Si accende alla Rotonda Ovest la LUMMENERA 2019

La più antica delle tradizioni sannicolesi, che si terrà giovedi 5 dicembre, è inserita quest’anno in un importante progetto di cooperazione turistica con i comuni di Macerata Campania e Recale (“Festa di Sant’Antonio Abate edizione 2020”) finanziato dalla regione.

Fortissimo il richiamo simbolico: per la prima volta, dopo molti anni, la manifestazione centrale si terrà alla Rotonda Ovest, per poi trasferirsi in Piazza Parrocchia in un ideale abbraccio tra i due luoghi storici della città.

IL SIGNIFICATO E I VALORI DELLA "LUMMENERA".
COME A SAN NICOLA LA STRADA SI TRASCORREVA LA SERATA DEL 5 DICEMBRE.


IL PROGRAMMA.


Giovedi 5 dicembre sera si svolgerà a San Nicola la Strada la “Lummenera di San Nicola” per ricordare la più vecchia delle tradizioni locali.
La manifestazione è inserita, quest’anno, nell’ambito di un progetto congiunto tra i Comuni di San Nicola la Strada, Macerata Campania e Recale, finanziato dalla regione Campania, dal titolo “Festa di Sant’Antonio Abate edizione 2020”, che rappresenta una sorta di promettente gemellaggio tra paesi vicini voluto con l’intento, ma forse più con la speranza, che il ruolo primario del turismo possa manifestarsi in tutta la sua portata per valorizzare il territorio di riferimento in ambito nazionale ed internazionale, facendo da traino anche per la crescita civile, culturale, sociale e morale delle comunità.

‘A lummenera ‘e Santu Nicola è, naturalmente -nel suo piccolo per quanto riguarda il contesto generale dell’evento e nel suo grandissimo per l’inestimabile significato storico che essa riveste per la popolazione locale (soprattutto per quella originaria)- la “parte sannicolese” di questo ambizioso programma.

Il richiamo simbolico quest’anno è molto forte. Diremmo, senza paura di essere smentiti, predominante.
La lummenera si accenderà, alta e rigogliosa, presso l’emiciclo ovest della Rotonda e poi, ovviamente in maniera molto ridotta e praticamente solo raffigurativa, in Piazza Parrocchia nell’angolo tra Via Bronzetti e Via Appia, nelle vicinanze della Colonna Romana.

L’idea, meritevole sotto ogni punto di vista, è da ascrivere indubbiamente al giovane Luca De Simone, eccellente artista ed impeccabile event organizer, curatore della parte sannicolese del progetto, il quale si sta letteralmente prodigando, lanciando anche appelli per raccogliere e coordinare intorno a se la collaborazione, oltre a quella fondamentale della Pro Loco, con in primis il presidente D’Andrea e il consigliere Alessandro Leone, di operose associazioni del territorio.
Asd Atletica San Nicola e La Barca di Teseo hanno già, come sempre, subito risposto.

Forte, dunque, e va ripetuto a più riprese, la simbologia che alla base della LUMMENERA 2019, il cui fuoco per la prima volta, dopo tanti anni, esce dalla Villetta di Santa Maria delle Grazie e, in un cammino magicamente itinerante, scende tra i “baluardi” della storia sannicolese, la Rotonda e la Piazza, ovvero “ ‘O tuorno” e “ ‘O trivece”.
Lo storico Franco Nigro ha tramandato.
‘O tuorno”, ovvero la Rotonda, dalla forma del largo intorno ai due “emisferi” cittadini spezzati dal Vialone, detta anche i “pellicci” (i prati) per l’erba che ricopriva i suoi campi...
‘O trivece”, ovvero il “trivio”, dall’incrocio di Via XX Settembre (‘A via ‘a Maronna, detta così da quando esiste, perché era ed è la strada che conduce alla chiesa di Santa Maria della Pietà), Via Santa Croce (‘A via ‘a roce, detta così perché vi era una cappella della Santa Croce, patronato della settecentesca famiglia Santoro) e Via De Gasperi (‘A via ‘e pagliare, che conduceva al tenimento detto La Pagliara, ove nel 1813 la reale amministrazione acquistò del terreno per costruirci lo Stradone e i Passeggiatoi davanti alla reggia).
Un’altra osservazione, sempre riguardo la Rotonda, e più precisamente quella Ovest, dove si alzeranno le fiamme della Lummenera 2019.
Questa nuova proposta organizzativa, come ricaviamo dallo spirito che ha ispirato Luca De Simone e la ProLoco, vuole essere anche l’idea di una “speranza”, di una “svolta di pensiero” che possa realizzarsi nel far sì che una zona particolarmente problematica e piena di criticità di San Nicola la Strada, appunto l’emiciclo Occidentale della Rotonda, possa uscire da quella “marginalità” alla quale sembra essere stata relegata da ormai troppo tempo a questa parte.

UN PO’ DI STORIA.
IL SIGNIFICATO E I VALORI DELLA LUMMENERA.
COME A SAN NICOLA LA STRADA SI TRASCORREVA LA SERATA DEL 5 DICEMBRE.
Premessa: Tutti possono capire, ma non quella gente squallida (VI ASSICURIAMO CHE CE N'E' MOLTA IN GIRO) a cui nulla interessa del nostro passato, del valore dei protagonisti della nostra storia e delle nostre tradizioni; quella gente squallida che non è in grado di leggere e di comprendere neanche un annuncio, scritto a mano, del supermercato sotto casa sua; quella gente squallida che qui bivacca con la speranza di curarsi lo stress; quella gente squallida che invece di millantare meschinità ed idiozie "affinché la nostra città possa riacquistare bellezza e dignità", dovrebbe andarsene via, prima di essere cacciata fuori a pedate.

’A lummenera ‘e Santu Nicola” (il termine deriva da lume, luce, come ricorda lo scrittore storico sannicolese Franco Nigro) è la più antica delle tradizioni di San Nicola la Strada, tramandata come antico rito propiziatorio messo in atto nella serata precedente alla ricorrenza del Santo Patrono della città di San Nicola la Strada, per far sì che il veneratissimo San Nicola portasse con sé prosperità e benessere.
Quando San Nicola la Strada era un piccolo borgo agricolo con pochi abitanti tutti dediti alla coltivazione della terra, il 5 dicembre sera la gente si riuniva in tutti gli angoli delle principali strade del paese intorno ad un grande falò per fare baldoria.
A fare da colonna sonora i versi della filastrocca “Suonno si viene, viene alla buon’ora all’ora ca’nasceva Santu Nicola”.
Dopo la mattinata e il pomeriggio spesi per raccogliere il materiale da bruciare (fascine, paglia, legna), la sera si faceva a gara, soprattutto nei due quartieri storici della città, il “Tuorno” (la Rotonda) e il “Trivice” (la piazza) per allestire le “lummenere” più grandi, più luminose e più durevoli.
Ma non solo al Tuorno o al Trivice.
A fare la propria lummenera ci pensavano anche gli altri abitanti del paese, tutti rigorosamente individuati in base alla propria strada di provenienza.
C’erano, così, oltre alla “lummenera di for ‘o tuorno”, della “Via ‘a Maronna”, della “Via ‘e pagliare” e della “Via ‘a roce”, anche le lummenere di “ ‘A ret Sant Cummar” (Via SS. Cosma e Damiano), “ ‘A via ‘e nunziatelle” o “ ‘Ncopp ‘e taglie” (Via Appia), “ ‘a via ‘e perruni” (Via Bronzetti), “ ‘a via ‘o turco” (Via Cairoli), ecc.
Ogni strada aveva la sua Lummenera. Tutti, il giorno dopo, a vantarsi di aver fatto quella con la fiamma più alta. Tutti a sfottersi e a scherzare (ma a volte si faceva anche sul serio...) per prendersi il merito di essere i campioni della lummenera.
Un po’ come un palio: dove per pochi batte il cuore del proprio quartiere e per tutti la gioia della propria città.
Tutti, insomma, per vincere una gara il cui unico premio era la soddisfazione di poterlo raccontare a tutti gli altri.
E poi, imperante il freddo, la gente si riuniva intorno al fuoco e raccontava “i cunti” (chiacchiere, “fattarielli”, episodi realmente accaduti o personalmente vissuti e anche fantasie) nella speranza di trarre da essi insegnamenti, per se stessi e per chi ascoltava.
A narrarli erano per lo più i vecchi, molto rispettati e dei quali si riconosceva la saggezza.
E mentre le strade della città continuavano a non spegnersi della luce dei falò, intorno al fuoco anche giochi, scherzi, balli e tammurriate organizzate dai più giovani e, immancabili, assaggi di vino nuovo, di pettole e fagioli e abbuffate di dolci fatti in casa.
Momenti di grande socializzazione per tutti, vissuti all’insegna della semplicità.
C’era bisogno di calore e di allegria nella fredda serata invernale. Ed ecco, a questo punto, l'abilità dei giovani che si lanciavano a saltare nelle fiamme per raggiungere il lato opposto del falò. Era un gioco divertente, ma anche pericoloso, che suscitava meraviglia e ammirazione negli spettatori. Il giovane che attraversava il fuoco con un lungo salto sembrava un angelo che volava indenne, senza essere bruciato dalle alte fiamme.
I fuochi legati alla festività di San Nicola rappresentano, quindi, un appuntamento tradizionale. Nella cornice storico-religiosa che ricorda la figura di San Nicola si inseriscono celebrazioni laiche. Lo spirito magico-religioso della tradizione popolare fa parte del patrimonio culturale, affidato alla trasmissione orale, di una civiltà sempre più dimenticata e quasi sconosciuta alle giovani generazioni. 

