“NO AI PRIVATI NEL CONSORZIO IDRICO!”

Lo sdegno del Comitato Acqua Pubblica per il voto formulato dall’assemblea dell’ente


«l 13 luglio l'assemblea del Consorzio Idrico di Terra di Lavoro  ha votato l'acquisto di quote finanziarie  della Acquedotti Scpa, società mista di Orta di Atella, l'affidamento in gestione delle utenze private e delle reti idriche alla stessa società e l’aumento delle tariffe consentito dal Cipe. Secondo un conturbante copione concertato fra tutti i partiti (non esistendo più una maggioranza assembleare di centro-sinistra che sostenga il CdA dell’ente a seguito delle ultime elezioni amministrative) e che ha visto un ruolo inquietante, quanto meno sul piano politico, del commissario prefettizio Biagio Giliberti, è stata deliberata una sostanziale e colpevole privatizzazione della gestione del servizio idrico di 36 comuni della nostra provincia senza neppure la gara ad evidenza pubblica per l’individuazione del socio privato come specificamente prescritto dall’art. 113 del Testo Unico sugli Enti Locali. Il Comitato Acqua Pubblica e il Coordinamento delle Associazioni Casertane ritengono tale scelta gravemente lesiva dei diritti dei cittadini in quanto, come sostenuto con l’impegno profuso in questi anni sul territorio e come testimoniato da quanto ha determinato il culto del mercato in questi ultimi decenni di scellerate politiche privatizzatrici, il sistema idrico gestito da SpA miste (pubblico-privato) è a vantaggio solo dei soci privati, con scelte poco trasparenti in merito a piani industriali, bilanci e tariffe. Inoltre il Consorzio, ente pubblico peraltro affetto da un annoso dissesto finanziario, in tal modo viene a svuotarsi incredibilmente degli scopi per i quali è stato costituito e di cui si legge nello statuto del 1998, l’assunzione diretta e relativa gestione del ciclo completo dei servizi di captazione, adduzione, depurazione e fognatura. Pertanto i comitati preannunciano ogni utile iniziativa finalizzata al blocco delle procedure in itinere per l’affidamento del servizio pubblico e all’individuazione delle responsabilità politiche che rendono stagnanti gli A.T.O., gli unici organismi deputati dalla legge agli affidamenti.»

Comunicato Stampa a cura del Comitato Acqua Pubblica e del Coordinamento delle Associazioni Casertane