"Mastroianni", l'ennesimo schiaffo...



Lettera aperta del Comitato Emergenza Rifiuti ai senatori campani: «Almeno loro abbiano un seppur minimo interesse per la difesa del territorio e della salute dei cittadini che li hanno votati. Lasciare la Cava tra i siti previsti dal decreto sarebbe un vero e proprio caso di schizofrenia istituzionale».


«Un appello affinché, dopo la scandalosa bocciatura della settimana scorsa alla Camera dei deputati, si possa invece approvare in Senato un emendamento all’ultimo decreto rifiuti che escluda anche Cava Mastroianni (nella foto -ndr) dai siti di discarica previsti dal decreto 90/2008. Questo il contenuto della lettera aperta che il Comitato Emergenza Rifiuti ha inviato ai Senatori della Campania e ai membri della commissione ambiente del Senato.
L’auspicio è che almeno i Senatori, in particolare quelli della maggioranza di governo, dimostrino, a differenza dei vari Cosentino, Petrenga e Landolfi, che si sono schierati per l’apertura della discarica, un seppur minimo interesse per la difesa del territorio e della salute dei cittadini che li hanno votati. Con l’eliminazione di Cava Vitiello a Terzigno, di Valle della Masseria a Serre e di Pero Spaccone ad Andretta, Cava Mastroianni resterebbe, infatti, l’unico sito di discarica da utilizzare non solo nella Provincia di Caserta ma nell’intera regione. L’ennesimo schiaffo alla città di Caserta.
Eppure è da tempo che il Comitato Emergenza rifiuti ha indicato le motivazioni oggettive che giustificano l’eliminazione del sito come discarica: in primo luogo è in via di realizzazione la bonifica dell’area Lo Uttaro (comprendente la pericolosissima discarica omonima, ancora oggi sotto sequestro per disastro ambientale) per la quale la Regione Campania guidata dal pidiellino Stefano Caldoro ha stanziato ben 15 milioni di Euro e per la quale il Ministero dell’Ambiente guidato dalla compagna di partito Stefania Prestigiacomo, che in parlamento si è espressa contro l’emendamento, ha approvato nel dicembre 2008 il Piano di caratterizzazione. Resta evidente la contraddizione nel  prevedere una discarica là dove si spendono soldi pubblici per bonificare l’intera zona, e quindi se da una parte si decide di rendere di nuovo vivibile una area, già destinata a discarica, dall’altra parte si decide di aprire nella stessa zona una nuova discarica, e quindi bloccare nei fatti il processo di bonifica dell’area. E’ noto poi che le indagini in corso hanno evidenziato l’enorme pericolosità del sito, definito dall’allora Commissario de Gennaro “una pozzo di veleni”, e che sono state emanate lo scorso anno dai sindaci di Caserta e di San Nicola ordinanze tese a vietare l’uso di acqua di pozzo proprio nell’area in questione. 
All’Onorevole Zinzi, Presidente della provincia di Caserta, che alla Camera ha votato per l’eliminazione della cava dai siti di discarica e che più volte nelle settimane scorse ha escluso pubblicamente e categoricamente l’intenzione di utilizzare tale invaso, il ComER chiede un impegno concreto per evitare che anche stavolta il suo partito si astenga sulla vicenda in questione contribuendo seppur indirettamente alla bocciatura dell’emendamento. Ne va della credibilità delle sue affermazioni già contraddette la scorsa  settimana dal Ministro Prestigiacomo che in parlamento ha dichiarato che l’eliminazione degli altri siti dal decreto è dovuta solo alla necessità di “rasserenare il clima di tensione” che si era creato in quei territori interessati. Come a dire che la mancata cancellazione della Cava Mastroianni dal decreto era dovuto all’insufficiente pressione sul governo della collettività e delle stesse istituzioni locali. Eppure la comunità locale ha chiesto a gran voce l’eliminazione della discarica.
Cosicché se oggi non si riuscisse nuovamente, nonostante l’apprezzabile interessamento di alcuni parlamentari, ad approvare l’emendamento, toccherà ancora una volta alla società civile difendere il territorio dalle devastazioni ambientali e dalle scelte sbagliate dei nostri decisori politici. E ancora una volta, come già accadde nel 2007 per la discarica Lo Uttaro, la società civile saprà far valere anche per la vicenda Mastroianni, sia sul piano giuridico che su quello della protesta popolare, quelle ragioni che governo e amministrazioni locali non hanno voluto ascoltare».