Dai simboli ad una testimonianza concreta.
Dicevamo della Colonna Romana, nei pressi della quale andrà in scena un altro momento pregnante della serata del 5 dicembre: l’accensione simbolica del “falò di San Nicola” prima di dare spazio ai canti, ai suoni e alla musica nel tempio degli Angeli.
Non sappiamo quanti sanno dell’importanza storica di questo reperto esistente all’imbocco di Via Appia /angoloVia Bronzetti.
Si tratta di un cippo marmoreo di epoca romana in granito rosso , collocato alla sua base dall’amministrazione comunale il 18 dicembre 1988 (Carletto D’Andrea partecipò alla cerimonia in quanto, all’epoca, consigliere comunale delegato alla pubblica istruzione) a ricordo del XXIII centenario della costruzione della Via Appia, la strada, la “regina viarum” a cui è legato il nome della nostra città, i cui lavori di realizzazione iniziarono da Appio Claudio Il Cieco nel 312 a.C.
L’ipotesi, da più parti avanzata, che la colonna sia una pietra miliare, sembra sia da scartare. La tipologia delle pietre miliari, infatti, con la loro non eccessiva lunghezza, il materiale usato (prevalentemente pietra viva o travertino) e le iscrizioni scolpite riportanti il miglio, è lontana dalle caratteristiche espresse da questa colonna.
Il granito rosso, simile a quello dell’Anfiteatro campano, e la lunghezza, che nella sua reale totalità supera i tre metri, farebbero pensare ad una colonna di transetto di qualche monumento funerario o di un tempietto pagano calatino posto lungo l’Appia riutilizzata per una chiesa paleocristiana, che sorgeva nei pressi dell’attuale chiesa parrocchiale e poi collocata in quel sito per ricordarne l’esistenza.
La collocazione in quel posto, inoltre, come ricorda lo storico Giovanni Villarossa, potrebbe anche sottolineare la presenza di un “mansio” (stazione di posta), numerosi lungo l’Appia e citati da Orazio. Oppure poteva indicare l’approssimarsi dell’ingresso della città di Calatia, oppure ancora il reperto può essere stato collocato in quel luogo per indicare il centro del sorgente villaggio di San Nicola: infatti, in quel posto nell’Ottocento era ubicato il municipio e poi fino ai primi decenni del Novecento le scuole elementari.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola
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IL PROGRAMMA
(salvo modifiche)


GIOVEDI 5 DICEMBRE
 
Salone Borbonico in Piazza Municipio
-Laboratori gratuiti di danze tradizionali del vesuviano e del basso casertano, laboratori di tecnica del tamburo italiano, a cura dell'Associazione Radici.

