Folla e commozione per l’ultimo saluto al Commissario Ferdinando Cecere

San Nicola la Strada si è stretta al dolore della famiglia.
Hanno presenziato i funerali il sindaco, il questore di Caserta, dirigenti e colleghi della Polizia di Stato da Roma e da Catanzaro.


San Nicola la Strada si è stretta nel dolore e nella commozione per i funerali del Dr. Ferdinando Cecere, 42enne commissario di Polizia in servizio presso la questura di Catanzaro, morto lo scorso 8 novembre a Roma, dove si trovava per frequentare un corso professionale.
Tantissima la folla che nel pomeriggio di mercoledi 13 novembre, dopo che il feretro era giunto nella tarda mattinata, ha voluto partecipare alla cerimonia religiosa svoltasi in Santa Maria degli Angeli, con la chiesa gremita e moltissime altre persone ad attendere sul sagrato.
A rendere omaggio alle spoglie di Ferdinando Cecere, amici, conoscenti, cittadini, autorità locali, colleghi e rappresentanti del Corpo di Polizia.
Presenti, oltre al Sindaco di San Nicola la Strada, Vito Marotta, il Questore di Caserta, dott. Antonio Borrelli, Dirigenti e Personale della Questura di Caserta, nonché Dirigenti della Scuola Superiore Commissari di Roma, il Direttore e altri Dirigenti della Scuola Superiore di Polizia di Roma, Personale e Dirigenti della Questura di Catanzaro, il Dirigente dell’ufficio in cui lavorava lo scomparso. Tutti giunti a San Nicola la Strada con mezzi organizzati e privati, a testimonianza dell’enorme affetto di cui godeva Ferdinando Cecere da parte dei suoi colleghi di lavoro a tutti i livelli di grado e di posizione.
Ad officiare la funzione religiosa il parroco di Santa Maria della Pietà, Don Filippo Frattolillo, che ha ricordato la forzata assenza di Don Franco Catrame, a Roma da alcuni giorni per inderogabili impegni inerenti alla sua funzione. Con lui i diaconi nuovi e "vecchi" di Santa Maria degli Angeli, cioè Don Michele Tagliafierro, Don Raffaele Santamaria, Don Biagio Ferrante e Don Alfonso Tiscione, e poi il Cappellano della Polizia di Stato di Caserta, Don Enzo Carnevale, nonché il Cappellano della Polizia di Stato di Roma.
Straziato, con gli occhi pieni di lacrime, con il volto quasi irriconoscibile per il dolore, il papà di Ferdinando, Giovanni Cecere, ha voluto essere tra i lettori nella celebrazione liturgica, declamando, con forza e lucidità, un meraviglioso passo del Libro della Sapienza, in cui, tra l’altro, è scritto: “Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni. La canizie per gli uomini sta nella saggezza; e un'età senile è una vita senza macchia". 
Da queste parole ha preso spunto l’omelia di Don Filippo, che, proprio ribadendo l’espressione “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà”, ha detto: “Così vogliamo credere e considerare vivo Ferdinando”. Ricordando, poi, di Ferdinando Cecere la sua partecipazione, da giovane, alle attività dell’azione cattolica parrocchiale e “l’amore nel quale ha vissuto e che ha donato a tutti quelli che lo hanno conosciuto”. 
Alla conclusione del rito, i toccanti messaggi dei colleghi di lavoro di Ferdinando, nei quali c’è proprio tutto del Ferdinando che ora non c’è più: un collega generoso, altruista, educato, rispettoso, intelligente, scrupoloso, disposto a regalare sorrisi in ogni momento (“con delicatezza e in punta di piedi sei entrato nelle nostre vite e ora ci hai lasciato qualcosa; siamo distrutti; continua a vivere per noi nella divisa che indossiamo”). 
A seguire, la sua dolce compagna a parlare di Ferdinando come compagno di vita che resta sempre nel cuore: “Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Il tuo sorriso è la mia pace”.
Poi l’ultimo solenne saluto dei compagni d’Arme schierati sul sagrato mentre la bara usciva dalla chiesa. 
Negli occhi della gente la straziante immagine dei suoi genitori, forti di grande fede cristiana, e della sorella Daniela, seduta a terra accanto alla bara di Ferdinando, avvinghiata ad essa per non lasciarlo andare via.
La famiglia di Ferdinando Cecere è molto stimata a San Nicola la Strada. Il papà, Giovanni, insegnante di educazione fisica in pensione, fu consigliere e poi assessore comunale alla pubblica istruzione e sport nella giunta Tiscione del 1997; la mamma, Teresa Forbino, è anch’ella insegnante in congedo.
Siamo stretti al loro dolore.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola
RIPRODUZIONE RISERVATA