(Comunicato stampa del Com.E.R., 23/12/2010)

ecco il testo integrale della lettera:

«A tutti i Senatori eletti nella Regione Campania

Ai membri delle Commissione Ambiente del Senato della Repubblica


Oggetto:
Lettera aperta – Emendamento al decreto n. 196 del 26 novembre 2006 – Eliminazione della Cava Mastroianni nel Comune di Caserta dai siti di discarica previsti dall’art. 9 del decreto 90/2008.


Onorevoli Senatori,

è in discussione in questi giorni in Parlamento, per la sua conversione in legge, il decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante “disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti". Tra le misure previste dal detto decreto, l’art. 1 dispone l’eliminazione dall’elenco di cui all’art. 9 del decreto 90/2008 di tre siti della regione Campania da destinare a discarica (Cava Vitello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Pero Spaccone ad Andretta). Come Comitati e Associazioni ambientaliste già nel 2008 esprimemmo il nostro più assoluto dissenso all’individuazione ex lege delle aree da destinare a discarica, tanto più che tale individuazione venne effettuata senza una preventivo accertamento tecnico circa l’idoneità di tali siti ad ospitare gli impianti, e  in deroga alle normative vigenti in materia di discariche. Accogliamo dunque con favore la scelta del governo di eliminare tali siti dal decreto.

Ma, ci appare assolutamente incredibile che, proprio in ragione di tale scelta, il governo non si sia preoccupato di eliminare  dall’art. 9 del decreto 90/2008 anche il sito di Cava Mastroianni in località Lo Uttaro (indicata nella legge come località Torrione) del Comune di Caserta che tra tutti i siti sarebbe sicuramente inidoneo ad ospitare una discarica.  E ci appare ancor più incredibile che la Camera dei deputati la scorsa settimana abbia respinto (a causa del voto contrario dei parlamentari di maggioranza) ben due emendamenti al testo del decreto (presentati dagli Onorevoli Graziano e Picierno e dall’Onorevole Franco Barbato insieme ad altri) tesi ad escludere, come già accade per gli altri siti, anche Cava Mastroianni dai possibili siti di discarica di cui al citato decreto 90/2008.

Anche Cava Mastroianni, come gli altri tre siti, non è ancora entrata in funzione.

Ma, Cava Mastroianni, più degli altri siti, è destinataria fin dal 2008, insieme alla confinante discarica illegale e pericolosa (e per questo motivo sotto sequestro da parte della magistratura fin dal novembre del 2007) di Lo Uttaro-Cava Mastropietro, di un importante intervento di bonifica per “disastro ambientale” per il quale la Regione Campania ha previsto un finanziamento complessivo di 60 milioni di Euro e ha confermato, con delibera di giunta n. 682 del 08/10/2010, lo stanziamento di ben 15 milioni di Euro. Bonifica che dovrebbe avere inizio nel 2012, (a tutt’oggi siamo ancora nella fase della caratterizzazione, mentre la discarica di Cava Mastropietro  non è neppure in sicurezza) e che verrebbe vanificato da un eventuale utilizzo della Cava Mastroianni come discarica.

Cava Mastroianni, più degli altri siti, è circondata da ben 4 discariche (Ecologica Meridionale, Lo Uttaro-Cava Mastropietro, Migliore Carolina, ACSA CE3/Commissario di governo) e da un sito di trasferenza per un quantitativo complessivo di ben 6 milioni di mc di rifiuti, in parte non trascurabile anche estremamente pericolosi.

Cava Mastroianni, più degli altri siti, è inserita in un’area di forte urbanizzazione (circa 200.000 abitanti nel raggio di 3 chilometri dal sito, un albergo a 4 stelle, un Policlinico in completamento) in cui la compromissione delle matrici ambientali, in particolare dell’acqua di falda (e il conseguente rischio per la salute della popolazione) è stata già accertata fin dal 2008, come dimostrano ben due ordinanze sindacali attualmente vigenti che impongono il divieto di prelievo dell’acqua dai pozzi della zona;

Cava Mastroianni, più degli altri siti, è geologicamente inidonea ad ospitare un impianto di discarica in quanto interamente scavata nel tufo, materiale notoriamente assai permeabile;

Cava Mastroianni, come gli altri siti, è normativamente inidonea ad ospitare un impianto di discarica in quanto è situata a pochi metri di distanza da una delle condutture principali dell’acquedotto della Campania occidentale (che alimenta diversi comuni del casertano e del napoletano e parte della stessa città di Napoli) e sorge in zona vincolata dalla Sovrintendenza per i beni Archeologici di Caserta, per la presenza dei resti dell’antica città Osca di Calatia.

