutture, riqualificazione e cultura, questi gli ambiti di intervento. Nell’articolo sono menzionati i diversi patti dei vari governi passati, sulla terra dei fuochi. Il 2023 è alle porte, insieme all’inizio dei lavori di trasformazione della Terra dei fuochi; a novembre scorso, il Vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, ha fatto un appello alla Consulta Interistituzionale, a sindaci e comitati per andare Oltre la Terra dei Fuochi e trovare soluzioni.
Nel documento, disponibile sul sito istituzionale della diocesi di Aversa, il Vescovo fa sue le parole di Papa Francesco, che noi contribuiamo a divulgare attraverso il nostro giornale:
“Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti… Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri… Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio»”.

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola