Felicori tra poco va via




...NON MI SI PUO’ CERTAMENTE CHIEDERE SE SIA UN “PECCATO” CHE COSTUI SE NE TORNA A CASA SUA...



Da Repubblica.it:
«Era solo un'ipotesi, ma ora è lo stesso Mauro Felicori a spiegare. "In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato" scrive sulla sua pagina Facebook. Il direttore, bolognese, per lungo tempo dirigente dei servizi culturali del Comune di Bologna, aveva firmato il contratto da direttore del complesso vanvitelliano ad agosto del 2015, e si era insediato a ottobre. Ma per raggiunti limiti di età lascia prima del tempo: non potrà completare il suo mandato come primo direttore autonomo della Reggia di Caserta, protagonista della riforma Franceschini».

Così gli scrissi a gennaio
Salve,
sono Nicola Ciaramella, Direttore Responsabile dell'UNICO quotidiano di San Nicola la Strada (non è un "bloggetto", come tanti altri in giro, bensì una testata (tra le più longeve della provincia di Caserta) registrata presso il Tribunale.

Le ho chiesto da tempo immemorabile l'amicizia su fb, ma vedo che non è ancora stata da Lei accolta.

Evidentemente non la merito...

Mi reputi, comunque, a Sua disposizione per eventuali comunicazioni che La riguardano per l'Ufficio che ricopre. Cordiali saluti. Nicola Ciaramella.


Così gli scrissi a febbraio

Egr. Sig. Felicori,
Le scrivo, a distanza di un mese, per esprimerLe la mia forte delusione per non aver ancora ricevuto una Sua risposta. Credo decisamente che Lei si sia comportato non troppo ...bene nei confronti di una persona educatissima e molto rispettosa come il sottoscritto. Sinceramente sono molto deluso. Educatamente La saluto, ma Le assicuro che non vorrò più assolutamente disturbarLa. Non credo che Lei meriti la mia attenzione e quella del mio giornale. Nicola Ciaramella.


Questo articolo il "Corriere di San Nicola" pubblicò a febbraio
“felicori, lei sì che c’entra!

Il Dr. PASQUALE IORIO, Presidente de “Le Piazze del Sapere”, scrive al direttore della Reggia in merito alla precarietà dell’Archivio di Stato, invitandolo ad attivarsi per assicurare il “rispetto dei valori e dei luoghi della memoria storica e dell’identità della civitas casertana

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:
«Alle Redazioni

Cari/e, vi invio la nota inviata al direttore Felicori. Ce n’è anche per lui. PI

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Lettera aperta Al Direttore Reggia di Caserta
Caro Felicori, qualche tempo fa mi rispondesti che non c’entravi niente con le vicende dell’Archivio di Stato, che da quando è stato in piccola parte trasferito nel Palazzo Reale sta vivendo momenti di forte precarietà. Anzi, ad oggi risulta non agibile fruibile al pubblico – come annuncia un laconico comunicato della direttrice L. Grillo, tua collega Mibact. In questi giorni mi è stato recapitato un documento importante da Paola Broccoli, inviato dal direttore Mibact Famiglietti circa un anno fa, nel quale si precisano ruoli e compiti in merito agli Archivi statali di Caserta, compreso quello Storico depositato al primo piano di Palazzo Reale. Di seguito riporto un brano della dettagliata nota ministeriale che tu dovresti ben conoscere e che fa chiarezza in merito al contenzioso aperto con la dott.sa Grillo: “Con nota n 33275, assunta al protocollo di questa Direzione Generale il 26 luglio 2007, il Segretario Generale – a seguito della relazione – ha scritto: “In riferimento alla questione dell’archivio Storico della Reggia si ritiene che tale archivio debba continuare a costituire come in Passato una sezione staccata dell’Archivio di Stato di Caserta, a cui peraltro spetta la piena titolarità giuridica. La sezione staccata potrà rimanere collocata negli spazi che attualmente la ospitano in Palazzo Reale. Al direttore dell’Archivio di Stato di Caserta (cioè alla dott. L. Grillo aggiungiamo noi) spetta la supervisione tecnico-scientifica dei lavori di ordinamento e di inventariazione e le modalità per la valorizzazione e fruizione delle carte da parte del pubblico e degli studiosi”. Mi sembra molto chiaro, come emerge anche dal resto della autorevole nota: Lei c’entra e come e non può rimanere indifferente. Allora Le chiedo –a nome del Comitato costituito da Associazioni e cittadini – per quale motivo non si sente coinvolto in una fase delicata di transizione e di sistemazione dell’Archivio, che ora è in fase delicata di spostamento. Nel rispetto dei valori e dei luoghi della memoria storica e dell’identità della “civitas casertana” (come piace al VE Raffaele Nogaro, autorevole componente

del Comitato) Le chiedo la sua disponibilità per avviare un confronto di carattere istituzionale su tutta la materia per trovare soluzioni adeguate e condivise. Su questo abbiamo chiesto e sollecitato in modo formale un intervento anche da parte del Consiglio Comunale della città capoluogo. Spero che la sua saggezza e lungimiranza sia prevalente per il futuro dei nostri beni comuni, di cui la Reggia è testimonianza di grande attrattore. In attesa di un riscontro, buon lavoro.
Pasquale Iorio Le Piazze del Sapere Caserta, 17-02-2018»
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NDD
Ho conosciuto Lei, Preg.mo Dr. Iorio, in occasione di un recente incontro per la presentazione di un libro e ho apprezzato la Sua eccezionale capacità di comunicazione, la Sua arguta intelligenza, la Sua sublime erudizione, ma soprattutto il Suo lodevole senso di rispetto e di riguardo verso i suoi interlocutori. Ho, invece, “conosciuto” il destinatario della Sua lettera aperta solo attraverso una mai giunta (da tempo immemorabile) risposta in merito ad una mia educata e rispettosa richiesta di amicizia. Sa, Preg.mo Dr. Iorio, io detesto la presunzione e credo che proprio di questo si tratti. E' molto deludente. Probabilmente neanche Lei riceverà risposta. Non foss’altro perché credo che il destinatario della Sua eloquente e mirabile lettera non si sia reso conto della reale importanza dell’Archivio di Stato, culla di “approvvigionamento” di cultura dal significato incomprensibile per chi, oggi, e ne conosciamo tutti i giorni, della cultura ha, forse, un concetto sostanzialmente blando, formale e di facciata.
Carissimo Dr. Iorio, mi permetta, infine, un piccolissimo commento in relazione ad alcuni termini da Lei a mio parere generosamente usati per definire il destinatario della Sua missiva: “Indifferente” sì, ha ragione, ma “saggezza” e “lungimiranza”… beh, sinceramente mi sembra un po’ troppo. Andiamoci piano.

Nicola Ciaramella


...NON MI SI PUO’ CERTAMENTE CHIEDERE SE SIA UN “PECCATO” CHE COSTUI SE NE TORNA A CASA SUA...

Nicola Ciaramella