Per questo lasciare Cava Mastroianni tra i siti di discarica di cui al decreto 90/2008 sarebbe un vero e proprio caso di “schizofrenia istituzionale” nella misura in cui una legge dello stato, fondandosi su presupposti erronei, consentirebbe, in contrasto con tutte le altre norme vigenti, con lo stato dei fatti e con i procedimenti amministrativi e giudiziari in corso, ciò che altrimenti sarebbe impossibile anche solo da ipotizzare.

A tal proposito giova ricordare come la Commissione Parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti nella Relazione stralcio sulla Campania del 19 dicembre 2007, proprio con riferimento alla scelta di ubicare una discarica nella cava Mastopietro a Lo Uttaro  (confinante con la Cava Mastroianni) scriveva: la vicenda di Lo Uttaro pone, inoltre, un ulteriore questione, che attiene alla dinamica dei rapporti fra organi che, pur appartenendo a poteri diversi, devono ritenersi accomunati dalla medesima superiore finalità, la tutela del bene comune”. Nel caso in questione, infatti, secondo la Commissione è: "mancato del tutto ogni raccordo informativo che impedisse al legislatore di adottare decisioni fondate su presupposti contrari al vero; e ciò ancor più ove la falsità di tali presupposti fosse risultata ben evidente all'apparato investigativo e giudiziario." E che: "non vi è dubbio che il venir meno dell'affidabilità degli organi di valutazione e controllo, necessaria per dare autorevolezza tecnico-scientifica agli interventi legislativi e di amministrazione attiva, introduce una pericolosa divaricazione all'interno delle istituzioni. Con effetti tanto più devastanti ove si constati che scelte legislative, così invasive per le comunità locali, sono intervenute a valle di procedimenti viziati da false rappresentazioni della realtà indotte proprio da quegli organi cui è affidato il compito di veicolare una descrizione dei fatti immune da ogni contraffazione."

Ma soprattutto cancellare le altre tre aree e lasciare Cava Mastroianni come unico tra i siti di discarica individuati dal decreto 90/2008 e non ancora utilizzati appare in evidente contraddizione con il decreto legge 195 del 30 dicembre 2009, convertito nella legge 26/2010 (il decreto della cd. fine emergenza) che dal 1 gennaio 2010 affida alle Province campane la definizione e la localizzazione dell’impiantistica necessaria per provvedere alle fasi del ciclo dei rifiuti. E a tal proposito la Proposta di Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani della Provincia di Caserta (approvato da pochi mesi dalla giunta provinciale), nell’individuare le zone di territorio provinciale idonee, in base ai parametri di legge, ad ospitare un impianto di discarica, esclude tassativamente, causa la presenza di vincoli escludenti, l’idoneità dell’area in questione. La provincia di Caserta ha già un sito di discarica (San Tammaro-Maruzzella), il più grande attualmente attivo in regione Campania e quello con la maggiore capacità residua. E se l’obiettivo dichiarato del decreto n. 196/2010 è quello di favorire il “subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti”, così come recita il titolo, allora il potere decisionale, e la connessa responsabilità, vanno restituiti agli enti locali e Cava Mastroianni, come gli altri siti di discarica individuati dal governo nel 2008, va eliminata subito dal decreto 90.
Grazie alla disponibilità di alcuni senatori verrà con ogni probabilità presentato anche in Senato un emendamento al decreto in discussione che inserisce Cava Mastroianni tra i siti da eliminare. Ma a questo punto serve la volontà di tutti affinché quell’emendamento diventi legge.

Per questo oggi facciamo appello a tutti voi affinché sosteniate l’esclusione di Cava Mastroianni dai siti di discarica da realizzare votando l’emendamento e facendolo votare al gruppo parlamentare al quale appartenete affinché si possa finalmente mettere la parola fine ad una vicenda che è costata già troppi sacrifici, in termini sanitari, ambientali e sociali ad una popolazione di ben 200.000 abitanti.

Comitato Emergenza Rifiuti - Caserta ».

© Copyright
Si consente l'utilizzo di tutti i dati, articoli, foto e video pubblicati sul sito del Corriere di San Nicola purché sia citata la fonte.