Largo Rotonda/Emiciclo Ovest
-Benedizione del fuoco e Accensione della LUMMENERA DI SAN NICOLA (‘A lummener ‘e Santu Nicola).
-Seminario gratuito di ballo tradizionale del territorio a cura dell'Associazione Radici.
-Esibizione dei bambini delle scuole elementari e medie, a cura dei docenti Antonella Maddaloni e Daniela Ianniello.
-Spettacolo organizzato dalla Associazione Culturale “La Barca di Teseo”.

Piazza Parrocchia
-Accensione simbolica della LUMMENERA DI SAN NICOLA (‘A lummener ‘e Santu Nicola)

Chiesa S. Maria degli Angeli
-Evento organizzato da Associazione Cattolica Accollatori San Nicola.
-Concerto Open Act Forasona “Canti di terra, Suoni di Lavoro”. Special guest: Mario Sorrentino Ciro.
-Concerto Pino Daniele Opera. Special guest: Antonio Onorato, voce solista; Michele Simonelli Orchestra diretta dal M° Paolo Raffone.


VENERDI 6 DICEMBRE

Salone Borbonico in Piazza Municipio
-Laboratori gratuiti di danze tradizionali del vesuviano e del basso casertano, laboratori di tecnica del tamburo italiano, a cura dell'Associazione Radici. 
 
Chiesa S.Maria degli Angeli
-Messa Solenne celebrata dal Vescovo di Caserta, S.E. Mons. Giovanni D’Alise.
-Andrea Sannino in concerto
(Musicista. Ha esordito nel 2006 duettando con Lucio Dalla in un programma televisivo Rai. In teatro è protagonista del musical “Scugnizzi”, poi incide i dischi “Senza Accordi”, “Abbracciame” ed “Andrè”, da cui vengono tratte alcune delle principali hit della musica pop italiana di matrice napoletana. Dal 2010 è impegnato in concerti e spettacoli teatrali che lo vedono protagonista in Italia ed Europa, con innumerevoli partecipazioni televisive come ospite canoro, tra cui “Made in Sud” su Rai 2 (in cui duetta con Gigi D’Alessio); “Emigratis” su Italia 1 (con Pio e Amedeo), programma nel quale la canzone “Abbracciame” (21 milioni di visualizzazioni su YouTube) è sigla; “Vieni da Me” (con Caterina Balivo) su Rai 1; ed altri).


IL PROGRAMMA DELLA “Festa di Sant’Antonio Abate edizione 2020” dopo la Lummenera di San Nicola

Dall' 8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020
-Allestimento dei “Carri di Sant’Antuono” a cura degli artigiani locali, nei vari rioni del Comune di Macerata Campania (si prevedono dai 15 ai 20 carri), con la possibilità da parte dei turisti e dei visitatori di accedere ai cantieri di costruzione.
-Prove musicali delle “Battuglie di Pastellessa” (gruppi di bottari partecipanti alla festa), che si svolgeranno tutte le domenica dalle ore 16 alle ore 19 nei vari rioni del Comune di Macerata Campania (si prevedono dai 15 ai 20 gruppi per un totale di circa 1200 bottari) e che saranno accessibili ai turisti e ai visitatori (l’inizio o il termine delle prove musicali potrebbero subire delle variazioni dovute a questioni meteorologiche).

8 dicembre 2019:
alle ore 18, in Piazza Matteotti a Recale, accensione delle luminarie con esibizione del coro gospel.

4 gennaio 2020:
alle ore 20, nel Teatro Comunale di Recale, sito in località Camposciello, “Spettacolo di Benvenuto al Nuovo Anno” con il noto attore e cabarettista Paolo Caiazzo e accompagnamento musicale a tema.

