"Mastroianni", l'ennesimo schiaffo...
Lettera aperta del Comitato Emergenza Rifiuti ai senatori campani: «Almeno loro abbiano un seppur minimo interesse per la difesa del territorio e della salute dei cittadini che li hanno votati. Lasciare la Cava tra i siti previsti dal decreto sarebbe un vero e proprio caso di schizofrenia istituzionale».
«Un appello affinché, dopo la scandalosa bocciatura della settimana scorsa alla Camera dei deputati, si possa invece approvare in Senato un emendamento all’ultimo decreto rifiuti che escluda anche Cava Mastroianni (nella foto -ndr) dai siti di discarica previsti dal decreto 90/2008. Questo il contenuto della lettera aperta che il Comitato Emergenza Rifiuti ha inviato ai Senatori della Campania e ai membri della commissione ambiente del Senato.
L’auspicio è che almeno i Senatori, in particolare quelli della maggioranza di governo, dimostrino, a differenza dei vari Cosentino, Petrenga e Landolfi, che si sono schierati per l’apertura della discarica, un seppur minimo interesse per la difesa del territorio e della salute dei cittadini che li hanno votati. Con l’eliminazione di Cava Vitiello a Terzigno, di Valle della Masseria a Serre e di Pero Spaccone ad Andretta, Cava Mastroianni resterebbe, infatti, l’unico sito di discarica da utilizzare non solo nella Provincia di Caserta ma nell’intera regione. L’ennesimo schiaffo alla città di Caserta.
Eppure è da tempo che il Comitato Emergenza rifiuti ha indicato le motivazioni oggettive che giustificano l’eliminazione del sito come discarica: in primo luogo è in via di realizzazione la bonifica dell’area Lo Uttaro (comprendente la pericolosissima discarica omonima, ancora oggi sotto sequestro per disastro ambientale) per la quale
All’Onorevole Zinzi, Presidente della provincia di Caserta, che alla Camera ha votato per l’eliminazione della cava dai siti di discarica e che più volte nelle settimane scorse ha escluso pubblicamente e categoricamente l’intenzione di utilizzare tale invaso, il ComER chiede un impegno concreto per evitare che anche stavolta il suo partito si astenga sulla vicenda in questione contribuendo seppur indirettamente alla bocciatura dell’emendamento. Ne va della credibilità delle sue affermazioni già contraddette la scorsa settimana dal Ministro Prestigiacomo che in parlamento ha dichiarato che l’eliminazione degli altri siti dal decreto è dovuta solo alla necessità di “rasserenare il clima di tensione” che si era creato in quei territori interessati. Come a dire che la mancata cancellazione della Cava Mastroianni dal decreto era dovuto all’insufficiente pressione sul governo della collettività e delle stesse istituzioni locali. Eppure la comunità locale ha chiesto a gran voce l’eliminazione della discarica.
Cosicché se oggi non si riuscisse nuovamente, nonostante l’apprezzabile interessamento di alcuni parlamentari, ad approvare l’emendamento, toccherà ancora una volta alla società civile difendere il territorio dalle devastazioni ambientali e dalle scelte sbagliate dei nostri decisori politici. E ancora una volta, come già accadde nel 2007 per la discarica Lo Uttaro, la società civile saprà far valere anche per la vicenda Mastroianni, sia sul piano giuridico che su quello della protesta popolare, quelle ragioni che governo e amministrazioni locali non hanno voluto ascoltare».
(Comunicato stampa del Com.E.R., 23/12/2010)
ecco il testo integrale della lettera:
«A tutti i Senatori eletti nella Regione Campania
Ai membri delle Commissione Ambiente del Senato della Repubblica
Oggetto: Lettera aperta Emendamento al decreto n. 196 del 26 novembre 2006 Eliminazione della Cava Mastroianni nel Comune di Caserta dai siti di discarica previsti dall’art. 9 del decreto 90/2008.
