L’ “allattamento naturale”


“LA PSICOLOGA”

rubrica a cura della D.ssa Cristina Merolla

 

 


In questo primo articolo ho deciso di rivolgermi, apparentemente, al mondo femminile, scrivendo di un tema a me molto vicino, l’“allattamento naturale”; ma di fatto credo che tutti, indistintamente uomini e donne, debbano conoscere temi che possano coinvolgere e vedere più partecipi un sesso rispetto all’altro. E’ vero che l’allattamento vede coinvolta la mamma e il suo bambino, ma è altrettanto vero che il sostegno, la conoscenza, l’informazione e la cultura sono parte, anche, del proprio compagno o marito.

Oggi si parla spesso di alimentazione ed è comune sentir dire che “siamo quello che mangiamo”; ciò significa che il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Se dunque il cibo è legato alla salute, bisogna essere attenti da subito a ciò di cui ci nutriamo. L’alimento ideale in assoluto, il meglio che può esserci per un bambino e che garantisce la sua salute psico-fisica e quella della mamma, è il latte materno. È un bene dal valore incommensurabile e inimitabile poiché, come il sangue, non si può riprodurre in laboratorio. È un elemento vivo, poiché varia nella sua composizione e nel colore a seconda del momento della giornata, dell’età e dello stato di salute del bambino; addirittura nella stessa mamma cambia da figlio a figlio! È nutrimento per il corpo e per la mente come hanno dimostrato le ultime ricerche nel campo delle neuroscienze.

Allattare è un aspetto della maternità e un diritto; è la norma biologica e un atto d’amore, un’esperienza profonda e gratificante per mamma e bimbo. Eppure spesso sentiamo di mamme che “non avevano latte” o ne avevano di “troppo leggero”, di “bimbi troppo pigri” o ancora di “vizi difficili in futuro da gestire”… Insomma, per molte donne allattare è un calvario. E’ vero, per molte donne allattare può essere difficile e doloroso e sembra non essere più così scontato; in certi casi, viene addirittura considerato un sacrificio che si può fare per un po’ o che fa chi non ha una posizione economica agiata. I motivi di tali cambiamenti sono tanti. Ogni mamma che sta leggendo avrà il suo, ma sono soprattutto il risultato di una serie di trasformazioni socio-culturali che proprio dagli anni ’50, periodo in cui si parla tanto di emancipazione femminile, vedono la diffusione sul mercato di latti artificiali e alimenti per l’infanzia; parallelamente compaiono anche una serie di nuovi protocolli medici ed educativi che di base condividono la riduzione del tempo di contatto tra mamma e bambino e la necessità educativa di imporre norme e divieti rispetto all’ascolto di tempi e bisogni. Oggi si ricorre sempre di più al latte in formula perché “crescono bene lo stesso”.

In effetti intere generazioni, dagli anni ‘50 ad oggi, sono state cresciute con il latte in formula, ma non possiamo non dire che nessuna formula per quanto elaborata e perfezionata, riempita di ogni tipo di vitamina, potrà mai eguagliare il “sangue bianco” (così viene definito il latte materno).

Il latte in formula deve essere considerato alla stregua di un farmaco salvavita; le mamme devono essere informate già in gravidanza dei benefici dati dall’allattamento al seno e sostenute in seguito dal personale ospedaliero al momento del parto e dalle figure professionali predisposte.

Nel seno, oltre il cibo, il bimbo cerca e trova affetto, consolazione, calore, sicurezza ed attenzione. Non è solo una questione di alimento, il bambino reclama il suo seno perché vuole il calore di sua madre, la persona che conosce di più. Per questo motivo la cosa più importante non è contare le ore e i minuti o calcolare i millimetri di latte, ma il vincolo che si stabilisce tra i due” (C.Gonzàlez, “Un dono per tutta la vita”).

Il mio studio, Oikia Family Trainer, da sempre sostiene l’allattamento al seno, quale norma biologica e atto d’amore. A breve sarà attivo anche un pit-stop allattamento, uno spazio gratuito dove le mamme e bambini potranno trovare ristoro. Uno spazio per il cambio del pannolino, angolo allattamento e angolo scalda pappa.
Consapevole che nella società odierna, per tante ragioni, non è più così ovvio che una madre allatti suo figlio, tuttavia voglio offrire strumenti concreti e reali alle mamme che desiderano avere dei punti di riferimento: ascolto, sostegno e formazione.
Nel giugno 2015 ho promosso il primo corso in Campania per “peer counsellor”, tenuto da una consulente IBCLC, grazie al quale si sono formate mamme che attualmente offrono gratuitamente ascolto e sostegno ad altre mamme e operatori sanitari che consideravano importante approfondire il tema dell’allattamento materno. E’ in programma un nuovo corso, che si terrà presso lo studio Oikja family trainer, il 17-18-19 giugno 2016, perché credo fermamente che allattare sia “un dono, sebbene sia difficile stabilire chi dà e chi riceve” (C. Gonzales).

D.ssa Cristina Merolla





Chi è la D.ssa Cristina Merolla







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