Dal 10 al 19 gennaio 2020 ‘A festa ‘e Sant’Antuono (l’inizio o il termine potrebbero subire delle variazioni dovute alla preparazione dei “Carri di Sant’Antuono” o per questioni meteorologiche) così articolata:

-10 gennaio 2020 “Notte dei Carri” dalle ore 18 alle ore 23 nei vari rioni di Macerata Campania.

-11 gennaio 2020 “Sfilata di Apertura dei Carri di Sant’Antuono” a partire dalle ore 14 fino alle ore 24 per le strade di Macerata Campania.

-12 gennaio 2020 “Sfilata dei Carri di Sant’Antuono” dalle ore 9 alle 14 e dalle ore 18 alle ore 24, con esibizione finale sul sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo di Macerata Campania.

-14/15/16 gennaio 2020 “Triduo di Sant’Antonio Abate” dalle ore 18 alle ore 19:30 nella Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo di Macerata Campania.

-16 gennaio 2020 alle ore 19:30 sul sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo di Macerata Campania benedizione degli animali e del fuoco, con l’accensione del “cippo”.

-16 gennaio 2020 alle ore 20 in Corso Umberto I a Macerata Campania svolgimento dei “Giochi Tradizionali” con il “Palo di Sapone” e tanti altri giochi di un tempo.

-17 gennaio 2020 alle ore 9 “Processione con il Simulacro di Sant’Antonio Abate” per le strade di Macerata Campania e a seguire la Santa Messa nella Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo.

-17 gennaio 2020 “Sfilata dei Carri di Sant’Antuono” dalle ore 9 alle 14 e dalle ore 18 alle ore 24, con esibizione finale in Piazza De Gasperi a Macerata Campania.

-17 gennaio 2020 alle ore 12 in Piazza De Gasperi a Macerata Campania “Fuochi pirotecnici figurati”.

-17 gennaio 2020 alle ore 15 in Largo Croce a Macerata Campania tradizionale “Riffa”.

-19 gennaio 2020 alle ore 9 “Processione con il Simulacro di Sant’Antonio Abate” per le strade di Macerata Campania e a seguire la Santa Messa nella Chiesa San Marcello Martire (località Caturano a Macerata Campania).

-19 gennaio 2020 alle ore 12 in Piazza della Libertà in località Caturano a Macerata Campania “Fuochi pirotecnici figurati”. 

Direttore Artistico/Curatore scientifico del progetto è l’ Ing. Vincenzo Capuano, segretario dell’ “Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa” di Macerata Campania (ONG accreditata dall’UNESCO presso il Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale), che dal 2008 si occupa della promozione e valorizzazione della Festa di Sant’Antonio Abate. Dal 2014 egli partecipa, quale rappresentante della Ong, alle Sessioni UNESCO inerenti la Convenzione del 2003 ed è il referente per la Rete italiana delle ONG accreditate UNESCO costituitesi nel 2019.


 Sull’evento “Festa di Sant’Antonio Abate edizione 2020” il Corriere di San Nicola ha scritto:

Una “partnership” per la “Festa di Sant’Antuono”

"Gemellaggio" tra Festa di Sant'Antuono e Lummenera di San Nicola 

GUARDA VIDEO
(pubblicato su canale youtube del Corriere di San Nicola)
{youtube}https://youtu.be/t0TDB0qzOGI{/youtube}

GUARDA VIDEO
(con accesso diretto dal Gruppo Facebook Corriere di San Nicola)
https://www.facebook.com/nicola.ciaramella.79/videos/2451279268448574/ 

Ricerca Articoli su Lummenera:
https://www.corrieredisannicola.it/cerca-articoli?ordering=newest&searchphrase=exact&searchword=lummenera)

-nella foto, in alto a destra, la cartina riportante i tre comuni (Macerata Campania, Recale, San Nicola la Strada) coinvolti nel progetto "Festa di Sant'Antonio Abate - edizione 2020) finanziato dalla Regione.