Onorevoli Senatori,
è in discussione in questi giorni in Parlamento, per la sua conversione in legge, il decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante “disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti". Tra le misure previste dal detto decreto, l’art. 1 dispone l’eliminazione dall’elenco di cui all’art. 9 del decreto 90/2008 di tre siti della regione Campania da destinare a discarica (Cava Vitello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Pero Spaccone ad Andretta). Come Comitati e Associazioni ambientaliste già nel 2008 esprimemmo il nostro più assoluto dissenso all’individuazione ex lege delle aree da destinare a discarica, tanto più che tale individuazione venne effettuata senza una preventivo accertamento tecnico circa l’idoneità di tali siti ad ospitare gli impianti, e in deroga alle normative vigenti in materia di discariche. Accogliamo dunque con favore la scelta del governo di eliminare tali siti dal decreto.
Ma, ci appare assolutamente incredibile che, proprio in ragione di tale scelta, il governo non si sia preoccupato di eliminare dall’art. 9 del decreto 90/2008 anche il sito di Cava Mastroianni in località Lo Uttaro (indicata nella legge come località Torrione) del Comune di Caserta che tra tutti i siti sarebbe sicuramente inidoneo ad ospitare una discarica. E ci appare ancor più incredibile che
Anche Cava Mastroianni, come gli altri tre siti, non è ancora entrata in funzione.
Ma, Cava Mastroianni, più degli altri siti, è destinataria fin dal 2008, insieme alla confinante discarica illegale e pericolosa (e per questo motivo sotto sequestro da parte della magistratura fin dal novembre del 2007) di Lo Uttaro-Cava Mastropietro, di un importante intervento di bonifica per “disastro ambientale” per il quale
Cava Mastroianni, più degli altri siti, è circondata da ben 4 discariche (Ecologica Meridionale, Lo Uttaro-Cava Mastropietro, Migliore Carolina, ACSA CE3/Commissario di governo) e da un sito di trasferenza per un quantitativo complessivo di ben 6 milioni di mc di rifiuti, in parte non trascurabile anche estremamente pericolosi.
Cava Mastroianni, più degli altri siti, è inserita in un’area di forte urbanizzazione (circa 200.000 abitanti nel raggio di
Cava Mastroianni, più degli altri siti, è geologicamente inidonea ad ospitare un impianto di discarica in quanto interamente scavata nel tufo, materiale notoriamente assai permeabile;
Cava Mastroianni, come gli altri siti, è normativamente inidonea ad ospitare un impianto di discarica in quanto è situata a pochi metri di distanza da una delle condutture principali dell’acquedotto della Campania occidentale (che alimenta diversi comuni del casertano e del napoletano e parte della stessa città di Napoli) e sorge in zona vincolata dalla Sovrintendenza per i beni Archeologici di Caserta, per la presenza dei resti dell’antica città Osca di Calatia.
Per questo lasciare Cava Mastroianni tra i siti di discarica di cui al decreto 90/2008 sarebbe un vero e proprio caso di “schizofrenia istituzionale” nella misura in cui una legge dello stato, fondandosi su presupposti erronei, consentirebbe, in contrasto con tutte le altre norme vigenti, con lo stato dei fatti e con i procedimenti amministrativi e giudiziari in corso, ciò che altrimenti sarebbe impossibile anche solo da ipotizzare.
A tal proposito giova ricordare come
Ma soprattutto cancellare le altre tre aree e lasciare Cava Mastroianni come unico tra i siti di discarica individuati dal decreto 90/2008 e non ancora utilizzati appare in evidente contraddizione con il decreto legge 195 del 30 dicembre 2009, convertito nella legge 26/2010 (il decreto della cd. fine emergenza) che dal 1 gennaio 2010 affida alle Province campane la definizione e la localizzazione dell’impiantistica necessaria per provvedere alle fasi del ciclo dei rifiuti. E a tal proposito
Grazie alla disponibilità di alcuni senatori verrà con ogni probabilità presentato anche in Senato un emendamento al decreto in discussione che inserisce Cava Mastroianni tra i siti da eliminare. Ma a questo punto serve la volontà di tutti affinché quell’emendamento diventi legge.
Per questo oggi facciamo appello a tutti voi affinché sosteniate l’esclusione di Cava Mastroianni dai siti di discarica da realizzare votando l’emendamento e facendolo votare al gruppo parlamentare al quale appartenete affinché si possa finalmente mettere la parola fine ad una vicenda che è costata già troppi sacrifici, in termini sanitari, ambientali e sociali ad una popolazione di ben 200.000 abitanti.
Comitato Emergenza Rifiuti - Caserta ».
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